Capitolo 18

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ISABELLE

Non sempre le nuvole offuscano il cielo:
a volte lo illuminano.
☾Elsa Morante

Kylian Void stava per baciarmi.

Lui stava per farlo proprio qualche minuto fa, prima che il tatuato interrompesse i giochi.

Ed io, Isabelle Thompson, ci sarei stata.

Dio, questa vicenda di Kevin deve avermi proprio dato alla testa, forse mi ha fuso il cervello.

Solo qualche centimetro.

Qualche centimetro più in là e avrebbe sfiorato le mie labbra.

«Buonanotte, signorina Isabelle» mi saluta Freddie.

«Anche a te» mormoro.

Salgo le scale lentamente, perdendomi nei miei pensieri.

Possibile che abbia l'impressione di sentire il suo profumo intorno?

Infilo la chiave nella serratura e, non appena entro, resto sconvolta a causa delle condizioni dell'appartamento.

Disordine totale.

«Cyndi» mi lamento, mentre lei se ne sa seduta davanti al suo pc.

«Lo so, lo so, è passato Esteban e ha portato un po' di scompiglio. Metto a posto io, tu non preoccuparti.»

Vado in bagno, mi lavo il viso, e indosso il pigiama.

È stata una serata lunga, quasi surreale. Ho bisogno di parlarne con qualcuno.

Torno in soggiorno e la mia amica è ancora intenta a sorseggiare una tisana di fronte a uno schermo.

«Ho beccato Kevin con un'altra, in atteggiamenti... intimi»

Distoglie l'attenzione dalla tastiera per portarla su di me.

«Definisci intimi»

«Erano a cena, lui le ha baciato il collo, poi le avrà sussurrato qualcosa all'orecchio»

«Ne sei sicura?»

Annuisco «L'ho visto con i miei occhi. Poi... stavo per baciare Kylian Void»

Si toglie gli occhiali da vista, studiando meglio il mio volto.
«COME?» urla

«Si, insomma. Credo di esserci rimasta male per Kev, poi parlare di mio nonno e del corso di legge mi ha... confusa. Non lo so, Cyndi, mi sono lasciata trasportare.»

«Che vuol dire "stavo per baciare"?»

«Vuol dire che un centimetro più in là avrebbe toccato le mie labbra. Ed io glielo avrei lasciato fare.»

«Cazzo, non vedo l'ora! Farete scintille, me lo sento.» si alza in piedi ed io non capisco.

«Cosa?»

«Prepara la valigia, baby. Per il mio compleanno andiamo a Chicago»

𓍝

Due giorni dopo mi ritrovo nei sedili posteriori di una macchina accanto ad una bionda fastidiosa che non smette di fissare Kylian e toccarsi le gambe quando lo fa.

«Smettila» sussurra la mia migliore amica a Esteban mentre è seduta sulle sue gambe e lui le fa il solletico.

Damian è concentrato alla guida, Kylian regge il gioco di Stella o come si chiama, Cyndi e Esteban sembrano in mondo a parte.

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