«No. Solo, non lo sappiamo ancora» rispose Mobius con cautela. «Non voglio turbarti ulteriormente»

Loki alzò gli occhi al cielo. «Non sono un invalido, e neppure fragile. Puoi dirmi cosa sta succedendo»

«Appena tutto sarà più chiaro» gli promise Mobius, alzandosi in piedi. «Sai che c'è? Vado a chiamare Sylvie. Sono sicuro che vorrà essere informata e voi due dovrete parlare»

«Mobius, non cercare di sviare l'argomento!»

«Chi, io? Non lo farei mai!»

Loki sbuffò, mentre Mobius gli strizzava l'occhio e usciva dalla stanza in cui Loki era ricoverato, la stessa camera in cui aveva sempre dormito durante la sua permanenza alla TVA.

Loki tornò a fissare il soffitto, turbato: se non si erano ancora messi in contatto con la Sacra Linea Temporale, dovevano esserci dei problemi seri. E se fosse già stata conquistata, o isolata in qualche modo? E se il silenzio di Kang fosse stato solo un'apparenza?

I pensieri di Loki furono interrotti dal rumore di passi affrettati e della porta che si apriva. Si girò e vide sulla soglia Sylvie, con i capelli scarmigliati e ancora umidi. Doveva aver corso per arrivare lì, ma ora si era come paralizzata a guardarlo.

Loki per qualche istante si limitò a contemplare la sua bellissima dea, prima di dire: «Sylvie... stai-»

«No» lo interruppe lei. «Non chiedermi se sto bene»

Loki aggrottò la fronte: «Non stai bene?»

«No. Cioè... cioè... sai benissimo quello che intendo!»

Sylvie chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò al letto di Loki, fermandosi a un paio di metri di distanza. Vista la postura del suo corpo e l'espressione contrita malcelata del suo viso, Loki ebbe l'impressione che costasse per lei una grande fatica non abbracciarlo. O, almeno, ci sperava.

«Sei arrabbiata con me» riconobbe Loki. «E posso intuire il motivo»

Sylvie si passò una mano sul viso. «Non posso credere che tu abbia pensato di mettere in salvo me senza pensare alla tua sicurezza»

«Tu avresti fatto lo stesso per me» le fece notare Loki dolcemente. «E io mi sarei arrabbiato allo stesso modo con te»

Sylvie tolse la mano dal volto, mostrando il modo in cui le tremava il labbro inferiore. «Ho avuto paura che... sei quasi...»

«Adesso sto bene»

«No, non è vero. Potevi morire, sei quasi morto. E non azzardarti a rifilarmi la stronzata sul fatto che i Loki non muoiono ma sopravvivono»

«Allora non so proprio cosa dirti» Loki riuscì a sollevare un braccio, un invito più che chiaro. Sylvie esitò per qualche secondo, poi si arrese e, dopo essersi tolta gli stivali, si infilò sotto le coperte accanto a lui, muovendosi piano, come temendo di fargli del male.

Loki si spostò appena e si distese su un fianco, dandole le spalle, per permettere a Sylvie di stringerlo a sé; avrebbe voluto essere lui ad accoglierla tra le sue braccia, ma sapeva che in quel momento Sylvie necessitava maggiormente di abbracciarlo. La sentì tirare su con il naso e capì che stava piangendo; la lasciò fare (Sylvie odiava mostrarsi così emotiva, anche davanti a persone a lei vicine come lui o Mobius) e attese che si fosse maggiormente calmata per girarsi, così da essere faccia a faccia con Sylvie.

«Non muoverti, lo so che fai fatica» disse Sylvie a bassa voce.

«Sciocchezze» rispose Loki, noncurante. «Per te questo e altro».

La baciò delicatamente sulle labbra e fu lieto di essere ricambiato. In tutto il casino del Multiverso che li circondava, nella guerra in corso che li attendeva, niente e nessuno poteva togliere loro quel breve momento di pace, in cui c'erano solo loro due.

Secret Wars: PreludioWhere stories live. Discover now