Capitolo 4

11 1 0
                                    

Cicatrici e... segni di morsi?

Ora che ci rifletto le cicatrici sul corpo di Sirio erano graffi simili a quelli di un grosso felino, e i segni di morsi non erano paragonabili a quelli di lupo. Sbuffai con nervosismo prima che Drystan entrò nella stanza.

-Ti sei fatta un'idea ora?

Drystan chiese tirando fuori un quadernino vecchio e rovinato con un odore debole ma che riconoscerei ovunque: odore di abete bianco. Il profumo che Sirio indossava sempre ogni singolo giorno. Non potevo non riconoscere quell'odore.

-E comunque, il ragazzo che diceva tanto di amarti...

Drystan disse per poi fermarsi di colpo con un sospiro lasciandomi il quadernino.

-Leggi

Lui ordinò uscendo fuori. Nonostante la sua freddezza in qualche modo mi sentivo attratta da quel ragazzo. Comunque accarezzai i dorso del quaderno come se stessi accarezzando i capelli di Sirio, sfortunatamente non potevo toccare i suoi capelli morbidi e scuri ma semplicemente quella superficie di plastica. Tuttavia era meglio così, se fosse sopravvissuto magari avrebbe dovuto soffrire ancora di più. Ma io non volevo leggere quel quadernino oggi.

Sgattaiolai fuori dalla stanza intenzionata a vedere tutto però caso vuole che mi incontrai con una ragazza a metà strada.

-Ehiii! Devi essere la nuova arrivata vero? Benvenuta!

La ragazza mi salutò. Lei sembrava solo uno o due anni più giovane di me. La scrutai dall'alto in basso prima di ritornare a guardarla negli occhi. Non sono mai stata attratta dalle donne, ma a prima vista lei è davvero molto bella.

-Tutti sappiamo di te! Io sono Althea 

Althea si presentò con un sorriso smagliante che mi fece venire le farfalle nello stomaco. Dopo queste due conoscenze volevo rimanere lì per sempre. Però mi trovai costretta a fare questa domanda.

-Posso tornare a casa?

Chiesi, cercando di nascondere tutta la voglia che avevo di non voler tornare a casa.

-Era proprio per questo di cui dovevo parlarti. L'alpha vuole parlarti di questo

Alpha? Quindi sono tutti lupi qui? Bhe non mi sbagliavo. Althea cominciò a farmi cenno di seguirla scendendo le scale. In realtà sto sperando di sentirmi dire che non posso tornare solo per conoscere meglio entrambi. Comunque una volta arrivati al pian terreno molti occhi cominciarono a fissarmi seguendo ogni mossa che facevo.

Arrivammo di fronte a un grosso portone in legno intagliato con molti simboli e rune. Althea bussò al posto mio.

-Avanti!

Una voce forte e già sentita esclamò. Althea aprì il portone e se ne andò velocemente senza fermarsi a dire nulla. Era una grande stanza molto semplice con un tavolo al centro, al quale era seduto Drystan intento a sistemarsi i capelli con le mani, con la testa leggermente inclinata verso il basso.

-Vieni

Lui ordinò con voce ferma. In una situazione normale non eseguirei un'ordine ma dopo ciò che ho scoperto non voglio essere mandata in pasto ai gatti mannari, sinceramente. Chiusi il portone che produsse un leggero sbattere, prendendo posto nella sedia di fronte a lui.

-Vuoi tornare a casa?

Drystan chiese con voce roca che mi fece venire i brividi lungo la schiena.

Assolutamente no. Pensai, ma fui costretta a dire il contrario dal mio istinto.

-Sì, ho tutto il mio lavoro e le mie cose fuori da qui

Risposi. Un sorrisetto spuntò sul volto di Drystan.

-Strano. La tua mente mi ha detto il contrario

Lui bisbigliò sporgendosi un po' più avanti. Diventai un po' rossa al pensiero che riusciva a leggere la mia mente ma avevo comunque la forza di controbattere.

-Qualcuno ti ha detto che puoi farlo?

Sibilai.

-Nessuno mi ha detto che non posso. Le regole le detto io qui

Drystan dichiarò passando un dito sul mio collo. Mi ritrassi di scatto.

-Anche se tu non volessi dovresti rimanere. Loro hanno la tua traccia

Lui sbuffò come se fosse una seccatura. E infatti è una seccatura, ma lo scoprii solo dopo.

-Cosa sarebbe la traccia?

Chiesi, fortunatamente il mio rossore era già sparito dal volto.

-Non sappiamo nemmeno noi cosa è realmente la traccia. Sappiamo che è un modo in cui possono rintracciarti

Drystan spiegò semplicemente, in modo blando oserei dire. E la storia della traccia non me la racconta molto giusta. Secondo me, potrei anche sbagliarmi, c'è altro sotto.

-Puoi andare a recuperare le tue cose. Non dovrebbe accadere nulla, ma verrò con te

Drystan disse aggiustandosi i capelli ancora una volta con la mano. Quasi mi incantai a guardarlo. Dio, è bellissimo. Pensai non riuscendo a trattenere i pensieri.

-So di essere bello. Grazie.

Lui rise di gusto uscendo dalla stanza.


Angolo autrice:

E ho scritto un altro capitolo. Cosa ve ne pare di Althea? E di Drystan? Secondo voi Soleil sceglierà uno di loro? Lo scopriremo solo nei prossimi capitoli. Buona lettura ^^

Il turno notturno al supermercato di Shepling StreetWhere stories live. Discover now