25. Ros dove sei?

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Da ascoltare con:
🎧MON23 - Charles Leclerc

Anche stanotte non sono riuscita a dormire, ma ormai ci sono abituata.
Credo che sia anche per colpa dell'ansia, che ancora non è sparita, anzi, è più forte di ieri.
Non ci do molto peso ed esco di casa per poi dirigermi al circuito.
Oggi, come ieri e l'altro ieri, non ci sarà ne Kate ne Giada perciò poi deciderò da quale box vedere la gara.
Il race day mi emoziona sempre tantissimo e mi spaventa allo stesso tempo, soprattutto sapendo che dentro quelle macchine c'è la mia famiglia.
Sì, la mia famiglia, lo somo sempre stati e sempre lo saranno.

Raggiungo il circuito in poco tempo e come sempre passo a salutare tutti i piloti e gli auguro buona fortuna.
Sembra che oggi ci sia energia positiva in quasi tutti i box e questo sembra buono.
Passeggio per la pit lane senza una precisa meta e facendo come i bambini, ovvero cercare di rimanere sulla linea bianca.
In questo modo cerco di smaltire un po la preoccupazione e cerco di pensare ad altro.
I mie pensieri vanno a Charles, che quando sono andata al paddock Ferrari non ho visto.
Probabilmente è in ritardo, d'altronde sono io che arrivo sempre presto.
O almeno quasi sempre.
Proprio mentre sto pensando a quello vedo spuntare il monegasco correndo con la tuta mezza slacciata.
Ora capisco.
Lui e la sua mania che si dimentica di andare in bagno e quindi fa sempre ritardo.
Scoppio a ridere e mi affianco a lui correndo.
《Anche oggi sosta bagno eh!》gli dico facendolo girare visto che non mi aveva notata.
《Si, me lo dimentico e quindi devo sempre tornare indietro》 dice sbuffando per poi lasciarsi scappare una risatina nervosa.
Le sue mani finiscono sui suoi capelli iniziando a spettinarli un pochino e facendolo, se possibile, sembrare ancora più bello, ma io questi pensieri non dovrei farli.
《Mi stai ascoltando?》chiede con un sopracciglio alzato e le mani sui fianchi.
《No, scusa ero distratta》rido nervosa tornando a prestare attenzione alle sue parole.
《 ti stavo chiedendo se ti va di vedere la gara da me, visto che ormai sei il mio porta fortuna》mi dice con lo sguardo fisso nel mio.
《Il tuo cosa?》dico pensando di avere capito male.
《Si, il mio porta fortuna, ogni volta che sei con me le cose vanno per il verso giusto》dice accarezzandomi il braccio
Io rimango imbambolata a guardarlo e a perdermi in quegli occhi verdi così belli.
Arrossisco violentemente e abbasso lo sguardo alle mie scarpe nere della Vans.
Lui lo nota e sorride allacciando il braccio alle mie spalle, e insieme ci dirigiamo al suo garage.
L'ansia ancora non è sparita, sta mano a mano aumentando sempre di più.

《Ah eccoti Charles, dove diamine eri finito?!》esclama Mattia che mi saluta con una mano dopo avermi visto.
Lui e Charles iniziano a parlare mentre io mi siedo in un angolino.
Qualche minuto dopo tutti i piloti sono saliti nelle loro vetture e stanno aspettando di potre uscire dalla pit lane
La mia attenzione è rivolta verso il monegasco che continua a girarsi in cerca di qualcosa, o forse qualcuno.
La visiera ancora non è tirata giù e posso vedere i suoi occhi viaggiare da una parte all'altra rapidamente
Il suo sguardo si blocca nella mia direzione.
Mi sta guardando.
Quando è sicuro che anche io lo sia guardando mi fa l'occhiolino.
Il pensiero che anche quando è in macchina mi cerchi mi manda in confusione il cervello.
Rimango qualche secondo ferma per capire se quello che è appena successo è vero o solo frutto della mia immaginazione.
Cosa mi stai facendo Charles? Perchè mi cerchi se sei fidanzato?
Cerco di scacciare dalla mia testa questi pensieri e di ripetermi che non devo pensare a lui, non in quel senso.
Non posso permettermi di soffrire ancora.
Questo mi fa una paura tremenda, il fatto che se io dovessi cascare nella "buca" e qualcosa dovesse andare storto non ne uscirei viva.

Ritono a prestare attenzione ai monitor e computer disposti a qualche metro da me mentre quella strana sensazione si sta appesantendo sempre di più.

I piloti si posizionano nelle loro rispettive posizioni in griglia dopo il giro di formazione.
Le luci si accendono una a una e poi si spengono tutte insieme.

Che il Gran Premio abbia inizio.

Le macchine partono e Max rimane in prima posizione attuando una strategia di difesa perfetta.
Stessa cosa fa Charles che mantiene la seconda da posizione mentre dietro di lui le macchine stanno facendo una battaglia per il 3 posto.
Mi muovo sulla sedia sempre più agitata, torturandomi le mani.
Dopo 2 giri la classifica rimane uguale con Sebastian al 3 posto, Lewis al 4 e Lando al 5 posto con alle spalle Pierre.
In poco tempo Lewis fa una rimonta a dir poco spettacolare si ritrova 2⁰ alle spalle di Max.
Piano piano l'inglese ragginge l'olandese

Tutto succede infretta.

I due si toccano e la macchina di Max finisce contro il muro con una potenza incredibile
Vado nel panico e dalla mia bocca esce un urlo.
Questo passa inosservato visto che c'è gia caos e tutti sono scossi.
Max non risponde.
Il fiato mi si fa sempre più pesante e respiro a fatica.
Le mani mi tremano e le gambe sembrano gelatina.
Mi aggrappo alla sedia da cui mi ero alzata per lo spavento, nel mentre l'aria inizia a mancarmi e non riesco a respirare.
Nessuno sembra accorgersi di me, così decido di uscire sperando di non crollare a terra.
Esco nel retrobox con fatica, in cerca di un po d'aria che però non migliora la situazione.
Mi aggrappo al muro per qualche secondo e poi riprendo a camminare fino ad una piccola panchina posizionata a qualche metro dalla parete del box.
Mi siedo con le gambe che mi cedono, cercando di respirare e calmare l'attacco di panico con scarsi risultati.
Le mie mani tremanti vanno a finire nei capelli mentre qualche lacrima mi scende sulla guancia per poi cadere sulla maglietta.
Max, il mio Max, si è schiantato a 300km/h su un muro.
Non so come sta, non so se è uscito dalla macchina, se è vivo, se riesce a camminare.
Non posso perderlo, non lui, non andrei avanti, non posso vivere senza di lui, senza le nostre litigate, senza quei momenti di affetto, se pur pochi.
Non riesco a respirare.
Quando penso di star per svenire, però, sento una voce, una voce che riconoscerei tra tante.
《Ros dove sei?》

Quel fottutissimo monegasco ||Charles Leclerc||Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