Prologo

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Dannazione, dov'è quello schifoso topo? Quella sporca creatura mi avrà fatto scappare almeno quattro clienti solo oggi, e non oso immaginare cosa sia toccato alla povera Mary ieri. Dietro gli scaffali? No. Dietro il bancone? Certamente no. Sopra gli scaffali? Ma che sto a pensare, neanche a parlarne. Sospiro, poi un rumore catturò la mia attenzione. Presi la scopa nel ripostiglio e in punta di piedi senza il minimo rumore mi avvicinai vicino lo scaffale dei biscotti.

-Trovato!

Esclamai sbattendo con forza la scopa contro le mattonelle del pavimento, ma quello che credevo fosse il topo, si rivelò una scatola di Choco Huck, una marca di biscotti con gocce di cioccolato decisamente deliziosi. Mi ricordo che da piccola adoravo mangiarli, poi mia madre decise di non prenderne più perché un giorno ne mangiai talmente tanti da quasi farmi venire il diabete, come disse lei. Magari li posso prendere... saranno sicuramente tutti sbriciolati alla fine dei conti. Cosa può mai succedere? Credo che se manca una singola, piccola scatola il capo non dirà nulla. Raccolsi la scatola rossa e bianca da terra appoggiandola sul bancone per ricordarmi di recuperarla dopo, ricominciando senza ulteriori distrazioni alla mia caccia al topo senza ulteriori distrazioni armata di scopa. Sembro davvero un personaggio di qualche film comico, mi faccio quasi ridere da sola. Finalmente mi è parso di sentire il flebile squittio del roditore. Mi avvicinai in sordina dietro il ripiano della frutta.

-Stavolta ti ho preso!

Dichiarai con enfasi colpendo con forza il sorcio lasciandolo secco. Con un espressione soddisfatta e radiante sul mio viso,  spinsi il roditore fuori dall'uscio a colpi di scopa. Il mio compito è più che finito. Raccolsi il sacchetto dei biscotti dal bancone per metterlo dentro la sporta. Abbassai le serrande del negozio prima di uscire e chiudere a chiave. Mi dirissi verso il mio mezzo, una Twingo azzurra, un piccolo rottame ma buono per andare in giro, non siamo mica a New York. Camminando verso la macchina mi sentivo come seguita, c'era un rumore di passi particolarmente forte, ma ogni volta che andavo per girarmi non vedevo mai il mio inseguitore. Questo paese non ha una buona fama per via dei criminali del posto, e non vorrei imbattermi in uno, cosa sarebbe accaduto se avessero fatto fuori anche me? Qualcuno mi salverebbe? Non ne sarei convinta, chi rischierebbe la propria vita per una sconosciuta? Finalmente, sono arrivata all'autovettura aprendo lo sportello bruscamente per entrarci. Sul sedile del passeggero trovai un biglietto, ho perduto di nuovo la foto? No. Era un post-it con un numero di telefono, e un'annotazione con una grafia non davvero chiara, però c'era scritto "chiama solo se vuoi cambiare la tua vita".

Magari si trattava solo di qualche stupido scherzo di cattivo gusto fatto da qualche moccioso del vicinato ma sentivo che c'era qualcosa di più... misterioso, ecco, diciamo quasi paranormale ed enigmatico.  Conservai anche il post-it nella borsa attaccandolo alla contenitore dei Choco Huck, sperando non si staccasse e lo perdessi nella marea di oggetti che ho conservato lì dentro. Misi in moto la macchina e mi avviai verso casa ascoltando a Lose Yourself di Eminem.

Il turno notturno al supermercato di Shepling StreetWhere stories live. Discover now