¡7!

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<<sei tu a decidere allora>>

anche se gli chiedessi di fare cose che mi fanno comodo non saprei proprio cosa chiedergli.
non ho mai vissuto la sensazione di non saper cosa scrivere sulla lista per babbo natale, sapendo che non esiste, ma sapendo anche che sei "obbligato" a farla, ma penso che ora capisco cosa si provi.
chissà forse tornerà utile in futuro

<<va bene>>
<<bene allora facciamo che io torno tra qualche settimana e ne riparliamo con le cose in tavola>>
dice alzandosi a dandomi un paio di pacche sulle spalle
<<ci si vede, ashley>>

il suo nome pronunciato da lui mi fa un effetto stranissimo, eppure non è la prima volta che lo pronuncia.
il tipo e lo scagnozzi escono da casa di fez e rimaniamo solo noi.
solo ora mi rendo conto del mal di testa che ho avuto per tutto questo tempo, in più non bevo bevande senza alcohol da ieri sera e sono abbastanza disidratata.

<<ragazzi io penso che torno a casa>>

provo ad alzarmi ma appena lo faccio tornano immediatamente i crampi alla pancia, la nausea e inizio a vedere tutto nero.
mi appoggio di nuovo al divano, cercando di stare in piedi, ma invano.
sento che sto cadendo a terra e poi buio totale.
non sento non vedo e non riesco a parlare.
dopo qualche minuto però sento la voce di un signore che non ho mai sentito in vita mia.

<<non si è ancora svegliata, vero?>>
<<non ancora>>
non riconosco nemmeno questa voce

cosa ci fanno due tipi a caso a casa di fez? dormendo? starei dormendo io?
calma, devo riprendermi un attimo.
provo a muovermi o a parlare, ma non ci riesco.
l'ultimo ricordo che ho è quello del tipo tutto tatuato che diceva qualcosa, ma non mi ricordo cosa.

<<non sarebbe meglio portare una coperta al signore? inizia a fare freddo anche con il riscaldamento>>
<<la vado a prendere subito>>

in casa di fez non c'è il riscaldamento.
penso proprio che non sono in casa di fez, potrei essere in ospedale (questo spiegherebbe le persone che non conosco) ma perché?
cerco di ricordarmi ma ho un vuoto di memoria totale, forse ho battuto la testa da qualche parte?
non lo so ma sono stanca, penso che risposerò un po.

*skip time*

apro gli occhi e vedo delle pareti totalmente bianche, alzo la testa e mi guardo intorno, si sono decisamente in ospedale.
sento le coperte tirare sulla gamba, guardo giù e vedo fez seduto su una sedia e appoggiato con le braccia al letto mentre dorme.
sorrido al pensiero che sia rimasto qui solo per me, però mi chiedo dove abbia messo il bambino, nello zaino sulla sedia forse? volendo ci starebbe benissimo.
noto che fez si sta muovendo

<<ma buon giorno, dormito bene?>>
lui sussulta e mi guarda stupito
<<mi hai fatto prendere un colpo, comunque direi più buona notte che buon giorno>>
dice facendo un cenno con la testa verso la finestra. in effetti fuori è notte fonda.

<<sta nevicando>>

uno dei pochi ricordi belli che ho con mio padre è la neve: un giorno siamo andati in giardino a fare un pupazzo di neve con la mamma, è stato l'unico momento in cui potevo reputate il mio nucleo famigliare "famiglia".

<<ho un idea>>

lo guardo perplessa, mentre si alza e prende il carrellino con la flebo attaccata al mio braccio.
mi alzo dal letto sentendo un po di dolori, ma voglio vedere dove mi porta questo.
mi mette la coperta con la quale stava dormendo sulle spalle e il suo profumo mi invade le narici, mi prende per mano e mi porta nel corridoio deserto.

<<dove stiamo andando?>>
<<ti fidi di me?>>
<<considerando che ci conosciamo da al massimo un giorno e qualche ora, no>>
<<ti vuoi fidare di me ora>>

lo guardo, stranita dalla domanda.
mi trascina per una curva, e poi alla fine del corridoio, dove si intravede un giardinetto interno con alcune panchine.
quando esco guardo in cielo e vedo i fiocchi di neve cadere lentamente da uno sfondo grigio, mo sembra di ritornare a quel giorno.

<<mi è sembrato di vederti quasi persa a guardare la neve prima, così ho pensato di portarti qui>>
<<la neve è l'ultimo ricordo felice che ho di mia madre e mio padre>>

probabilmente non si aspettava una risposta così diretta su che cosa significasse per me la neve, ma non sono riuscita a trattenermelo.
è da quel giorno che non vedo la neve, e lui me la ha fatta rivedere.

<<vuoi?>>
ha una sigaretta quasi finita in mano, ero così impegnata a guardare la neve che non mi ero nemmeno accorta che se la era accesa.
<<no grazie, mi sa che torno dentro, qui si gela>>
lui fa l'ultimo tiro, e butta la sigaretta a terra, la spegne e torna da me.

<<grazie>>
non sono riuscita a fare uscire qualcosa che fosse più di un sussurro, ma lui sembra averlo capito e mi fa un cenno con la testa, segno di comprensione.

SPAZIO AUTRICE

buona seraa capitolo bruttino ma almeno ho aggiornato😭

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