Chapter X

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Kaleo 🎶
Way Down We Go

                                                            Kaleo 🎶Way Down We Go

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Una lunga distesa di terreno bruciato si estendeva davanti a noi. Sembrava non avere una fine.

Su di esso vi erano disseminati: ramoscelli, roccie di varia grandezza e forma ed alberi ormai decapitati.

Nulla in quel posto aveva più vita. L'unica cosa che rendeva il luogo meno tetro e morto era il cielo di un azzurro tenue, che si estendeva sulle nostre teste. Il sole era alto, ma ogni tanto veniva coperto da una nuvola di passaggio portata dal vento. Mi incantai a guardare il tutto per qualche secondo, non avevo mai visto nulla di simile in tutta la mia vita.

I raggi erano caldi, tanto da penetrare attraverso la tuta. Era un calore piacevole, rilassante.
La visiera mi permetteva di seguirli con lo sguardo fino all'origine, senza aver paura di danneggiare la vista.

Mi sentivo in pace.

Non potei fare a meno di chiedermi come potesse essere percepire il tutto priva di questo pesante indumento protettivo.

«É magnifico». Sentì Margot sussurrare al mio fianco, non le avevo ancora lasciato la mano. Le diedi una piccola stretta come per farle capire che ero pienamente d'accordo con il suo pensiero.

Sapevo che la vista di quel cielo era importante, più per lei che per noi altri.

Amava alla follia quell'infinita distesa. Ma l'affascinava maggiormente la notte, quando a fare luce erano le costellazioni delle stelle e la luna. Non aveva mai avuto l'opportunità di compiere quell'esperienza dal vivo ma ora le cose erano diverse...per tutti noi.

La porta dal quale eravamo usciti spuntava completamente dal terreno. Era l'unica cosa ancora in piedi in quella zona.
Fortunatamente il bunker era stato costruito così bene da impedire alle catastrofi nucleari e ai fenomeni naturali di danneggiarlo durante i decenni.

«Non credevo potesse fare così schifo la superficie». Abe tirò un calcio ad un sassolino mandandolo a schiantarsi con l'unico albero ancora intatto, la potenza messa andò a creare un foro nella corteccia ormai marcia e vuota.

Sobbalzai al suono secco, là fuori sembrava tutto così fragile.

«Non fa' così schifo dopotutto. Non sappiamo se ovunque è in questo stato, dobbiamo proseguire e trovare un rifugio prima che faccia buio». Ridyan iniziò ad avanzare scavalcando i rami più ingombranti.

Gli altri lo seguirono in silenzio, io invece mi presi qualche altro secondo di completa pace prima di lanciare un ultimo sguardo alla porta e sospirare delusa. Avevamo distrutto noi quel mondo, l'uomo aveva sacrificato tutto da egoista qual'era.

Corsi dietro agli altri con un nuovo peso sulle spalle oltre a quello dello zaino.

-

Camminammo per quelle che mi parvero ore. I piedi iniziavano a bruciarmi all'interno delle scarpe. Ogni passo portava con sé una nuova fitta che mi percorreva l'intero fianco destro facendomi respirare irregolarmente.

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⏰ Last updated: Jan 01 ⏰

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Cataclysme 2.0Where stories live. Discover now