°In punizione

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21 settembre 1891

Caro diario,

la settimana di punizione è quasi terminata!
La Weasley non mi toglie gli occhi di dosso e quando non c'è lei, sono gli altri professori a tenermi occupata con i compiti e, quando non sono i professori, sono gli elfi della cucina a darmi incarichi. Assurdo, addirittura gli elfi domestici si prendono gioco di me!

Sebastian, invece, è stato assegnato alla biblioteca. Non abbiamo modo di vederci dopo le lezioni, perciò quello che so, l'ho scoperto tramite le lettere che ci scambiamo a fine di ogni giornata.[1]

Cucina di Hogwarts

Finite le lezioni e portati a termine i compiti scolastici, ero immersa nel lavoro, pulendo con dedizione le pentole della scuola, una vastità senza fine di utensili da cucina. La punizione che mi era stata inflitta mi relegava a questa umile, ma faticosa e interminabile mansione.

Ho scoperto che la cucina di Hogwarts è posta esattamente sotto la Sala Grande, come se fossero due stanze parallele, separate da un magico velo invisibile ed oltre cento elfi domestici sono incaricati di gestirla. Sono loro che, ogni giorno, ad ogni pasto, ci fanno trovare le tavole imbandite di ogni leccornia immaginabile; basta posizionare tutto quel ben di Dio sulle quattro tavolate e, magicamente, il cibo appare sulle tavole della Sala Grande. 

Ora, a questi cento elfi domestici, mi ero aggiunta anche io.

«E così è qui che ti hanno relegata? Incredibile, abbiamo chiuso l'anno scorso festeggiandoti come l'eroina della scuola, ed ora sei in cucina a sgobbare per noi.» 

Una voce inaspettata aveva interrotto il ritmo monotono delle mie azioni. 

«Oneiro, che ci fai qui?» ho chiesto, senza impegnarmi di nascondere la mia sorpresa di vedere una persona come lui in un posto così servile. Non avevo nemmeno idea che sapesse trovare la strada per la cucina di Hogwarts.

«Ti serve una mano?» mentre continuava ad avanzare verso di me con passo deciso, ha preso una mela da una delle tante ceste di frutta e, con noncuranza, se l'è portata alla bocca dandole un sonoro morso.

«Anche due, ma non ti vedo a fare queste faccende.» ho risposto alzando un sopracciglio, continuando a faticare con quel dannato pentolone che mi stava dando filo da torcere.

«Infatti, intendevo darti una mano con questa», estraendo la bacchetta dalla manica dell'uniforme nera e blu.

«No, fermo! Se uso la magia mi aumentano la punizione di un'altra settimana!» Ho risposto, alzando le mie mani insaponate per bloccarlo, ma così facendo, il pentolone che fino a un attimo prima stavo sorreggendo cadde a terra, producendo un rumore assordante. Entrambi abbiamo fatto un'espressione contratta e, quando il rumore cessò, Oneiro disse con un sorriso sardonico: «Tutto questo perché sei uscita fuori dall'orario consentito con Sallow! Con me non sarebbe successo!» con un saltello si è messo a sedere su uno dei lunghi tavoli che in quel momento erano ancora spogli.

Alzai gli occhi al cielo, recuperando il pentolone e rimettendomi a lavoro. Non avevo voglia di controbattere, così, non ricevendo l'attenzione sperata, Oneiro rincarò la dose: «Non permetterei mai di metterti in pericolo.» questa volta, il suo sguardo si è fatto serio e fisso su di me.

«Oneiro, mi sono assunta la responsabilità delle mie azioni, che cosa sconosciuta eh?» gli lanciai una frecciata che fece centro, perché le sue guance si colorarono e assunse la tipica espressione di chi era appena stato punto sul vivo. 

«Sebastian non c'entra.» Ho concluso io.

«Betsy è venuta a dire alla signorina Mayfield che è troppo lenta. Se signorina continua così questa sera non ci sarà nessuna cena nella Sala Grande. Betsy continuerà il lavoro qui. La signorina Mayfiel può andare ad asciugare le stoviglie già lavate.» L'elfa domestica Betsy era venuta a rimproverarmi per la mia lentezza, facendomi spostare in un altro angolo della cucina.

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora