9.

352 9 1
                                    

DAPHNE.

Come fai ad odiare?

Presi uno dei vassoi della mensa e mi presi una mela rossa. Amavo le mele rosse erano così dolci. Le mangiai per la prima volta quando avevo 3 anni e da lì non ho mai smesso. Mangiavo almeno cinque mele al giorno: una per colazione, una per pranzo, una per merenda, per cena e prima di andare a letto e mia madre non faceva altro che rimproverarmi dicendomi che mangiarne così tante faceva male ma ormai era guerra persa, non avrei mai smesso.
Adocchiai mio fratello al tavolo con Cody, Logan, Nicholas e Morgan. Mi avvicinai a loro e appena posai il vassoio sul tavolo mio fratello mi rubò la mela.

«Ridammi la mela» Odiavo quando me le rubava diventavo peggio di una bambina.
«Prenditene un'altra» Brontolò dando un morso rumoroso sulla mela.
«Era la più rossa! Andiamo!» I quattro cominciarono a ridere e mio fratello mi ridiede la mela ridacchiando.
Sospirai.
Finalmente si era deciso a fare di meno il coglione e a ridammi la mia adorata mela.

KELLY.

Guardavo gli scaffali della biblioteca. Percepivo l'odore delle pagine pulite e nuove in cui sopra c'era scritto un mondo. Mentre tutti erano in mensa io ero lì a godermi il silenzio.
Amavo le biblioteche soprattutto quella a scuola in cui non c'era mai nessuno.
Camminai tra alcuni scaffali. Precisamente, nel reparto Thriller.
Amavo leggere thriller ma amavo scrivere romance.
Ero una totale confusione, me lo dicevo da sola.
Era da tanto che non leggevo, ormai la scuola mi stava rubando la maggior parte del tempo. Mi decisi ad impegnarmi per trovare del tempo e leggere e ma la mattina mi accorsi che a casa non avevo libri. Li avevo letti tutti.
Tirai un libro rosso dallo scaffale, un libro che attirò la mia attenzione: Angeli e Demoni.
Sfogliai il libro e decisi di prenderlo ma non mi fermai a guardare in quella mensola di libri.
Spostai alcuni libri, ero attirata dai titoli, dai colori ma attirò la mia attenzione una figura dietro allo scaffale.

«Cooper» Brontolai. Credetti di averlo pensato ma quando alzò lo sguardo su di me mi accorsi di aver pronunciato quel cognome.

«Ancora rompi il cazzo» Mi fulminò poi riportò lo sguardo sul libro che aveva fra le mani.
Non pensavo leggesse e che stesse in biblioteca al posto di stare in mensa a fare il delinquente.
Feci lo giro dello scaffale e mi avvicinai a lui che non si lasciò distrarre.

«Leggi...» Alzai la testa per leggere la categoria «Dark Romance?» Gli guardai, poi, il libro tra le mani.
«Fatti i cazzi tuoi.»
«Certo Cooper» Alzai le mani e roteai gli occhi.
«Non pensavo che fossi uno acculturato.»
«Non sai quanto» Mi lanciò un'occhiata e capì cosa intendesse.
«Ha un futuro da ginecologo.» All'altra voce dietro di me sobbalzai, a parlare fu Scott.
I due si lanciarono un'occhiata complice e io indietreggiare.

«Hai paura Cenerentola?» Fece un passo verso di me chiudendo il libro. Gli guardai i tatuaggi che non avevo mai notato prima sulle braccia ma quando lo notò per indispettirsi si portò le braccia alla schiena.

«No.» Tenni la testa alta nonostante l'angoscia mi stesse divorando.
«Ripetilo guardandomi negli occhi»
«Invece di crederti dio, passa un po' di tempo con tua sorella. Sei così arrogante anche con lei?»
Quelle parola mi uscirono dalla bocca automaticamente.
«E tu che cazzo ne sai di quanto tempo passo con mia sorella o di come sono con lei?» Rimase serio a fissarmi mentre Scott non si avvicinò.

«Era un consiglio.»
«Dovrei accettare consigli da una fottuta rompi cazzo che è arrivata da quattro fottuti giorni?»
«Mio dio, spero che tua sorella non prendi esempio da te.»
Price si precipitò su di me e mi fece sbattere contro lo scaffale.
«Chiudi questa cazzo di bocca o te la chiudo io. Ci siamo intesi?»
«Tu non fai un bel niente!» Alzai la voce quando mi accorsi che Scott passò qualcosa a Price.

Vernice Rossa.

«Che diavolo vuoi fare?»
Price cominciò a svitare il tappo del barattolo.
«La prossima volta sta zitta.» Il suo tono suonò come un'avvertimento poi mi verso tutta la vernice rossa.
«Basta!» Urlai quando mi lanciò la vernice anche sui capelli.

