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Nuovo giorno,nuova tortura.

La sveglia suona come sempre alle 6:30 precise ed oggi decido di alzarmi di mia spontanea volontà prima che mia madre mandi l'intera servitù,come mi piace chiamarla a me,a svegliarmi.
Oggi sono stranamente pimpante già a quest'ora,solitamente, sarei ancora incollata al mio letto.

Cammino scalza fino al bagno della mia stanza per darmi una sistemata,mi guardo allo specchio e dopo aver lavato i denti e sciacquato la faccia mi metto in azione per coprire le grosse occhiaie che mi ritrovo, dopodiché do una sistemata ai capelli ed esco dalla mia camera per raggiungere la cucina.

-Buongiorno mamma. Papà.- Do un bacio sulla guancia a mia madre e saluto con un breve cenno della mano mio padre per poi prendere posto alla sua destra.

Comincio a spalmare della marmellata alla fragola sul mio toast mentre ascolto i programmi della famiglia per questa giornata.

-Questa mattina alle otto accompagno Giacomo a scuola, dopodiché per le 8:30 voglio la casa pulita,cominciate pure ora a pulire,ho una riunione importante e non voglio fare brutta figura,quindi fate bene il vostro lavoro perché non vi pago tremila dollari al mese per stare lì a guardarvi le unghie. Non voglio trovare nemmeno un un milligrammo di polvere se no vi licenzio una ad una. Su,su! Al lavoro!-
Mio padre parte già in quarta ordinando alla servitù quello che deve fare,ormai non scatena nemmeno più in loro paura e terrore,sono tutte abituate al suo carattere di merda.

Si allontanano tutte velocemente per andare nelle loro postazioni.
È il nostro turno.

-Annarita voglio che accompagni Carol a prendere dei vestiti per la cena di questa sera nei migliori negozi della città,non mi fate fare brutta figura.
Alle 17:00 vi voglio dentro casa, non un minuto in più se no non finirà bene per voi.-
Mi madre annuisce senza lasciar trapelare nessuna emozione sorseggiando il tè mentre io non posso che fulminarlo con gli occhi per tutta la sua arroganza.

Alle 7:02,finita la colazione e con due minuti di ritardo corro in camera di mio fratello per svegliarlo. Chi lo sente mio padre se lo faccio arrivare a scuola tardi.

-Giaco svegliati...siamo tre minuti in ritardo...alzati...giacomo,cazzo svegliati!-
Lo vedo saltare su dal letto e rotolare giù per terra e a questa scena non posso non ridere come una matta.

-Cosa cazzo urli alle sette del mattino? Stupida pazza mongoloide! Ho capito ora esci.-
Si ragazzi ci vogliamo bene io e mio fratello, non vi preoccupate.

-Hai esattamente...trentacinque minuti per lavarti,vestirti, preparare la cartella, fare colazione e ripassare per quella tua verifica di chimica.-
Scatta subito in piedi per mettersi in azione.

-Fuori strega!-
Esco dalla sua stanza ridendo,amo mio fratello. Non celo diciamo quasi mai ma siamo entrambi il nostro punto di forza. Non cela farei senza di lui.

Entro nella mia stanza per cominciare la solita routine.

Comincio facendo il letto e passando l'aspirapolvere su tutta la parte in parquet della mia stanza, dopodiché scelgo l'outfit per la mattinata.
Pantaloni in pelle neri a zampa d'elefante e maglioncino a mezze maniche con dettagli rossi e blu,scelgo anche l'intimo semplice in pizzo bianco e mi dirigo in bagno per farmi una bella doccia.
Mi spoglio di tutti i miei indumenti mettendoli nel cesto dei panni sporchi e mi infilo sotto l'acqua calda. Decido di lavarmi anche i capelli dato che avrei dovuto lavarli questa sera,ma sinceramente dopo le cene di mio padre chi non ha solo voglia di sprofondare nel proprio letto?

