CAPITOLO 41: pace

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Era una giornata tranquilla all'ipm, dopo aver eseguito le attività ci trovavamo tutti nella sala comune, Silvia Nad e Rosa stavano giocando a carte, Pino, Edo, Totò e Pirucchio stavano facendo una partita a biliardino mentre io ero sdraiata con la testa appoggiata sulle gambe di Ciro. Lui si stava divertendo a toccare i miei capelli e a guardarmi negli occhi.

<<Ti diverti a giocare con i miei capelli?>> domandai ridendo
<<Si assaje, sono lisci come spaghetti, mi piacciono>> ed era vero. Mi diede un bacio a stampo quando ad un trattò lo vidi guardare con la sua solita smorfia avanti

<<Che c'è?>> stavo per alzare la testa per vedere ma una voce conosciuta mi precedette
<<Elisa, possiamo parlare in privato?>> era mio fratello, con aria un po' insicura davanti a noi che stava aspettando una mia risposta, guardai il mio fidanzato rassicurandolo con uno sguardo

<<Torno subito>>
<<Andiamo in bagno>> mi disse sempre con un tono un po' balbettante andando verso il luogo, appena entrati mi misi davanti a lui ed incrociai le braccia al petto.

<<Che cosa c'è?>> mandò giù la saliva e iniziò
<<Elisa senti, mi dispiace per quello che è successo, in queste settimane ci ho pensato tanto e mi sono reso conto che ho fatto uno sbaglio>>
<<Eh alleluia che te ne sei accorto>> sbottai un po' arrabbiata
<<Si lo so, tardi ma me ne sono reso conto, ero preso dalla preoccupazione sai, la famiglia di Ciro non è una famiglia come tutte le altre, ho reagito subito così non pensando a come ti faccia stare, alla tua felicità e al tuo bene>>

<<Avrei apprezzato davvero tanto il tuo appoggio Filippo, soprattutto perché sei mio fratello invece mi hai voltato le spalle così>> mise una mano sulla fronte, era agitato, lo conoscevo.

<<Senti Elisa lo so ho sbagliato cazzo! Ma mi sto rendendo conto che ho fatto una cazzata e ti sto chiedendo scusa ok? Mi manca mia sorella, anche se sta insieme ad un criminale non posso farci niente, mi basta che tu sia felice>> una lacrima scolpì il suo viso, io feci un sospiro

<<Capisco il fatto che tu ti sia preoccupato per me ma non era necessario non parlarmi per settimane, nonostante ciò l'importante è che tu abbia riconosciuto il tuo errore.>> mi guardò negli occhi prendendomi una mano

<<Scusa Eli, perfavore perdonami sono stato un coglione, mi manca la mia sorellina>> sempre più lacrime stavano attraversando le sue guancie, così per calmarlo decisi di abbracciarlo.

<<Va bene ho capito, mo non piangere>> mi accarezzò la testa e mi chiese per l'ennesima volta scusa.

Dopo che si era ripreso un po', ritornammo di là e vidi subito Ciro venire nella nostra direzione

<<C'ta rit?!>>
<<Calma Ci, si è solo scusato e abbiamo chiarito>> subito si calmò facendo un sorriso e mettendo la mano sulla spalla di mio fratello
<<Eh brav o'chiattì>>

*La sera*

Come sempre ero l'ultima a fare la doccia, questo perché mi piaceva prendermi più tempo per fare tutte le mie cose con calma. Mi misi il pigiama e tornai nella cella, mancavo solo io nel mio gruppo.

<<Ragazze! Comunque vi devo dire una cosa>> entrai e tutte si girarono per guardarmi
S:<<E dicci tutto>> appoggiai l'asciugamano in bagno e mi sedetti sul letto

<<Oggi mio fratello è venuto a parlarmi e mi ha chiesto scusa, si è reso conto della cazzata che ha fatto>>
N:<<Ah finalmente, vedo che anche i miei consigli gli ha ascoltati>> le feci l'occhiolino poi Rosa mise le mani sulla bocca

<<Oh amo che c'è?>> domandai subito
R:<<Domani c'è il ballo in sala comune! Domani sera e noi non sappiamo che vestiti metterci>> tutte ci alzammo e andammo a guardare nei nostri armadi dei vestiti eleganti che sarebbero potuti andare bene per l'occasione.

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SPAZIO AUTRICE
Ciao amici, vi auguro una buona domenica con il capitolo 💕

M'ARREVOUT' O CORE // Ciro Ricci Where stories live. Discover now