«Stai bene con i capelli rossi Cenerentola.» Ridacchiò e indietreggiò.
Scott e lui mi guardarono mentre io mi guardai la camicia sporca di vernice.

«Ti ricorda me?» Chloe sbucò dietro di lui.
Prima quel posto era così tranquillo, da dove stavano uscendo fuori tutti quei delinquenti e da quando leggevano?

Arrabbiata pulì la camicia della divisa con le mani e poi guardai Cooper con un aria cagnesca.
«Arrabbiata Cenerentola?»
«Così ti impari a stare un po' zitta» Proseguì.
«È stato piuttosto buono.» Scott ci guardo entrambi.
Io mi precipitai su Cooper e gli strusciai le mani sulla camicia sporcandolo a mia volta.

«Cazzo!»
«Che cazzo fai!» Urlò.
Mi afferrò il polso e mi fermai.
«Non sarò più "piuttosto bravo"» Tuonò e mi spinse sul pavimento facendomi cadere con le ginocchia per terra.

Gemetti per il dolore e mi girai a guardare Price che fece un cenno con la testa alla rossa.
«Adesso mi diverto io» Ridacchiò e mi diede un calcio nello stomaco che mi fece rannicchiare e trattenni un urlo di dolore.

Un'altro calcio mi fece gridare, sentì le mie costole quasi spezzarsi.

I calci aumentarono e io cominciai a sentirmi priva di forse e frastornata. Le mie mani presero a tremare. Odiavo quella sensazione, quel tremolio.
Qualcuno gridò un «Basta!» ma io non mi mossi, provai a rilassarmi chiudendo gli occhi.

«Portiamola in infermeria!» Riconobbi la voce di Maddy. La guardai poi mi ritrovai tra le braccia di Nicholas.
Gemetti.
«Ti faccio male?» Mi chiese preoccupato.
«Non sei tu, tranquillo.» Gli sorrisi dolorante poi seguì il suo sguardo spaventato verso qualcuno.
Will.
Will stava per fare a botte con Cooper.
«Will, lascia perdere.» Cody lo richiamò poi non riuscì a sentire nient'altro perché varcammo la soglia della biblioteca per recarci in infermeria.

~

«Ti fa male?» Chiese l'infermiera toccandomi in un modo tecnico le costole.
Negai.

«Stai bene. Domani ti sbucheranno fuori dei lividi ma l'unica cosa che puoi fare e stare a riposo.»
A riposo non ci sarei mai stata. Non era da Leslie Kelly Garcìa.

Le sorrisi e io e Nicholas la ringraziammo prima di uscire dall'infermeria.

«Quando ti deciderai a metterti di meno nei casini?» Non fu un rimprovero, dai suoi occhi capì che era soltanto preoccupato.
Gli sorrisi per un po' poi notammo arrivare Will, Cody, Maddy e Daphne.

«Come stai?» Mi chiese Daphne mettendomi una mano sulla spalla.
«Bene»
Guardai le mani di Will, le nocche delle mani erano sanguinanti e Cody ancora sudato. Immaginai che i due si fossero presi a botte e che Cody avesse cercato tutto il tempo di separarli.
Mi sentì in colpa.

«Grazie...» Ringraziai, li avevano fermati, mi avevano portata in infermeria e avevano fatto a botte.
Mi avvicinai a Will e gli toccai le nocche delle mani
«Scusa» Bisbigliai e mi accorsi che mi fissò le labbra per un'attimo.
Will stava dimostrando di tenerci a me e io non facevo altro che cacciarmi nei casini per poi far finire anche a lui nel mio casino.

«Entrambi in presidenza! Forza!» La bibliotecaria spinse Price verso Will e i due si fissarono cagneschi.
«Non male Foster»
Price osservò la mia figura.
«Hai imparato a picchiare almeno come una donnina. Ti faccio i miei complimenti.»
Will fece per tirargli un'altro pugno ma gli strinsi la mano chiusa con la mia e gli feci un no con la testa.

I due mi guardarono un ultima volta poi si diressero in presidenza.
Mi dispiace Will...

Quando tornai a casa, mi feci una doccia e misi a lavare la divisa. Rientrai in camera con l'accappatoio e mi sedetti sul letto mentre cominciai a strofinare delicatamente le gambe per asciugarmi.
Notai alcuni lividi evidenti sul mio corpo per la furia di quei calci ma non me ne curai.
Guardai lo zaino e mi accorsi di aver perso il portachiavi con il tacco azzurro.
«Che palle..» Borbottai.

TeenWhere stories live. Discover now