°All'ombra di Sebastian (parte 2)

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«So cose che tu nemmeno immagini, e percepisco cose che tu, piccolo corvo, non sei ancora in grado di percepire, malgrado tu abbia questo forte potere divinatorio. Ora andate! Tornate quando avrete la chiave e poi parleremo anche di costi in monete.»

Liberato dalla presa, Oneiro prese a massaggiarsi le guance con sguardo irritato rivolto verso la strega.

«Dai andiamo» Dissi poggiando una mano sulla spalla di Oneiro, mentre mi avviavo verso la porta e lui, con riluttanza, mi seguì, lanciando un'ultima occhiata alla strega prima di lasciare la sua casa.

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Durante il cammino di ritorno, Oneiro era più silenzioso del solito. Potevo capire la sua frustrazione dell'essere ancora lontano dal risolvere la sua situazione.

«Come fai a sapere che questa strega ha creato una magia tramite quella divinazione? Credi che quella magia sia stata fatta su di te e che ti abbiano maledetto con quei sogni pericolosi?» Queste domande mi stavano così assillando mentre camminavo a testa bassa nella foresta, che nemmeno mi ero accorta di averle finalmente esternate ad alta voce.

Oneiro si bloccò e guardandomi serio rispose: «So per certo che è stato mio padre a richiedere una simile magia. Forse non è venuto direttamente lui qui, anzi, sicuramente avrà mandato il suo schiavetto, figurati se si sporca le suole delle scarpe in un posto del genere. Lo ha fatto per me, mi ha assicurato lui, per accrescere ancora di più il mio potere. Ti avevo già detto che ho ereditato da mio nonno la capacità di fare sogni premonitori...»

Io annuii con il capo, rimanendo in silenzio. L'unico rumore era dato dalle foglie secche della foresta che scricchiolavano sotto i nostri passi.

«Ovviamente, non credere che questa confessione sia stata fatta in una amorevole conversazione padre-figlio! Gli ho scucito queste informazioni di bocca con due gocce di Veritaserum. Ho ordinato al nostro elfo domestico di portargli il suo solito cocktail, ignaro della correzione con la pozione.» Fece una pausa per riprendere a mordersi l'interno della guancia, per poi mormorare tra sé e sé: «Povero Skelter, spero non sia stato punito troppo duramente.»

Feci un respiro profondo, cercando di farmi scivolare via tutta la tensione accumulata per procedere con quello che è l'obiettivo per cui lo avevo seguito in quell'avventura: «Senti...» iniziai titubante «Avrei una cosa da chiederti...»

«Hai la mia attenzione!» Si girò di scatto per guardarmi con aria incuriosita. Immaginavo una simile reazione. Se fosse possibile, giurerei che quello sguardo sia così intenso da provocare un pizzicori sulla pelle! 

Ecco perché, sono sempre stata a disagio nel stare da sola con lui per molto tempo. Dov'è il mio decantato coraggio da Grifondoro in queste situazioni? 

«Abbiamo uno dei diari di Isidora che erano in possesso dell' Halley Comet, dobbiamo darlo alla Weasley per farlo esaminare e... possiamo dirle che lo hai preso tu?»

Oneiro rimase senza parole e sbigottito per qualche secondo prima di lasciarsi scappare una risata nervosa.

Dopo esser stata interrogata sul come e perché abbiamo questo diario, ha accettato di collaborare, certi che ci siano risposte anche per il suo problema con i sogni.

«Oh, e ho un'altra cosa da dirti!»

«Quando ci siamo visti questa mattina, stavo scappando da un incontro con Emmett e Octavia», continuai, riprendendo a camminare con un'espressione di disgusto che si era formata sul mio volto al ricordo dell'episodio della mattina: «Stavano parlando di qualcosa in segreto. Qualcosa, tipo una magia, che Octavia avrebbe fatto, ma è riuscita male a causa della sua inesperienza. Continuavano a ripetere "Gli altri dicono, gli altri fanno". Secondo te chi sono "gli altri"? Dovremmo preoccuparci?»

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora