Capitolo 16

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ISABELLE

È saggio mantenere un segreto, ma è stupido credere che altri lo facciano.
☾Samuel Johnson

Il mio corpo è scosso da brividi quando Kevin striscia la carta che ci hanno consegnato alla reception per aprire la stanza.

Sento di avere della gelatina al posto delle gambe mentre mi sorride e allunga un braccio, facendomi strada.

È tutto ancora meglio di come lo immaginavo.

Le pareti sono neutre, così come le lenzuola del letto king size sul quale sono davvero sparsi dei petali di rosa.

Inevitabilmente penso a Cyndi e mi balena subito in mente l'idea di telefonarle.
Ho bisogno di lei.

E come le spiegheresti che l'odioso figlio del tuo capo ti ha teso una trappola e ti sei lasciata fare un ditalino da lui, Isabelle?

I miei occhi cadono sulla bottiglia di champagne accanto alla finestra.
Kevin si avvicina, cingendomi la vita in una presa stretta.

Avverto una strana sensazione quando mi bacia il collo e passa alle clavicole.

«Perché hai detto che sono la nipote di William Rogers?»

«Cosa?»
Scosta la spallina mentre io, istintivamente, trattengo il respiro.

«Sai quanto mi infastidisca utilizzare il suo nome per essere notata.»

«Ti avevano notata anche prima, Isabelle.»

Mi scosto da lui e mimo le virgolette in aria «Ah, però! Che ottimo acchiappo il nostro Kevin»

«Andiamo, era un complimento»

«Complimento? Sul serio? Dovrei anche ringraziare per essere stata considerata 'ottimo acchiappo' solo dopo aver scoperto che mio nonno era l'avvocato più importante del paese?»

«Mi spieghi perché ti scaldi tanto? Qual è il problema?»

«Mentire, tanto per iniziare? Lasciamo stare. Stiamo affrettando le cose, Kevin, e non ne ho voglia»

Non ho voglia di fare sesso per la prima volta con te se sento ancora il tocco di un altro addosso.

«Mi hai detto tu di prenotare questa camera» si discolpa

«Infatti è stato un errore.»

«E va bene. Non c'è alcuna fretta.» prova a rassicurarmi, sedendosi accanto a me.

Mi prende le mani, stringendole tra le sue.

«Quando sarai pronta, io sarò qui. Non voglio litigare per una sciocchezza del genere. È stata una serata strana per entrambi. Io ho avuto a che fare con un cliente di un certo spessore, mi dispiace se ti sei sentita fuori luogo o usata. Ti assicuro che non era affatto mia intenzione.»

Il senso di colpa si manifesta attraverso una morsa allo stomaco.

Cos'ho fatto?
Ho sbagliato.

Stavo per perdere la mia occasione con il ragazzo che mi piace da anni per uno che le donne le usa solo per puro godimento sessuale.

Le voci sul suo conto non mentono.
Clare, Rachel, Luana, Julia, e potrei continuare ancora per molto...

Kylian Void si è portato a letto tutte le dipendenti di suo padre, più di una volta.
Io non sarò tra quelle.
Io cerco altro, qualcosa che vada oltre il sesso.

«Hai ragione. Mi dispiace. Io-»

«Non devi giustificarti, è tutto okay» mi dà un bacio a fior di labbra ed io accenno un sorriso.

SERENDIPITYWhere stories live. Discover now