The Man

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4. The Man 






Quel pomeriggio, quando misi piede in casa Swift-Alwyn, trovai una Taylor infuriata, pimpante di rabbia e dalla voce stridula. Joe, accostandosi a lei, provò a calmarla e a confortarla con parole e piccole carezze. Ma niente, scostava il fidanzato in modo brusco, guardandolo ferocemente. «Non ha proprio capito, con chi si è messo contro! Io se potessi sbattere in faccia a qualcuno i milioni di dollari che farei, sarei una stronza, non una fuoriclasse racconta palle come lui!!»

«Amore, cerca di capire che comunque lui è superiore, a noi. E se vuole, lui può cacciarci—»

«Cosa!?»strillò, provocandomi un sussulto. Nemmeno se n'era accorta, che ero lì. «Non ho sentito bene la prima frase, come?? Superiore?? I testi che scriviamo sono i miei, Joe, i miei. Sono nostri perché voglio che ti venga riconosciuto il merito, ma sono miei. Miei, cazzo! E lui non può venderli a trecentomilioni di dollari!» esasperata, abbattuta, sconfitta, si sedette sul divano curvando la schiena. I suoi capelli biondi dalle punte rosa oscillarono.

A quel punto mi avvicinai. «Tutto bene?» chiesi sottovoce, e lei sollevò lo sguardo. Il mascara sotto gli occhi, l'ombretto azzurro sbavato.

«Credo che vedere i duecento o più brani che hai scritto in dieci anni da scrittrice di canzoni presi e venduti come stracci a quattro soldi, fa male. Scrivo testi per artisti, musicisti, cantautori e quant'altro, e mi hanno sempre riconosciuto i diritti. Al cento per cento. E un coglione come quello...Ah! Non ci posso credere!» si nascose il viso tra le mani, scacciando via le lacrime, e sentii qualcosa nel petto lacerarsi.

Taylor amava il suo lavoro.
Da qualche anno, collaborava anche con Joe. Grazie allo scrivere canzoni, che si sono conosciuti. Sono parte di un'agenzia di scrittori per testi destinati ad artisti internazionali. Ma il frutto dei suoi sforzi, in tutti quegli anni, era solo merito suo. Possedeva a pieno i diritti dei testi, e aveva aiutato anche molti artisti emergenti con la produzione di canzoni e singoli. Era davvero in gamba, quella donna. A quanto parve, però, il suo superiore non la pensava così. Il quale aveva lasciato che suo figlio Marshall comprasse l'azienda, siccome il signor Brown era ormai giunto all'età del ritiro. E il giovane a quanto provato accettava solo scrittori e produttori di sesso maschile, nel suo team. E Taylor, tra questi, era l'unica donna.

«Non si può fare niente?»chiesi, sospirando.

Joe, avvilito, mi guardò: «Abbiamo provato a stipulare accordi, abbiamo avuto le conversazioni più profonde e infinite, tutti e tre. Marshall vuole rivenderli ad un'altra etichetta per quasi il doppio, circa cinquecento milioni di dollari. Taylor ha chiesto se gli andasse bene che li comprasse lei, ma ha rifiutato. E non ha accettato nemmeno i miei soldi, quando mi sono proposto. Perché Taylor è la mia ragazza, e perché teme che possa imbrogliarlo. Cosa che avrei attualmente fatto, solo per farle riavere i diritti dei suoi testi.»

Lover [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now