capitolo 10

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<<Ciro resta con me>> dissi in un sussuro mentre lo tenevo ancora per la mano, e lo vidi rivedersi di nuovo accanto a me .

<<parlam e te jj nun sacc nient >> ingoiai un nod di saliva solo al pensiero che avrei dovuto raccontare a lui della mia famiglia ma pensai che se magari io mi sarei aperte con lui anche lui lo avrebbe fatto.

<<non sono nata in una famiglia unita ne tanto meno ricca ne con i soldi, mio padre era durante il giorno fingeva di andare a lavorare e tornava a casa la sera tardi più ubriaco che mai, finiva per litigare con mia mamma e alla fine le alzava le mani, avevo un fratello e una sorella .... >>

non mi resi conto ma stavo piangendo mentre vedevo lui intento ad ascoltare le mie parole perciò decisi di continuare.

<<mia sorella a 15 anni scappò e da lì non sappiamo più niente di lei mentre mio fratello si ammalò di una grave malattia alla quale non avevamo i soldi per curarla e un giorno morì io restai con mia nonna e... vabbe il resto lo sai>> dissi io mentre mi asciguavo le lacrime.

<<sai... certe volte vorrei tanto avere una famiglia normale, unita penso come la tua, vorrei tanto avere una mamma, una spalla sulla quale piangere>> ma mi resi conto che quando nominai le ultima parole Ciro si irrigidì e si alzò dal letto .

<<h-ho detto qualcosa che non vai>> dissi io preoccupata <<saj pccre non tutt e comm sembr>> mi disse per poi accendersi una sigaretta .

<<che vuoi dire Ciro... parlami ti prego>> dissi quasi supplicandolo tanto che si sedette nuovamente sul letto accanto a me e dopo aver fatto un respiro profondo inziò a parlare .

<<e guaglion comm a me ch fann part ro sistem crescono per strada, e impari a crescere troppo in fretta patm a sett ann m res man nu fierr e m riss "spar" contr nu creatur, comm a me>>  mi fecero rapprividire quelle parole facendomi portare istintivamente una mano sulla pancia.

Dove dentro di me batteva un cuore in più. Ma lo lasciai continuare .

<<da qual giorno sono cresciuto con un vuoto dentro mentre provavo odio verso mio padre ma l'unico modo per riuscire a sovrastare quell'odio era accir a tutt chell avev annanz, ma o juorn chiu brutt ra vita mjj e stat quand manna ammazzatt mammà annzan all'uocchi mjj e jj nagg putt fa nient>>

Mentre parlare di sua madre vedevo i suoi cchi lucidi farsi spenti e bui più di quanto già lo fossero mentre allo stesso tempo si riempivano di rabbia

<<chill juorn sono divent senza cor, accirev a tutt senza c pensà duje vot, song trasut ca dint p'avè uccis o megl'amich mjj, ch'ella ca jj pensav ca era fratm eppur ma trarit e quando io gli ho puntato la pistola contro per ucciderlo lui fece lo stesso premendo il grilletto ma per fortuna quella pistola era scarica senn jj stev già a lat munn e doje settiman fa quand jj stev n'do lett ro spital mann accis pur a fratm Pietro>>

Istintivamente lo abbraccia senza pensarci due volte scoppiando a piangere tra le sue braccia .

<<mi dispiace...>> sussurai mentre lui mi accarezzava i capelli <<pecche chiagj p me>> disse prendendo il mio volto tra le sue mani.

<<jj nun me merit sti lacrim>> disse mentre mi guardava con uno sguardo afflitto <<tu non sei cattivo>> dissi io riabbraciandolo.

Sentimmo come una connessione tra di noi, in quel momento, come se non ci fossero bisogno di parole perché io nostri cuori erano tanto vicini e battevano talmente forte che li sentimmo l'un l'altro.

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