Capitolo 1

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Il sole scaldava il terreno brullo di quella landa desolata e Kaboom si svegliò.
Il capelli di un rosso acceso gli caddero tristi sulla faccia ricoperta di sangue.
Sì tocco il labbro spaccato con un gemito di dolore mentre gli occhi azzurri come il ghiaccio scrutavano la zona.
Non sapeva dove si trovasse o perché fosse lì.
Si sentiva svuotato e stanco e le ferite non lo aiutavano di certo.
Ad un tratto ebbe un' illuminazione: -Le truppe!- disse con voce roca.
Si giró di scatto per cercare i diecimila uomini che lo avevano seguito e vide solo un'enorme distesa di cadaveri: i corpi erano illesi ma il cuore dei soldati non batteva più.
Disperato, Kaboom tentò di ricostruire ciò che era successo. Le immagini gli si formarono disordinatamente nella mente: c'era una minaccia, serviva un esercito, serviva un comandante.
Con un tuffo al cuore si ricordò: era lui a comando di quei diecimila soldati che non avrebbero più fatto ritorno a casa. I pensieri passavano velocissimi... immagini di tragedie che scorrevano davanti ai suoi occhi...la loro campagna era stata contro un solo nemico, ed eppure... Un nemico come non ne avevano mai incontrati, tanto che quel compito, affidatogli dal re, era suonato subito come una condanna. Li avevano mandati a combattere contro la progenie del diavolo, contro la fine di ogni speranza, contro colui che era più comunemente conosciuto dal popolo come il Mangia Anime.
La sui ombra si stendeva come una tremenda minaccia per tutti i reami della terra, ed eppure nessuno voleva affrontare quel compito. Nessun re, per una volta, aveva fretta di muovere battaglia. Del resto, il Mangia Anime aveva meritato il suo nome in quanto capace di privare il corpo di un essere umano della propria anima, una morte tanto veloce quanto crudele, in cui la vittima non aveva neanche il tempo per reagire.
Kaboom non ricordava niente di ciò che era accaduto in quella battaglia dall'epilogo così desolante, e soprattutto non sapeva perché fosse l'unico ad essere ancora in vita.
L'unica cosa certa era che doveva chiamare aiuto, far recuperare i cadaveri e perlomeno concedergli una degna sepoltura.
Il rosso si sentiva colpevole della morte di quei soldati, e come avrebbe potuto non esserlo: erano morti per un suo piano mal riuscito, di cui peraltro ora lui non ricordava nulla.  E soprattutto non li aveva seguiti nell'abisso della morte, aggiungendo al dolore disonore e confusione, perché era l'unico sopravvissuto?
Solo in quel momento Kaboom si rese conto di stare sanguinando.. e anche parecchio.
Si tolse la sottoveste dell' armatura, strappò lunghe strisce e ne usó il duro cotone per fermare l'emorragia.
Dopodiché si tirò su con un gemito, raccolse la spada e zoppicò verso la direzione dell'accampamento, mentre una lacrima salata gli solcava il viso tingendosi anch'essa di rosso.
Dopo pochi metri cadde in ginocchio per il dolore ed un urlo pieno di rabbia e frustrazione riempì il cielo.
No, non doveva mollare, doveva far riportare quei cadaveri a casa.
Camminò per un giorno e una notte mentre il sole cocente lo accecava, mentre il vento gli spaccava le labbra riarse, mentre la notte lo confondeva e lo faceva inciampare. Il secondo giorno, dopo ancora molte ore sotto il sole, si sorprese vedendo che la pelle, nettamente più pallida di prima, non si arrossava.
Certo, la sua famiglia proveniva da una stirpe nata e temprata dal fuoco, e per tale motivo ne era fortemente resistente, ma il fatto che la sua pelle non mostrasse il minimo segno di scottatura era strano.
Quando Kaboom finalmente raggiunse l'accampamento, si sorprese dolorosamente nel sentirlo così silenzioso: ma certo non avrebbe potuto essere altrimenti, così deserto.
Tutto sembrava fermo ad alcuni giorni prima, i pochi averi dei soldati avevano assunto un' aria molto più triste e malinconica, ora che nessuno sarebbe tornato a reclamarli.
Kaboom raggiunse le stalle e prese uno degli ultimi pochi cavalli rimasti, quei pochi non condotti in battaglia perché troppo debolì o lenti, aggiunse qualche provvista alla rinfusa in un sacco, e cavalcò verso Nymirida, capitale del reame di Köz.
La sua testa era piena di pensieri mentre cercava invano di ricordare cosa fosse successo.
-Sono proprio un idiota eh?- fece al cavallo,
-Ho portato alla morte diecimila persone e non so neanche come ho fatto, inoltre ora sto parlando con un cavallo... cazzo ho bisogno di bere...-
Non parlò per il resto del viaggio finché, dopo qualche giorno e quasi nessuna pausa, Kaboom non arrivò finalmente a Nymirida. La chiamavano la Grande per un motivo: ad un pellegrino in arrivo doveva davvero sembrare inespugnabile.
La capitale era circondata di alte mura costantemente controllate da un paio di centinaia di soldati. Al suo interno, grandi mercati sovraffollati erano fulcro di molti scambi tra regni vicini e le abitazioni di terracotta erano molto diffuse.
Addentrandosi verso il centro della città comparivano le prime sporadiche presenze di vegetazione, che andava rinfoltendosi via via che i giardini aumentavano in numero e dimensione, tuttavia nessuno sforzo l'aveva mai resa lussureggiante.
Al centro perfetto della città, infine, torreggiava il Grande palazzo di Granato, residenza del re e della sua corte; nonostante i materiali usati nelle aree centrali fossero di pregio, e nonostante lo sforzo costante per far crescere la vegetazione, tutto aveva sempre un' aria polverosa.
Kaboom entrò nella città e le guardie, confuse dalla mancanza dell' esercito che lo seguiva parlottavano tra loro ipotizzando perché esso mancasse all'appello. Il comandante era sempre stato sicuro di sè e fiero, tuttavia non ebbe la forza di guardarli negli occhi e proseguì verso il palazzo reale. Il re, avvertito dalle guardie , lo attendeva per un' udienza eccezionale.

Nota degli autori
Ciao! Siamo MarleneBird e Michael Smith e vi presentiamo Crimson Chronicles, una storia che abbiamo in testa da molti anni e volevamo condividere con altri!
Il personaggio di Kaboom, sviluppato da Michael è molto complesso è non vediamo l'ora di mostrarvi le sue tante sfaccettature.
Di questa serie uscirà un episodio a settimana, uno ogni mercoledì.
Speriamo che vi piaccia...

Crimson ChroniclesWhere stories live. Discover now