«Per una volta che sono gentile, me lo lasci fare?.»

ci fanno accomodare e io non vedo l'ora di mangiare, perché i nomi dei piatti sono super invitanti.

«Offri tu.» dico ad Alexander dopo aver visto anche i prezzi.

«Era ovvio.» dice senza guardarmi.

«Allora, un altro desiderio che dovrai esaudire è farti delle domande alle quali dovrai rispondere.»
lui poggia la testa sul tavolo, esausto.

«Ma cosa cazzo mi è passato per il cervello quando ho fatto quest'obbligo?.» chiede più a se stesso che a me.

«zitto. Allora, spiegati meglio, che intendi quando dici che non vuoi stare accanto a me perché quando siamo vicini facciamo del male?.» non riesce a rispondere, perché la cameriera ci chiede se siamo pronti per ordinare.

Prendiamo entrambi la lasagna e sono sicura che la cameriera, se potesse, ordinerebbe Alexander per come se lo sta mangiando con gli occhi.

«Lei vuole altro?.» gli chiede con un tuono malizioso nella voce.

Io alzo le sopracciglia, scioccata da quello che sto vedendo.

Lui invece se la ride di gusto, nascondendo la sua risata con la mano.

«Nono, grazie.» lei se ne va, ma prima gli lascia una lunga occhiata.

Alexander scoppia a ridere quando vede la mia espressione.

«Sta zitto va.» dico, bevendo il vino che sempre lei ci ha versato.

«Ammettilo che sei gelosa!.» io scoppio a ridere.

«E perché mai dovrei esserlo? no siamo niente, non mi piaci, non ti piaccio. Non ne vedo il motivo.» continuo a bere con aria innocente, mentre lui sorride.

Il suo sorriso è davvero la cosa più bella che abbia mai visto.

«.E comunque stai cambiando discorso» gli dico, bevendo subito dopo un gran sorso di vino.

«Che dovrei dirti? abbiamo avuto prova più e più volte che quando stiamo insieme ci facciamo del male e facciamo del male, non possiamo stare vicini più di tanto.»

«Ma adesso siamo insieme, e non mi sembra che qualcuno stia soffrendo.» lui alza le spalle.

«Per ora.» alzo gli occhi al cielo.

«Con quante ragazze sei stato?.» gli chiedo a bruciapelo, così tanto che rimane con la forchetta a mezz'aria.

«Allora, prima cosa non so esattamente con quante sono stato, e due non vorresti saperlo.» io annuisco e continuo a mangiare.

«Poso farti una domanda io?.» mi chiede, io annuisco.

«Perché hai scelto di far scontare l'obbligo a me?.» io bevo ancora e lui mi abbassa il bicchiere.

«Semplicemente volevo farti capire che non devi mai sottovalutarmi.»

«Ci sono tante cose di me che non sai, Alex.» lui sorride.

«Tipo?.» mi chiede, fissandomi con un'intensità tale da farmi venire un brivido lungo tutta la schiena.

«Tipo che so guidare, so cucinare, so capire quando le persone mi mentono...tanto, Wood.»

«Oh, che sai guidare me ne sono accorto.» dice, alludendo a quella volta in cui scappai con la sua macchina.

«Beh... dovevi aspettartelo.» lui nasconde il piccolo sorriso che è spuntato sul suo viso, con il bicchiere ancora pieno di vino.

Sweet HellWhere stories live. Discover now