✈︎Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 7

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Due giorni dopo, George entrò in classe.
Era quasi vuota, anche perché era molto presto, decise quindi di sedersi più in disparte possibile.
Non per altro, voleva solo stare da solo senza distrarsi.

<<George!>>

Appunto, voleva. Ma non poteva.
Sarah Jane, la ragazza di Dream, - quello che, aperta parentesi, aveva ricambiato il suo flirt, chiusa parentesi - prese posto vicino a lui. A quanto pareva, avevano Filosofia alla stessa ora.

<<Ciao, ehm, Sarah>> quasi lo chiese, anche perché non aveva ancora capito come chiamarla.

<<Si, Sarah va bene, non preoccuparti più di tanto>> rispose lei, capendo che quella era più una domanda che un saluto, sorridendo.

Oggi sembrava diversa dal solito, più carina forse, ma a George non importava quello, era sua amica, ovviamente poteva farle quanti complicato voleva, dal "ti sta bene quel top" al "oggi sei bellissima", senza però esagerare, visto che aveva già un fidanzato.
Quel giorno indossava dei cargo neri, un top bianco e delle semplici Adidas.
Si, quel giorno era proprio carina.

<<Quindi? Alla fine Nick viene? Non mi hai fatto più sapere nulla>>

<<Si scusa, hai ragione, colpa mia. Comunque si, viene alla festa>>

La ragazza fece dei piccoli saltelli sulla sedia, felice che i due sarebbero stati alla festa.
George fu felice che tra tutti i posti liberi della classe, lei si fosse seduta proprio vicino a lui. Non perché gli piacesse, anzi, era fidanzata e lui non era quel tipo di persona, solo che gli stava davvero simpatica e sperava che un giorno non se la trovasse davanti casa, con le lacrime agli occhi mentre dalla sua bocca uscivano le parole "Dream mi ha tradito."

<<Ragazzi, buongiorno.>>

Il professor fece il suo ingresso nell'aula, salutando tutti cordialmente e facendo qualche battutina.
Di sicuro sarebbe stato il professore preferito di George.

La lezione iniziò dopo pochi minuti, quando anche i più ritardatari fecero il loro ingresso in aula e presero posto nelle sedute.
La lezione sembrava leggera, nulla di importante, anche perché era una delle prime quindi nessuno si aspettava di fare qualcosa. Nemmeno il professore.
Dopo circa tre quarti d'ora, a George venne lo stimolo di andare in bagno - per forza, si era scolato almeno tre litri d'acqua appena si era svegliato -, così alzò la mano e richiamò l'attenzione del professore.

<<Si, dimmi, ehm..>>

<<Davidson>>

<<Grazie. Dimmi Davidson>>

<<Potrei andare al bagno? Sarà una cosa veloce>>

<<Certo caro, vai pure>>

George si alzò e uscì dall'aula, diretto verso i bagni, che erano due porte accanto.
I bagni - maschili, femminili e unisex - avevano in comune un mini atrio, se così si poteva definire, che di solito era stracolmo di ragazzi che rollavano qualche rigaretta o aspiravano qualcosa - così aveva detto Sapnap, lui non sapeva se era vero -, ma fortunatamente non trovò nessuno.
O almeno, credette di non trovare nessuno.

Entro in uno dei bagni al centro, fece quello che doveva fare e tirò lo sciacquone.
Stava per uscire quando sentì delle voci, una delle quali era molto familiare.

<<Sei proprio pazzo lo sai?>> disse la ragazza tra una risatina e l'altra.

<<Si, pazzo di te>> rispose lui.
Probabile seguì un bacio, visto lo schiocco prepotente che si sentì subito dopo.

"Dream?!" pensò immediatamente George.

Non sapeva se uscire dal bagno o stare dentro fino a che non se ne sarebbero andati via, anche se uscire e coglierli sul fatto non sarebbe stata una cattiva idea.
Solo che se poi l'avrebbe riferito a Sarah, probabilmente lei non gli avrebbe creduto e avrebbe iniziato il discorso di "lo fai solo perché ci vuoi separare" e avrebbe perso due amici. Invece, se usciva ma faceva finta di nulla sarebbe morto con il senso di colpa, l'unica cosa era stare dentro fino a che non si sarebbero allontanati così che lui potesse fare non vedo, non sento, non parlo.

Rimase quindi nel bagno fino a che non sentì più alcun rumore - si poteva aggiungere anche un finalmente, visto che si sentivano solo cose oscene - e quando fu sicuro che nessuno fosse nei paraggi, uscì dal bagno, si lavò le mani e tornò in classe.

<<Mi scusi per essere stato fuori a lungo>>

<<Non preoccuparti, non è successo nulla. Ora prendo posto che manca poco alla fine della lezione>>

George tornò seduto vicino a Sarah, che notando la sua faccia strana, si volle accertare che non fosse successo nulla di grave.

<<Stai bene? Hai per caso vomitato? Se non stai bene ti conviene andare a casa>> disse lei con un tono preoccupato che a George ricordava sua madre.

<<Oh no, no tranquilla, sto alla grande.. è solo che..>> George esitò, poi decise di farsi gli affari suoi.

<<Solo che..?>>

<<Ehm.. tu ti fidi di Dream?>>

Lei fece una faccia sorpresa, quasi indignata.
George si sentì una stupida misera formica che meritava di essere schiacciata perché non prendeva seriamente il suo lavoro.
Perché non se ne stava mai zitto?

<<Se.. se mi fido di Dream? Nessuno mi ha mai fatto questa domanda..>>

<<Si no, scusami, è una domanda stupida, dimentica ciò che ho detto.>>

<<In realtà, non mi fido moltissimo...>>

George si sentiva tremendamente in colpa, sia per non aver detto a Sarah che aveva beccato Dream in bagno a... pomiciare con un'altra, sia per non averle detto di averci provato con lui e che lui aveva contraccambiato - anche se lui non sapeva che il biondo fosse fidanzato, cisto che non gli aveva accettato nulla -.

<<Cosa?>>

<<Si ecco vedi...>>
La ragazza si grattò la nuca imbarazzata e demoralizzata, era da tanto che non tirava in ballo quel discorso.
<<..Dream ed io stiamo inseme da molto ormai, più di due anni, ma non sono stati, come dire.. ehm.. completi. In poche parole, ci sono stati molti tira e molla tra di noi, perché Dream è un donnaiolo nato. Potrà essere gentile, affettuoso e premuroso, questo non lo metto in dubbio, ma non augurerei mai a nessuno una relazione con lui, finisci sempre con il cuore spezzato. Sempre.>>

George rimase spezzato da quelle parole.

<<Ti ha tradito più volte, vero?>>

<<Già, e l'ho perdonato troppe volte..>>

Lei non volle aggiungere altro, il resto si poteva intendere da sé, o almeno, George l'aveva inteso da sé.
Come mai lui andava a finire sempre nelle beghe?

Pᴏʟᴀʀᴏɪᴅ [DʀᴇᴀᴍNᴏᴛFᴏᴜɴᴅ]Where stories live. Discover now