Capitolo 2

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Kaboom giunse al castello il prima possibile, destando le attenzioni di molte persone, il che aveva senso siccome era in uno stato pietoso.
La frangia arruffata cadeva mesta sul viso polveroso dove il sangue ormai secco era in tinta con le labbra spaccate.
L'armatura, di cui mancavano alcuni pezzi, abbandonati lungo la strada perché troppo pesanti, era ammaccata e sporca di terra, un look molto inusuale per il rosso, proveniente da una nobile famiglia che da generazioni era impegnata nella carriera militare e a cui oggi il secondogenito portava disonore.
Le guardie lo guidarono alla sala delle udienze mentre alcune ancelle tentavano invano di pulirgli il sangue dalla faccia.
Al termine di un corridoio che sembrava infinito il rosso entrò in una sala tanto ampia quanto scarsamente arredata, al cui centro spiccava un grande trono dorato circondato una moltitudine di cuscini porpora rivestiti da tessuti di pregio, merci molto famose per il regno di Köz dove il terreno arido rendeva possibile solo l'allevamento di pecore e capre.
Oltre ad alcune guardie nella grande stanza lo attendevano Il monarca, pigramente seduto sul trono, ed il suo consigliere, un ragazzo con bianchi capelli ispidi ed un occhio bendato, intento a scrivere così furiosamente su una pergamena che Kaboom ne ebbe quasi paura.
La guardia che lo aveva accompagnato annunciò tremante l'arrivo del generale ed il monarca alzò uno sguardo annoiato sul ragazzo che si inchinò velocemente nascondendo una smorfia di dolore. -Dove si trova il tuo esercito, Alev?-
Appena sentito il suo cognome, Kaboom provò una forte stretta al cuore sapendo di avere appena disonorato la sua famiglia, al servizio del reame di Köz da almeno cinque generazioni. -Vostra maestà, il mio esercito è stato annientato dal nemico, sono qui per chiedervi perdono e per radunare dei soldati per-
-Perché ne sei l'unico superstite?- Lo interruppe il sovrano con tono acido.
-Vostra maestà, il Mangia Anime ha annientato le nostre fila in pochi secondi, servono forze maggiori e-.Kaboom non riuscì di nuovo a finire la frase perché il re, giocherellando con una lunga ciocca di capelli grigi, lo interruppe con tono di sufficienza: -Alev non mi hai risposto, perché sei l'unico superstite? sei forse alleato con le forze del male?-
Kaboom alzò lo sguardo con occhi spiritati: era sempre stato un ragazzo irascibile ma non ebbe il tempo di ribattere.
-O forse sedici anni sono pochi per guidare un esercito di diecimila persone contro UN solo nemico, anche se alla tua stessa età tuo fratello Asthorf aveva già portato vittorie al regno ed alla sua famiglia; stai forse disonorando la tua famiglia Alev?
Kaboom rispose cercando di controllare il fuoco che gli bruciava dentro il petto: -Il nemico che il mio esercito ha affrontato è inumano vostra grazia, servono forze maggiori per-
-Ma anche tu sei inumano vero?- Rispose il re guardandolo finalmente negli occhi, -La tua famiglia è tra le poche a possedere poteri derivati dal fuoco e tu sprechi questo dono mandando a morte un mio intero plotone. Per una azione incresciosa come la tua dovrei condannarti a morte!!- Le parole riecheggiarono nella sala . Il rosso non disse nulla.
-Questo - riprese il re pigramente, come se stesse chiacchierando di futili questioni- questo però disonorerebbe la tua famiglia, ma i tuoi fratelli mi sono utili.... mmm fammi pensare. Ah! Ecco: essendo io un re molto clemente- il re inarcò un sopracciglio in segno di scherno e proseguì- fingerò che tu sia morto sul campo di battaglia, come sarebbe stato giusto che fosse, e ti farò incatenare in una prigione del nostro regno alleato Falconya. Non è perfetto? infondo non posso sapere se ti sei alleato con il diavolo, quindi....- e mosse una mano con fare annoiato, come a chiudere la questione.
Kaboom non ci vide più dalla rabbia e dall' umiliazione, in fondo che aveva da perdere?
-Voi volete solo insabbiare di avere mandato alla morte diecimila soldati incontro ad un nemico quasi impossibile da sconfiggere! Siete stato troppo pigro per mandare un generale più esperto, e troppo codardo per scendere voi stesso in battaglia! Siete un vile!-
-Portate via questo eretico, tenta di usare i suoi poteri demoniaci contro il re! E' posseduto dal male!- gridò il re alle guardie. Queste come un solo uomo si lanciarono verso Kaboom, troppo debole e ferito per combattere: si limitò a ripetere, con gli occhi fissi sul re: -vile! -
Una guardia lo colpi in testa ed egli svenne mentre una lacrima gli rigava il viso sporco.
*

La traversata verso la prigione di Kastia fu lunga e sgradevole. Quando Kaboom si svegliò di soprassalto, scoprì di essere stato caricato su un carro per detenuti che puzzava di morte, dove la terra e lo sporco gli fecero infettare le ferite.
Il rosso era a pezzi, privo di onore e terribilmente ferito, si sentiva usato ed umiliato e bruciava di febbre. Non riusciva neanche a pensare al dolore che i suoi fratelli stavano provando nell'apprendere che lui fosse morto, ma in fondo, si disse, era meglio così. Le sue doti da condottiero erano scarse, ed egli era stato fonte di imbarazzo per la sua famiglia: si sentiva sollevato a pensare che i loro sforzi e i loro successi non sarebbero stati gettati in ombra dai suoi fallimenti.
Kaboom era stato condottiero in sole tre battaglie, l'ultima delle quali si era appena conclusa con la più rovinosa delle sconfitte, un risultato a dir poco miserabile. Voltò il viso come a scacciare il pensiero della sua famiglia di valorosi, di guerrieri del fuoco rispettati e temuti: non ne faceva più parte.
Arrivato a destinazione fu privato di tutti i suoi averi, tra cui la sua spada, fedele compagna da tutta la sua vita, dopo di che ricevette cure men che basilari e fu gettato in una cella puzzolente, dove sarebbe sicuramente morto di lì a pochi giorni.
Sconsolato si sedette per terra, fissando un punto imprecisato del muro con occhi vuoti: -Che brutta fine quella di Kaboom Alev, e dire che avrei potuto avere una vita eccezionale: diciamocelo sono bello, simpatico e abile in combattimento, quale donna non cadrebbe ai miei piedi?- disse con un sospiro.
-Nessuna- Gli rispose una voce profonda e familiare, familiare perché era la sua.
Il rosso si girò dia scatto e vide un ragazzo con folti capelli rossi molto scalati e due limpidi occhi azzurri, metà della sua faccia era dipinta di nero e l'altra metà lo era di bianco.
-Chi sei tu?- Gli chiese Kaboom.
-Idiota, sono te- Gli rispose l'altro.
-Sono ufficialmente impazzito - si disse Kaboom,
-Sì, in effetti lo sei, parli con te stesso,!! o meglio, con una parte di te - gli fece eco l'altro, per poi continuare: -Piacere, me stesso, sono Darkboom.
La prigione sembrò più sopportabile

Ciao! Sono MarleneBird.
La seconda parte è uscita prima di quanto mi aspettassi... ad ogni modo spero vi piaccia!

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