- Chapter Six.

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È uscita dall'infermeria con Tom.

Vederla in quello stato, dopo pranzo, mi ha fatto capire quanto in realtà possa essere fragile; mi ha fatto capire che c'è qualcosa, dentro,
che la tormenta anche se lo avevo
già capito dalla notte dell'incubo.

Gli occhi spalancati, il battito accelerato e il respiro affannato
mi ricordano qualcosa: mi ricordano molto il me di qualche anno fa, quando sono stato incaricato dal signore oscuro di uccidere Albus Silente, ma non ho avuto il coraggio.

Non sono stato all'altezza e ci ha pensato Piton a intraprendere la missione al posto mio ma fortunatamente Silente si è salvato e quel Potter ha sconfitto Voldemort.

Mi chiedo cosa mai avrà pensato da riuscire a portarla ad avere una crisi; mi ha confessato di non avere mai avuto amici, di non avere buoni rapporti con la sua famiglia e penso
a quanto maledettamente siamo simili e la mia voglia di conoscerla aumenta sempre di più.

Sono stato anche molto sorpreso,
non mi sarei mai immaginato che
mi dicesse una cosa così intima
e profonda. All'inizio quando la guarderesti non ti verrebbe mai in mente di avvicinarti a lei, riesce a perforarti l'animo con lo sguardo,
uno sguardo che vorrebbe dire tante cose ma che invece rimane lì a fare da osservatore.

È una ragazza che si sta per i cazzi suoi, una di quelle che dice di non avere bisogno di nessuno, che riesce
a cavarsela da sola, ammirevole devo dire.

Chissà quante volte come me avrebbe voluto piangere ma non l'ha fatto, piangere è segno di debolezza e la parola debolezza vicino al cognome Malfoy non sta affatto bene.

Ripenso a mio padre, a tutte le pene dell'inferno che mi ha fatto passare, ripenso a quanto la mia vita faccia schifo da quando sono nato.
Ho passato ore, giorni, mesi
cercando di capire perché mio padre si comportasse con me in quel modo, perché mi trattasse con insufficienza ricordandomi quotidianamente quanto fossi inutile, senza coraggio, non degno del cognome Malfoy.

Semplicemente non ho avuto scelta.

Mia madre? C'è ben poco da dire su di lei. È stata ed è tuttora una spalla fedele di mio padre e mi ha "aiutato" convincendo Piton a fare la missione al posto mio, rispetto a mio
padre è stata sempre più dolce
e comprensiva; spesso mi
supportava e mi supporta durante
le mie crisi, ma mai e ribadisco
mai ha osato mettersi contro di lui.

È l'unica a parte Blaise che conosce
la mia vera personalità, il mio vero essere, ciò che realmente sono.

Alzo la manica della mia giacca osservando il marchio quasi del tutto sbiadito e deglutisco. Pensavo che mi sarebbe rimasto per sempre come un ricordo indelebile, quando ha iniziato a sbiadire mi sono sentito sollevato; come se il periodo più brutto della mia vita stesse scomparendo insieme a lui. Ma quella che ti frega è la mente, che le cose che ci segnano la vita non le dimentica neanche se ci sforziamo di dimenticarle: le perdite, le ferite, le cicatrici. Sono cose che non spariranno mai, Cedric Diggory e Fred Wesley avevano ancora tanto
da vivere. Ho cercato di mostrarmi indifferente ai loro funerali ma dentro di me era come se ci fosse
un limbo di disperazione da cui difficilmente ho trovato l'uscita.

Mi sono sentito solo, incompreso, sentivo di avere tutti contro ed era veramente così e penso che se
avessi avuto anche solo un briciolo
d'amore le cose sarebbero andate diversamente e io adesso non mi sentirei deluso da me stesso e disprezzante verso il mio carattere.

Dicono che il tempo rimargini
le ferite, ma forse per me non funziona.

Il mio migliore amico già dorme beatamente, io invece non riesco proprio a prendere sonno.

Him and I- Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora