Capitolo sei

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Claire chiude immediatamente la tenda con un gesto frettoloso, come se volesse nascondersi dagli occhi gelidi di quell'uomo.
La sua mano tremante si posa delicatamente sul petto, cercando di calmare il suo cuore in tumulto.

Non aveva mai visto nessuno di simile in tutta la sua vita.
L'uomo emerso dalla Porsche nera è una visione di bellezza che sfida qualsiasi descrizione convenzionale. È come se la perfezione stessa si fosse incarnata.

Un uomo dal fisico statuario, alto con una statura imponente che non passerebbe inosservato in nessun posto.
Il suo viso è un perfetto equilibrio tra mascolinità e bellezza con lineamenti regolari, un naso dritto e labbra carnose. Gli occhi sono di un colore indefinibile, un misto di verdi e marroni che sembrano cambiare con la luce. Ha i capelli castani, morbidi e lucenti, leggermente disordinati, gli danno un aspetto disinvolto ma affascinante.

Il suo sguardo è profondo e magnetico, capace di catturare l'attenzione di chiunque lo incrociasse.

La sua pelle è chiara e priva di imperfezioni, con una salute radiante che conferisce al suo aspetto una luminosità naturale.
Porta una barba ben curata, che evidenzia ulteriormente la sua bellezza.

Indossa abiti su misura che esaltano la sua sua eleganza la quale è evidente in ogni dettaglio del suo outfit.

Entra in casa con passo sicuro dopo il suo viaggio a Parigi, si guarda intorno con uno sguardo scrutatore e freddo. I suoi occhi attraversano gli ambienti della villa con distacco, senza esprimere emozioni visibili. Non sembra curioso o interessato a ciò che lo circonda, piuttosto sembra valutare l'ambiente con una certa indifferenza.

Al suo arrivo, l'atmosfera cambia immediatamente.
Tutti i presenti sembrano mettersi automaticamente in uno stato di attenzione e rispetto.
È chiaro che la sua presenza ha un impatto notevole su coloro che lavorano nella villa.

I domestici si interrompono nelle loro attività per rivolgere uno sguardo rispettoso all'uomo e accoglierlo con un'inclinazione del capo o un sorriso discreto.
L'aria si impregna di un senso di cerimoniosità, come se il suo ingresso fosse un evento importante.

«Gloria dove sei?» una voce profonda e calda uscì dalle sue labbra, con un timbro leggermente roco che dona un tocco di mistero alla sua intonazione.

Gloria corre incontro a lui con un sorriso di benvenuto. La sua espressione luminosa sembra essere in contrasto con il suo atteggiamento freddo, ma lei sembra felice di rivederlo.

«Bentornato Noah!» i due si scambiano un abbraccio formale, nonostante la sua felicità nell'accogliere Noah, il sorriso di Gloria non sembra penetrare la corazza emotiva del ragazzo.

«Hai fame?» chiede preoccupata

«Sì, ma prima vorrei fare una doccia»

«Fa con comodo, ti aspetto in sala da pranzo» Noah scompare tra i corridoi della villa mentre Gloria con fare frettoloso richiama Claire all'ordine.

«È arrivato Noah da Parigi, vieni prepariamo la sala da pranzo.»

Claire estrae un piatto e lo poggia con delicatezza sulla tavola, adagia le posate luccicanti a lato di esso, con attenzione al dettaglio e all'ordine perfetto. Posiziona un bicchiere di cristallo scintillante accanto al piatto, il riflesso della luce danza sulle sue pareti trasparenti, creano un'atmosfera magica. Infine stende un tovagliolo di lino bianco, liscio e immacolato, sul piatto. È il tocco di eleganza che Gloria le aveva insegnato.

Gloria, con un gesto rapido, rimuove il centrotavola con i fiori, nota che Claire è intenta ad osservare il suo gesto e le sorride

«Non ama i fiori il signorino...»dice grattandosi la fronte.
Claire annuisce ma non osa fare domande nonostante sia intrisa di curiosità riguardo a Noah.

ClaireWhere stories live. Discover now