Paper Rings

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8. Paper Rings




Finita la cena, salutai Taylor con una certa diffidenza rispetto alla solita confidenza, per via di ciò che era successo poco prima. Non mi piaceva, quell'atteggiamento, soprattutto se l'argomento trattato era lui. Poi, se ci si aggiunge la sua presenza, è finita. Uscendo da casa Swift-Alwyn, ci recammo all'auto in silenzio. Salimmo, allacciammo le cinture e accese il motore. Ero curioso di sapere cosa si fossero detti, mentre spesi il mio tempo assieme a Joe. Ma non glielo chiesi, qualcosa dentro di me mi fermava.

Ad un certo punto del tragitto, accese la radio a volume basso, per donare l'atmosfera. Io sospirai e notai dal riflesso del finestrino che mi lanciò uno sguardo veloce. «Domani ci sei al bar?» mi chiese.

«Ho il giorno libero.» risposi osservando la strada.

«Bene. Uhm, ti andrebbe di fare colazione assieme?» propose.

«Non— non credo posso. Insomma, è il mio giorno libero...» continuai, assumendo un tono pacato ma al contempo distanziato.

«Va bene, ho capito.» scosse il capo e, poco dopo, si fermò in un'area isolata non molto distante da casa sua. Non capii perché invertì il senso di marcia e prese la strada opposta, ma non dubitai sulla questione ad alta voce. Spense il motore e, con una mano sul volante, mi guardò. Ricambiai lo sguardo, cercando di comprendere ciò che stesse accadendo. «Senti, nemmeno io sono ancora del tutto pronto ad affrontare la faccenda con te.»

«Non— non capisco di cosa parli.»scossi il capo, fingendomi vago.

«Parlo di te e di me, Harry. Di noi. E di come le cose sono finite, per poi ricominciare. E del bacio. Io ho detto a Taylor di ieri sera, oltre ad averle raccontato di come ti ho spezzato il cuore. E non ne vado fiero, dell'ultima cosa. Non te lo meritavi nemmeno lontanamente, ed io ero ancora così sciocco e infantile, da non comprendere che, in realtà, io ti volevo. Ti ho sempre voluto. Ti ricordi, quell'estate? La prima volta che ti vidi piangere da quando stavo insieme a lei. Harry, anche se lei era la mia ragazza, non ti nego che qualche pensiero su noi due lo avevo fatto. Cose come tenerti per mano sulla spiaggia, passeggiare a riva e guardare il tramonto. Baciarti, addirittura. Perché il sole brillava così bene, sulla tua pelle, e i tuoi occhi diventavano coralli. Credi che io non ti abbia mai guardato, con quegli occhi? Avevo un forte desiderio di baciarti, e non ti nascondo che ce l'ho tutt'ora. Ieri è stato meraviglioso, io...»

«Non— non devi per forza dirmi tutto in una sola volta, Louis. Puoi— possiamo farlo con più calma, c'è tempo.» sospirai, rosso in volto, non volendo credere alle sue parole. Mi sembrava tutto così astratto che quasi mi dissociai dalla realtà.

«No, non c'è più tempo, Harry. Ho aspettato troppo, e anche tu. Adesso basta.» si avvicinò a me, lasciandomi stupefatto. «Voglio ricominciare, con te. Questa volta col piede giusto. Baciami.»

«Come?»sgranai gli occhi.

Inclinò il capo, ad un millimetro dal mio viso, e socchiuse le palpebre. «Baciami.»soffiò così piano ma fui in grado di percepirlo come raffica di vento, prima che azzerasse le distanze e premesse le sue labbra sottili sulla mia bocca. Mi baciò una volta, perché quella era così lunga e interminabile. Mi baciò due volte, perché lui sapeva che sarebbe andato tutto bene. Mi baciò tre volte, perché avevo aspettato tutta la vita.

«Odio gli accidenti, soprattutto perché siamo passati da amici a...questo. A ridurci così. A distanziarci così tanto tempo, alla fine ritornando sui propri passi. Ritornando da te.»mi disse separandosi, accarezzandomi il mento e osservandomi le labbra. «Ti aspetto domani mattina, ti passo a prendere alle otto. Non farti troppo bello o diventerei geloso.»

Lover [Larry Stylinson]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum