✈︎Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 3

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<<Ehi! Ragazzo inglese, fermo!>>

O così credeva.
Si girò di scatto, sapendo che chi stava parlando si stava riferendo a lui, anche perché era lui l'unico rincoglionito sotto la pioggia con 10°C, ed inglese.
Poteva essere chiunque, un manico, uno stupratore, un drogato, un ubriaco, un riccone sfondato in cerca di un'avventuretta. Chiunque. Ma decise di fermarsi comunque.

<<Ehm, si, dici a me?>>

Il ragazzo si fermò, guidava una moto nera, era vestito da motociclista e aveva un casco scuro in testa.

<<Si, aspetta!>>

<<Ehm, si?>> chiese George imbarazzato e quasi impaurito.

<<Non ti conviene andare a casa a piedi, ti do un passaggio, cinque minuti e sei a casa>> disse tranquillamente il perfetto sconosciuto, come se appunto, non fosse un perfetto sconosciuto.

<<Ehm, non, no, va bene così. Tanto abito qua vicino>> e riprese a camminare, più velocemente.

Il ragazzo continuò a rincorrlerlo sempre a cavallo della sua moto - doveva esserci molto affezionato a quella moto, ma in realtà non lo sapeva, magari era rubata -, sempre standogli da parte.

<<So che non abiti qua vicino, sono un amico di Nick, so dove abiti.>>

George si fermò di scatto e si girò verso il ragazzo.

<<Davvero?>> chiese, non ancora sicuro.

<<Si, io e Nick abbiamo Storia e Biologia inseme. Due settimane fa mi ha parlato di te, che saresti dovuto venire a vivere qui.>>

<<E come fai a sapere che sono io?>>

<<Perché sei l'unica persona che parla con l'accento inglese. E poi non hai negato nulla.>> rispose lui ridendo.
Aveva un bella risata.

<<Touchè>> disse infine George, ricambiando la risata.

Rimasero li a guardarsi, sotto la pioggia, George attraverso degli occhiali che indossava per studiare e che si era dimenticato di togliere, e il ragazzo attraverso la visiera scura del casco.
Sembrava quasi un scena romantica, se non fosse stato per alcuni tuoni. Sarebbe stato un temporale fantastico.

<<Quindi, lo vuoi un passaggio?>> chiese poi il ragazzo, porgendo a George un secondo casco.

George esitò qualche secondo, non si fidava completamente al cento per cento, anche perché era un perfetto sconosciuto che dice di conoscere il suo migliore amico e che gli ha offerto un passaggio verso casa. Però pioveva come dio la mandava, faceva un freddo cane e lui era lì con maniche corte e pantaloni corti, e aveva ancora molto da camminare, di certo si sarebbe ammalato.
Se fosse andato in moto sarebbe stato comunque sotto la pioggia, ma ci avrebbe messo meno, e avrebbe avuto più tempo per lavarsi e starsene al caldo.
Magari avrebbe offerto un qualcosa di caldo al ragazzo. Magari.

<<Senti, so che è strano, ma volevo già offrirti un passaggio oggi in classe, ma sei scappato fuori.
Non per altro, so che non sei qui da molto e volevo dare una mano, insomma, sei il migliore amico di Nick, e Nick è un mio amico.>>

George rimase a pensarci qualche secondo, poi si avvicinò alla stada e prese il casco

<<D'accordo accetto. Mi fido di te solo perché conosci Sapnap, e stai certo che se mi succede qualcosa lui verrà a cercarti. Quindi saranno cavoli tuoi.>> poi si mise il casco e salì dietro.

Non era mai stato su una moto, molti suoi amici a Londra ce l'avevano, ma ha sempre rifiutato un giro con loro.
Certo, loro non avevano un secondo casco e lui era molto attento a queste cose, inoltre, sua madre non glie lo avrebbe mai permesso. D'altro canto, però, erano due mesi che non diceva alla madre cosa faceva, visto che erano due mesi che non la vedeva, la sentiva solo per telefono due volte alla settimana. Tutto qui. E gli raccontava delle cosa utili, tipo che aveva mangiato, che riusciva ad utilizzare il dollaro americano e cose così, non gli andava di certo a dire che era andato in discoteca e che si è fatto fuori quasi tutto il bar, o che alle 9 della mattina ha provato a bere uno Spritz.
Di certo non andava a dirle queste cose, quindi anche il giro in moto con lo sconosciuto era escluso.

<<Ok, parti. Ci sono>>

<<Ti conviene tenerti da qualche parte, non vado piano>>

Di certo non si sarebbe tenuto a lui, va bene tutto, ma poteva comunque essere un maniaco!
Decise quindi di attaccarsi alla moto, scelta orribile visto che appena partiti stava per ribaltarsi sull'asfalto. Non cambiò idea nel tenersi la moto, solo si strinse con più forza, facendo quasi ridere l'altro ragazzo.

Come detto dal misterioso ragazzo che poteva benissimo essere un ladro, dopo cinque minuti fermò la casa proprio davanti casa di Sapnap.
Quindi era veramente suo amico, Sapnap non diceva a persone a caso la via di casa e se lui la sapeva doveva per dorza essere suo amico.
Oppure era uno stalker. Uno dei due per forza.

George si levò il casco e scese dalla moto.
Pioveva ancora, ma meno di prima, era quasi piacevole straci sotto.
Non entrò subito, prima si fermò e si girò verso il ragazzo.

<<Io, ehm, grazie per il passaggio>> disse rosso in viso, di certo i pensieri che si era fatto su di lui ero spariti per il settantacinque per cento, il restante venticinque era ancora in piedi.

<<Figurati, non c'è di che. Quando torna Sap, fagli un saluto da parte mia>>

<<Ehm, si, ok>>

Nessuno fiatava. L'unico rumore che si sentiva era la pioggia che sbatteva sull'asfalto e un'anziana signora che gridava contro il nipote perché gli aveva sporcato la carta da parati con i fiori di ciliegio.
George fece per entrare poi si fermò e si girò nuovamente.

<<Io, sono George, comunque..>>

Il ragazzo, finalmente, si tolse il casco: aveva capelli biondi e occhi verdi, in più aveva una leggera barba e un orecchino.
Era molto, molto. Attraente. Molto.

<<Ciao George, puoi chiamarmi... Dream>> disse poi il ragazzo con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

George iniziava a sperare che piovesse di più così da farsi accompagnare ancora a casa da quel ragazzo.
Ma poi, si sarà accorto che lo stava fissando?


➪Aɴɢᴏʟᴏ Aᴜᴛᴏʀᴇ
Hᴇᴇᴇʏ!
Nᴏ ɴᴜʟʟᴀ, sᴏɴᴏ ǫᴜɪ ᴘᴇʀ ᴀᴠᴠɪsᴀʀᴠɪ ᴄʜᴇ ᴘᴜʙʙʟɪᴄʜᴇʀᴏ̀ ɪʟ ᴍᴀʀᴛᴇᴅɪ̀ ᴇ ɪʟ ɢɪᴏᴠᴇᴅɪ̀ シ︎

Pᴏʟᴀʀᴏɪᴅ [DʀᴇᴀᴍNᴏᴛFᴏᴜɴᴅ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora