Chapter IV

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🎵 She knows
J.Cole

«Ci hanno scoperti?»

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«Ci hanno scoperti?». Ridyan chiese sgranando gli occhi. Mi misi di fianco a lui evitando di stargli ancora fra i piedi. Aumentai così la distanza fra di noi.

Lo guardai ancora immobile e titubante. Non ne avevo la più pallida idea. Davvero non lo sapevo. Avevo paura. Non avevo mai infranto la legge così. Non sapevo come ci si dovesse comportare in queste situazioni. Se eravamo noi la causa dell'allarme e ci prendevano non sapevo mentire. Ero davvero una pessima bugiarda. Anche i muri capivano quando mentivo.

Che scusa avrei...o meglio avremmo rifilato alle guardie? O peggio ancora se ci avessero portato direttamente davanti all'ufficiale Hathaway, per estorcerci informazioni sui ragazzi scomparsi. Avrei dovuto parlare o tenere la bocca chiusa evitando di peggiorare le nostre posizioni?

A distrarmi dall'ennesime paranoie che prendevano possesso della mia mente fu Abe «Calmatevi. L'allarme non é suonata a causa nostra». Ci rassicurò. Eh lui che ne sapeva!? Non ero comunque tranquilla...anzi avevo solo voglia di nascondermi da qualche parte e ritornare ad essere la ragazza invisibile del bunker.

«E allora cos'era? Per cosa é suonata sta volta?». Gli domandai spostando il peso da un piede all'altro. Continuai a fissare la porta principale blindata. Mi sentivo un topo in trappola,, e nonostante la camera di Rory fosse ampia iniziai ad avvertire un leggero senso di claustrofobia.

«É l'allarme di violazione. Me lo ha spiegato mio padre, durante una di quelle lezioni che tiene ai novellini che si offrono volontari,per fare parte del gruppo che va in superficie. Fino ad adesso non l'abbiamo mai sentita perché nessuno ha mai dato modo di farla attivare. Nessuna infrazione...». Chiarì. Si passò una mano sugli occhi e li socchiuse come se non ci vedesse chiaramente,o semplicemente per dimostrare tutto il suo disappunto riguardo alla situazione in cui eravamo finiti.

Lo guardai estrefatta. Questo significava solo una cosa...avrei voluto tanto non fosse un'opzione...

«Ma ora qualcuno ha infranto la legge e non siamo noi...o almeno non solo noi...riguarda chiaramente Rory e Sam». Ridyan completò il discorso di Abe.

Mi passai una mano fra i capelli.

«Credete che i ragazzi siano usciti proprio ora? Nell'esatto momento in cui noi siamo entrati qui dentro?». Ipotizzò. Mi maledii mentalmente «Se é così potevamo fermarli. Abbiamo perso l'occasione. Mio Dio...non avremmo dovuto perdere tempo. É colpa mia». Percorsi la distanza dalla porta alla scrivania più volte portandomi il palmo della mano alla fronte.

Se fossi arrivata in tempo avrei potuto fermarla. Farla ragionare. Proteggerla come era giusto che fosse. Ero sua sorella e l'avevo persa di vista. In questo momento mi detestavo. Mi detestavo così tanto.

«Iv guardami». Abe mi appoggiò una mano sulla spalla. Mi fermai. Cercò la mia attenzione ma mantenni lo sguardo rivolto a terra. Non potevo guardarlo. Non ora che sapevo che suo fratello era finito nei guai per colpa di mia sorella, e di conseguenza per colpa mia. Cazzo non avrei dovuto continuare a bisticciare con Ridyan. Non mi sarei dovuta perdere nei miei pensieri. Non avrei dovuto perdere il controllo e soffocare nella mia stessa ansia. Ora a causa di questo avevamo perso tempo prezioso...Quei minuti,anche se pochi che ci dividevano dal raggiungerli prima che combinassero casini imperdonabili.

Cataclysme 2.0Where stories live. Discover now