Quattro: Il convegno dello scandalo.

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« Miss Johnson, il venti aprile ho una visita medica... potremmo fare il test un altro giorno, per favore? »

Aveva odiato essere costretta a fare quell'intervento, perché a Margot non era affatto sfuggito come l'atteggiamento di Luna Johnson fosse cambiato nei suoi confronti, non era affatto sfuggito come da un po' di tempo a quella parte la donna la ignorasse o denigrasse, ridicolizzandola senza alcun motivo, durante le sue lezioni. Aveva fatto una domanda qualche tempo prima, chiedendo dei dettagli a proposito dell'epoca vittoriana in Inghilterra, argomento che erano in procinto di studiare in quel periodo del semestre. Probabilmente Luna Johnson, docente di storia britannica, non conosceva il particolare dettaglio di cui Margot aveva domandato, e aveva così ben pensato di ridicolizzarla davanti a tutto l'auditorium: ❝ Miss Duvall, ogni tanto fa anche domande lontanamente intelligenti o è in grado di focalizzarsi solo su sciocchezze che non interessano a nessuno? ❞.
Avevano riso tutti, e la stessa Luna Johnson l'aveva guardata con quel suo odioso sorrisetto compiaciuto che inscenava quando si sentiva superiore a qualcuno.
Per questo aveva odiato alzare la mano, ma purtroppo si era reso necessario, purtroppo quel cambio di data doveva domandarlo, perché la sua visita non poteva proprio essere spostata. Luna Johnson sospirò, visibilmente seccata.

❝ Mi porti il certificato medico, Miss Duvall, e glielo farò recuperare con domande diverse in un secondo momento. ❞

Aveva decretato parlando quasi come se le stesse facendo un favore, prima di porre fine alla lezione odierna.

***

Il ventidue aprile, alla Columbia University, era prevista una lecture di Shakespeare tanto ambita e bramata per via dei conferenzieri che vi avrebbero preso parte, che l'ateneo si era visto costretto a limitarne le entrate ponendo la condizione di un invito, un invito decisamente difficile da ottenere.
Non so se sappiate come funzionino questo genere di cose nelle università prestigiose, ma quando i relatori principali di una conferenza sono nomi talmente noti da prevedere addirittura la presenza della televisione, vi sono solamente due vie che permettono di poter ricevere un invito: può essere l'ateneo stesso a invitarvi (ma in tal caso dovete essere persone tanto influenti da figurare nella lista degli invitati d'onore, poiché altrimenti il semplice studente può solamente compilare un modulo di richiesta invito e sperare di rientrare tra i pochissimi posti assegnati), oppure può essere uno (o più) dei conferenzieri a richiedere la vostra partecipazione, comunicando il vostro nome così da farlo aggiungere alla lista degli ospiti.

Inutile dire che eventi di questo genere non erano pensati per distribuire la conoscenza tra gli studenti, ma semmai per dare maggior prestigio ed esclusività all'ateneo, rendendoli dei veri e propri incontri élitari ove, per partecipare, bisognava necessariamente essere qualcuno.
Luna Johnson non era quel "qualcuno" richiesto, non era una ricercatrice famosa, non faceva parte di quell'élite e così, per quanto membro del corpo docenti della Columbia, non si era vista recapitare alcun invito.

Ciò che a questo punto è importante specificare, è il nome dello specialista di Shakespeare che aveva organizzato il tutto, facendo addirittura intervenire – oltre ai colleghi degli altri college dell'Ivy League – anche le sue vecchie conoscenze ad Oxford e Cambridge: William Baldwin.
Era William Baldwin ad essersi occupato degli inviti, dell'evento e degli ospiti eminenti, era William Baldwin che aveva scelto chi invitare e chi no, ma soprattutto, era William Baldwin che aveva deciso chi escludere poiché "non abbastanza importante".

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" Professore, che cosa dobbiamo fare per ottenere un invito alla lecture di Shakespeare? „

Nei giorni antecedenti all'evento, alla Columbia non si parlava d'altro. Non tanto perché tutti fossero diventati improvvisamente intenditori o fan sfegatati di William Shakespeare, quanto più perché gli studenti erano in verità fan di un altro William, il William che aveva organizzato il tutto.
Isobel Park aveva posto quella domanda con voce squillante al termine di quella lezione, fingendo un tono ingenuo di chi proprio non sapeva come muoversi nella burocrazia degli eventi esclusivi dell'ateneo, con l'unico scopo di cercare di racimolare un invito – per vie traverse – dal carismatico Professor Baldwin, ignaro delle cattiverie che solamente pochi giorni prima la ragazza aveva rivolto alla sua pupilla. William, tuttavia, uno sciocco non lo era mai stato.

Scandalumbia ─ Cronache di uno scandalo mai avvenutoWhere stories live. Discover now