Chapter Eighteen

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Apro lentamente gli occhi e rimango a fissare il soffitto per svariati minuti.

L'accaduto della scorsa sera percorre la mia mente come un fulmine a ciel sereno, le sue labbra sulle mie, i suoi fianchi, il sapore di menta, le sue forme, le sue mani fra i miei capelli.

Salazar se ci penso di nuovo
mi torna fottutamente duro.

La mia voglia di andare a lezione stamattina è pari a zero, mi sento
troppo stanco e senza forze.

Stanotte non ho praticamente chiuso occhio, e chissà perché.

Fanculo, chissà se lei avrà dormito.

Oltretutto non voglio nemmeno vedere Tom fottuto Riddle, se solo
ripenso a ciò che ieri Elizabeth mi ha raccontato ieri rischierei di spaccargli quella faccia da culo che si ritrova.

L'ha baciata, l'ha toccata, mi sono trattenuto perché altrimenti avrei rovinato le cose con lei, perché se fosse stato per me sarei andato in
un nano secondo a spaccarlo tutto.

Mi alzo per sedermi sulla panca sotto la finestra, prendo una sigaretta,
mi massaggio la tempia e chiudo
gli occhi mentre con l'altra mano
mi porto alla bocca ciò che io considero il mio calmante.

Butto fuori il fumo osservando il
mio riflesso sulla finestra, le parole che ha detto ieri a Potter  sulla torre d'astronomia rimbombano nella mia testa come una canzone.

Non mi aspettavo una cosa del
genere da parte sua, non è poi
così sbagliata l'idea che mi sono
fatto su di lei.

Ogni volta che qualcuno tenta di ferirmi con le parole, è come se ci fosse uno scudo attorno a me che
le deviasse. Ormai non mi colpiscono più, e ne sono felice, niente mi colpisce, o almeno non più.

Ripenso agli anni passati, odiavo perdere il controllo, odiavo quando
la rabbia mi divorava dentro come
un fottuto cancro, odiavo fingere di essere chi non ero.

Spengo il mozzicone, mi sfrego le mani sul viso e mi lascio sfuggire
un verso di frustrazione.
«Come mai sveglio così presto?» chiede il mio migliore amico.
«Ti ho svegliato?» scuote la testa.
«Quindi?» insiste e gli lancio uno sguardo.
«Pensieri.» dico con un sospiro.
«Che genere di pensieri?» chiede
con un cipiglio.
«La scuola, gli allenamenti.. solite cose insomma.» dico vago alzandomi.
«Non me la racconti giusta, hai fatto tardi stanotte?» un ghigno spunta sul mio volto e annuisco.
«Abbiamo avuto parecchio da fare, oggi non vengo a lezione; ho bisogno di riposarmi un po'.» sgrana gli occhi e si precipita su di me.
«Che significa "abbiamo avuto da fare?" Oh per Salazar non dirmi che hai infilato la pluffa nel cerchio.» scoppio a ridere guardando la sua faccia.
«Se succedesse una cosa del genere saresti il primo a saperlo, ad ogni modo no amico. Ci siamo solamente baciati, non puoi capire quanto me
lo fa venire duro.» dico gettandomi con la testa all'indietro.
«Seriamente? E me lo dici adesso?» dice con tono offeso e alzo gli occhi
al cielo.
«E quando dovevo dirtelo? Mentre dormivi?» si porta una mano sul mento accarezzandoselo.
«In effetti hai ragione. Quindi?
State insieme adesso? E Tom?» troppe domande, mi scoppia già
la testa e mi sto innervosendo.
«No che non stiamo insieme, non
me lo nominare nemmeno quello schifoso.» dico disgustato e Blaise
inarca un sopracciglio.
«Che è successo?» mi stropiccio gli occhi e sbadiglio rumorosamente.
«Le ha dato appuntamento sulla
torre d'astronomia e l'ha baciata
e toccata.» il mio migliore amico sospira contrariato.
«Questa storia non può finire bene.» ha ragione, ha fottutamente ragione.
«Beh, se Riddle vuole la guerra è quella che avrà, adesso lasciami dormire in pace.» mi lamento rifugiandomi sotto le mie coperte.

Ridacchia e si chiude nel bagno, appena uscirà dalla stanza andrò
a farmi un bagno caldo perché al
momento non riesco a prendere il
fottuto sonno.

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⏰ Last updated: Aug 25, 2023 ⏰

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Him and I- Draco MalfoyWhere stories live. Discover now