<<E allora cosa vorresti fare?>>
<<È una cosa un po' stupida...>> Bofonchia imbarazzata, abbassando il viso e nascondendosi dietro le chicche di capelli che le cadono sul viso.
<<Dai! Prometto che non giudicherò!>>
Lascia andare un sospiro, pensandoci su, poi abbandona tutto quello che stava usando sul ripiano davanti a me. Si prende un attimo di pausa e si siede sulla poltrona accanto alla mia.
<<Io vorrei tanto diventare un'attrice>> mi sussurra sognante, gli occhi le brillano e da ogni poro del suo viso traspare felicità.
<<Ma è bellissimo!>> Esclamo sorpresa ma affascinata al tempo stesso. <<Hai già studiato teatro?>> Domando, smaniosa di saperne di più, ma lei sembra quasi rabbuiarsi.

Si alza, tornando ad acconciare i miei capelli.
<<L'accademia costa tanto, i miei non possono permettersi una spesa così grande>> mormora affranta e mi dispiace aver toccato un tasto così dolente.
<<Mi dispiace, Sandy, non volevo...>>
<<Oh, non preoccuparti, Cat>> mi interrompe lei, sfoderando il suo solito sorriso gioioso e mi chiedo davvero se questa situazione non le pesi come vuole lasciar credere <<E poi, dovranno pur riempire la mia pagina di Wikipedia, no? Scriveranno che lavoravo per risparmiare soldi per l'accademia. Non è così ammirevole?>> Recita e le rispondo con un piccolo sorriso.

Nella mia testa, però, sto già macchinando qualcosa.
Vorrei poter contribuire a realizzare il suo sogno ma devo pensare ad un modo per farlo senza che lei si senta a disagio: voglio che quando arrivi all'obiettivo se lo goda a pieno, senza se e senza ma.
<<Ma basta parlare di me!>> Prorompe improvvisamente <<Quella catapultata in una commedia romantica sembri tu! Il cambio look improvviso della protagonista è uno dei momenti che preferisco maggiormente. È così avvincente! Ogni volta spero che quando si veda non deluda le mie aspettative...>> Sospira, ancora concentrata sul suo lavoro, e arrossisco leggermente.

<<Ma che dici? Quale commedia romantica?>> La rimprovero e ridacchia leggermente.
<<Certo, non pensavo che il tuo tipo fosse il cattivo ragazzo...Ti facevo più da perfettino! Ma devo ammettere che tu e Nicholas siete davvero carini, gli opposti si attraggono, vero?>>
Non so da dove iniziare a correggerla, dal momento che in una frase è stata capace di inserire una quantità innumerevole di affermazioni dubbie.

Ad esempio che mi piaccia il cattivo ragazzo, tanto per cominciare.
È vero, Nicholas a volte non è l'emblema della gentilezza, è sarcastico, insolente, scorbutico ed ha una lingua abbastanza tagliente.
Però quando lo guardo, o meglio, quando lui si lascia guardare, senza maschere, senza tutte le sue battutine e tutte le sentenze di cui spesso fa uso, capisco che è buono, è gentile e, soprattutto, che è fragile anche lui, sebbene non lo dia a vedere.
E cavolo, io vorrei saperne sempre di più di lui...

Più cose scopro e più mi sembra di non averne abbastanza: ho bisogno di avere la conferma di tutte queste cose che mi sembra di aver capito.
E davvero, forse dovrei correggere Sandy ma riflettendoci esito.
In qualche modo, conoscere quel lato di lui che tutti fanno fatica a scorgere mi fa sentire speciale.
Perché probabilmente chiunque farebbe fatica a credere che Nicholas ha comprato un peluche per me, che mi ha lasciato una rosa sul cuscino, che ama scrivere e che ha la risata più melodiosa del mondo.

Non quella che fa dopo aver recitato una stupida battuta da due soldi, ma quella vera, quella che gli viene direttamente dal cuore.
Quella sì che la ascolterei all'infinito...
<<Io, invece, cerco il principe azzurro>> quando smetto di pensare alla causa di tutti i miei recenti guai, nonché protagonista di buona parte dei miei pensieri, mi accorgo che Sandy sta continuando a parlare <<Dolce, gentile, che mi faccia sorridere quando sono triste e...>>

Il mio telefono, poggiato al lato delle mie gambe, si illumina e ad occuparne l'intero schermo è la foto di Alexander.
E adesso cosa c'è?
<<Ecco, lui ha proprio l'aria di essere il mio principe azzurro!>> Esclama Sandy, lanciando un'occhiata furtiva al display.
Roteo gli occhi e rispondo, trattenendo una risata.
<<Dimmi>>
<<Ehi, scricciolo, ogni tanto potresti anche ricordarti di avere una famiglia, non credi? Sì, mamma, ora te la passo, aspetta->> borbotta, facendomi sorridere <<Abbi pietà di me e manda qualche foto in più a mamma, altrimenti devo sorbirmela tutto da solo...E io, a differenza tua, non sono in vacanza!>>

Under the same night sky Where stories live. Discover now