Esco dalla doccia avvolgendomi nel mio accappatoio rosa e prendo un piccolo asciugamano per tamponarmi i capelli,accendo il phon e dopo aver usato gli appositi olii per mantenerli curati esco dal mio bagno per vestirmi.
Dopo essermi infilata anche le scarpe da ginnastica bianche mi siedo davanti alla mia toeletta a truccarmi.

Applico un po' di correttore dove ci sono imperfezioni,mi pettino le sopracciglia,metto della matita nera sotto agli occhi,un po' di mascara e infine uso la mia lip combo preferita,formata da matita nude,rossetto rosa nude e gloss glitterato e infine mi lego i capelli in una coda bassa.
Spruzzo un po' di profumo e controllo l'orologio. Sono in perfetto orario.

Sono le 9:20 e l'istruttrice arriverà tra esattamente dieci minuti.
Quindi decido di godermi questo tempo libero in giardino.
Mi siedo in uno sdraio davanti alla piscina in casa accavallando le gambe fra di loro e mantenendo la schiena dritta e rigida. Non sono una perfettina, per carità! Ma sono circondata da guardie che potrebbero andare a spifferare a mio padre che mi sono stesa nello sdraio davanti a loro. Sarebbe un trauma,lo dico per esperienza personale.

Dopo un po' di tempo sento il suono dell'apertura del cancello e da lì dietro compare Marta,la mia istruttrice.
Mi alzo di scatto dallo sdraio e fregandomi di quello che potrebbero pensare le guardie le salto addosso stringendola con tutte le forze.

-Mi sei mancata Tatta.-
Io e Tatta, nome che le ho assegnato quando ero piccola e non sapevo ancora pronunciare il suo nome,ci conosciamo da quando ancora ero in fasce. Sarebbe dovuta restare solo il tempo di aiutare mia madre a gestire una bambina piccola ma quando raggiunsi l'età per frequentare la scuola elementare e mio padre si rifiutò di farmi andare come tutti gli altri bambini,lei si offrì per essere la mia istruttrice e ormai l'hanno scorso ho raggiunto l'ultimo anno di istruzione ma lei continua a venire comunque. È diventata la mia migliore amica, l'unica che ho e la mia seconda mamma.

-Anche tu Carol,mi sei mancata tantissimo.-
Mi stacco dall'abbraccio sorridendo e le prendo la mano per andare nella nostra stanza "studio",dove perlopiù mi aggiorna sugli ultimi pettegolezzi della città.

-Ci credi che Annalisa si è rimessa con Mattia? Perdio,l'ha tradita tre volte con la sua segretaria!-
Tatta mi guarda sbalordita mentre si spalma lo smalto sulle unghie.

-Ah stavo per dimenticare di informarti sulla notizia delle notizie! Sai chi hanno avvistato in spiaggia con Veronica Rodriguez? Niente meno che il tuo sogno erotico!-

-Tatta! Ma ti sembra adeguato?! E poi di chi stai parlando?-

-Di Christopher Alan White! Non ti pare ovvio? Hai una cotta per lui da quando hai quattordici anni. Ovvio che è il tuo sogno erotico.-

Sono le 13:00 quando accompagno Marta alla porta per salutarla e alle 13:10 mio fratello entra dentro casa buttando lo zaino in un angolo a caso.

-Carol oggi ho preso nove alla verifica di chimica,non avevo studiato nulla,ma per fortuna c'era il mio compagno di banco che mi ha suggerito tutto.-
Gli sorrido scompigliandogli i capelli mente mi siedo davanti a lui a tavola.

-Papà ha qualche programma per te questo pomeriggio? Mi piacerebbe andare a fare una passeggiata al parco insieme.-

-Mi dispiace Giaco,questo pomeriggio devo andare con mamma a trovare un vestito.-

Sbuffa e lo sento borbottare un "mi chiedo quando potremo avere una vita normale"
Faccio finta di non aver sentito e riprendo a mangiare.

La risposta sarebbe mai fratellino,mai.
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𝖘𝖈𝖆𝖗𝖘 - 𝖒𝖆𝖋𝖎𝖆 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊Where stories live. Discover now