Capitolo 29

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Lago Hink, Hinerta- 12 Iyo 2247

Mi ritrovai in un lago completamente diverso: attraverso i movimenti delle onde potevo scorgere una luce verdastra, che si rifrangeva anche nell'ambiente intorno a me. Tutto era silenzioso: in quel luogo, non sembravano esserci abitazioni e anche la vegetazione sembrava meno...speciale rispetto a quella del Lago di Ninfea.

Il nostro arrivo fu accolto dalle sole due Creature d'Acqua presenti, due tritoni, uno che doveva essere della stessa specie di Philip e l'altro che, invece, aveva la pelle color verde chiaro che gli davano un aspetto malaticcio.

«Lady Maissa» dissero in coro, facendo un piccolo inchino con la testa nella mia direzione «Io sono Lim» disse quello dalla pelle azzurra «lui è Ash. Siamo stati informati del tuo arrivo e di quello dei tuoi amici. Vi accompagneremmo fino in superficie»

Senza aspettare una risposta, i due tritoni ci presero per mano e iniziarono a nuotare, fino ad arrivare sulle sponde del Lago di Hink. Prima di uscire dall'acqua, uno dei due tolse l'incantesimo che ci permetteva di respirare in acqua, dicendo che altrimenti non saremmo stati in grado di farlo nel Mondo Emerso. Li ringraziammo e salutammo, saluto al quale non risposero, limitarondosi a tornare nelle profondità del lago.

«Che popolo strano» dissi tra me e me. Seflas, però, mi sentì e mise subito una mano sulla mia bocca, dicendo «Shh, non dire mai una frase del genere: potrebbe scatenare una guerra tra il mondo Emerso e quello Sommerso»

Lo guardai scioccata «Mi dispiace...» mugugnai, ma Seflas iniziò a ridere.

«Dovresti imparare a credere meno a quello che ti dicono gli altri» disse.

«E, in special modo, a quello che dice lui» aggiunse Diana, passandoci davanti «Forza, non abbiamo tempo per i tuoi giochetti stupidi, Seflas. Dobbiamo dirigerci al Giardino Incantato»

Mi tolsi la mano di Seflas dalla bocca e, quando fui nuovamente libera, presi una boccata d'aria, ma pure quella, in quel posto, sembrava strana.

Mi guardai intorno. Questo pianeta era completamente diverso da Heritron: essendo il pianeta della Flora, me lo ero immaginata pieno di boschi e selvaggina, con un cielo del più azzurro, simile a quello di Heritron. Invece, qui il cielo era di un colore verdastro, in cui passava solo un po' della luce emanata da Matrium. Avevo, infatti, scoperto che, in quel Sistema, l'unica cosa che non veniva emanata dalla Fonte della Magika era proprio la luce. Diana mi aveva spiegato che l'intero Sistema Esthasia derivava dall'esplosione di un singolo pianeta, dal quale poi si erano generate le diverse terre- o pianeti- in grado di avere ciascuno un'atmosfera e di galleggiare nello spazio. Come ogni pianeta, anche quello di origine aveva dei satelliti, delle stelle simili al sole ma di dimensioni più piccole, che lo illuminavano. A seguito della disgregazione, questi si erano raggruppati nelle vicinanze di Matrium, attratti dalla Fonte della Magika, ma, poiché Matrium si trovava al centro delle altre terre, questi satelliti illuminavano anche gli altri pianeti.

Anche in questo caso Diana fece da guida. Camminammo per i sentieri di Hinerta, tra zone fangose e ghiaiose, sempre circondati da alberi e arbusti di diverse dimensioni. Le cose peggiori da affrontare, però, furono delle piccole piante erbacee lianose che, a ogni nostro passo, si allungavano e cercavano di aggrapparsi alle nostre caviglie. Più di una volta dovetti ricorrere all'uso del Luxus per districarmi.

Mentre camminavamo, Diana mi spiegò alcune cose su Hinerta: come sapevo già, si trattava del pianeta della Flora e della Fauna. Ospitava innumerevoli specie di piante e animali, molti non ancora conosciuti, tra le quali se ne potevano trovare sia di innocue che di pericolose. La presenza quest'ultime, oltre che per di questa strana atmosfera, il cui colore e odore derivavano dalle esalazioni di alcune delle piante del luogo, avevano fatto sì che Hinerta fosse il pianeta meno popolato.

Downfall- La guerra delle due Dinastie( Esthasia vol.1)Where stories live. Discover now