Capitolo 21

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ISABELLE


Gli occhi non davan lacrime,
ma portavan segno d'averne sparse tante
☾Alessandro Manzoni


Mio padre ha avuto un attacco cardiaco.
Mio padre ha avuto un attacco cardiaco.
Mio padre ha...

Una lacrima mi riga la guancia mentre tento di portarla via con la manica della felpa.

Sono le quattro e quarantasei, l'aereo sta per atterrare a Houston e sto per tornare a casa dopo qualche mese.

Da quando sono andata via, non ci ho mai rimesso piede tanto volentieri.
Il passato è un peso grande da sopportare ed io sono stanca di portarlo sulle spalle.

Ma devo essere forte per mio padre.

Devo e posso.
Mi ritocco il mascara intenzionata ad uscire e la prima cosa che vedo sono i suoi occhi.

Mi scruta attentamente, non lasciandosi sfuggire il modo in cui abbasso lo sguardo.

«Tutto okay?» domanda
«S-si, credo di sì»

Occupa lui il posto accanto al finestrino e fortunatamente è successo tutto per caso.

Sarebbe stato imbarazzante spiegargli che ho paura dell'altezza e guardare fuori, a migliaia di metri da terra, non mi avrebbe certo aiutata a stare tranquilla durante il viaggio.

Ho scritto un lungo messaggio a Cyndi prima di partire per spiegarle la situazione. La chiamerò dopo aver fatto visita a mio padre.

Indosso le cuffie e la voce di James Arthur mi trasporta in un'altra realtà.
Chiudo gli occhi e mi lascio coinvolgere dalla melodia tanto da precipitare nel sonno.

𓍝

Un'ora dopo siamo a Houston, precisamente a pochi chilometri da casa mia, con due piccole valigie e le facce di due che hanno dormito poco e niente.

La fase di atterraggio non è stata traumatica, dal momento che Kylian mi ha svegliata quando l'aereo aveva già posato a terra le sue ruote.

Il biondo ferma un taxi e gli dá le indicazioni al posto mio, mentre io controllo i messaggi.

Cyndi non mi ha risposto, probabilmente sta ancora dormendo, e mia madre è in ospedale.
Fremo, nell'attesa di raggiungere mio padre, e lui se ne accorge ma non mi rivolge la parola durante tutto il tragitto.

In questo momento non mi interessa di niente, voglio solo vederlo.

Il nostro rapporto non è mai stato all'altezza dei film, eppure resta mio padre.

Mi ha cresciuta insieme a mia madre, pur essendo un imprenditore affermato.

Mi ha insegnato che nella vita, quando si desidera qualcosa davvero, non bisogna arrendersi mai e soprattutto non guardare in faccia a nessuno.
In amore e in guerra, tutto è lecito.
Ed io, forse, questo ancora non ho potuto sperimentarlo.

«Eccoci qui, vi aiuto con le valigie?»

«No, ci penso io» risponde Kylian, scendendo dall'auto ed io faccio lo stesso.

L'odore sterile ospedaliero mi pizzica il naso.

Non mettevo piede qui da quando nonno Will...

Mi guardo intorno, individuando un'infermiera forse in grado di darmi informazioni.
È di spalle, ma non appena si volta sono in grado di riconoscere quelle fossette che mi divertivo a punzecchiare quando ero una bambina.

SERENDIPITYWhere stories live. Discover now