Primi Passi

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Tzuyu era seduta in quello che era diventato il suo ufficio, intenta a controllare le richieste d'ammissione per il mese di settembre. Non si capacitava del fatto che quella scuola fosse l'unica aperta durante l'estate, però non se ne lamentava perché aveva decisamente bisogno di soldi.

Aveva già conosciuto i ragazzi e le ragazze di tutte le età che si recavano quotidianamente dalla sua fidanzata per imparare delle nuove coreografie, la parte più bella della giornata lavorativa per la rossa.

Una volta finiti i fogli da controllare si era alzata per prendersi una piccola pausa e vedere come stessero procedendo i preparativi per le audizioni di alcuni studenti di tredici anni. Secondo lei erano troppo giovani e le dispiaceva vederli rinunciare agli anni della fanciullezza, ma non poteva negare il loro talento.

Momo cambiava personalità quando doveva insegnare e questo la rendeva davvero rispettabile "se tieni la schiena rigida il movimento che vuoi fare non sarà mai fluido"

"Ma non ci riesco, non mi sento a mio agio nel muovermi in questo modo" il ragazzo di cui si stava occupando in quel momento era il più insicuro di tutti nonostante il suo potenziale fosse ineguagliabile.

"Sì che ci riesci, è molto più semplice di quanto credi e sei talmente allenato da poterti permettere di farlo senza sforzo. Fai come faccio io e limitati ad imitarmi, ad inserirci il sentimento adatto ci penseremo dopo"

Un altro ragazzo aveva picchiettato sulla spalla di Tzuyu per attirare la sua attenzione "vieni sempre a guardarci, ma non partecipi mai"

"Non lo faccio perché sono terribile quando si tratta di ballare" aveva sorriso gentile "e poi mi piace guardarvi quindi mi sta più che bene osservare da lontano"

"Secondo te sarebbe stupido fingere di avere un pubblico che mi guarda? Tu ci sei per davvero e non dovrei immaginare chissà quanto" i capelli lunghi di quel giovane erano stati raccolti in uno chignon disordinato e, chiunque l'avrebbe ammesso, era bellissimo.

"Se vuoi posso venire a sedermi e comportarmi come una spettatrice vera e propria, non mi peserebbe affatto" adorava conversare con ognuno di loro e non c'era voluto molto per farci amicizia.

Momo li aveva raggiunti dato che aveva concesso qualche minuto di pausa "marmocchio, non osare provarci con la mia donna" l'aveva detto in tono scherzoso, tanto che si era messa a spettinargli ancora di più i capelli "mi sa che per scioglierli ti toccherà piangere, non riesco a vedere nemmeno l'elastico"

Il ragazzino aveva fatto spallucce "tanto domani devo andare a tagliarli per fare il comunissimo taglio a scodella"

"Perché stai per fare un cambiamento tanto drastico?" Tzuyu ci era rimasta molto male e non si era nemmeno sforzata di nasconderlo.

"O taglio i capelli o sono fuori dai provini, funziona così nell'agenzia che ho scelto" non sembrava triste, anzi era elettrizzato "sapevo a cosa sarei andato incontro e, se è per il mio sogno, allora potrei anche accettare di diventare pelato"

Quella conversazione era terminata nel momento in cui il giovane ballerino aveva raggiunto i suoi amici per fare merenda e Momo aveva cercato la mano della sua fidanzata "è un mondo un po' crudele, ma ti garantisco che non sto insegnando a delle mezze calzette. Sanno ciò che fanno e sono pronti a tutto"

La rossa si era messa ad annuire, facendolo per qualche secondo perché non aveva la più pallida idea di come continuare il discorso.

"Comunque, mia splendida segretaria o come vuoi farti chiamare, non mi sono dimenticata della nostra notte andata in fumo e sono terribilmente offesa" le stava accarezzando la schiena, dato che si erano spostate dove nessuno avrebbe potuto vederle.

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