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Dopo scuola durante il pomeriggio rimasi in casa a studiare, ed ero fortunatamente solo, dato che Jisung era uscito con Minho per fare un giro insieme.
L'università era iniziata da poco ma ero già in una crisi di nervi.
Mi sedetti nella scrivania e aprii la cerniera della borsa, estraendo da essa ciò che mi serviva, ma non trovai la mia agenda con gli appunti, ed era assolutamente essenziale.
Guardai meglio all'interno della borsa ma niente, non c'era.
Mi passai una mano fra i capelli e maledii me stesso per essere talmente distratto.
"Tutta colpa di quel montato!"
pensai, riferendomi a Hyunjin.

HYUNJIN'S POV

Felix uscì fiero dalla classe dandomi una spallata, dopo aver detto una frase che sicuramente lo fece esultare dalla felicità.
Accennai una risata pensando alla nostra conversazione, e a quanto fosse ingenuo quel ragazzino, che intravidi saltellare dalla porta semichiusa dell'aula.
Rimurginai più e più volte sulla nostra conversazione, al nostro intenso scambio di sguardi e alle mie dita che sfiorano la sua pelle liscia e le sue labbra morbide, di cui ricordavo ancora il sapore.
Pensando a ciò che mi aveva detto, effettivamente, aveva parzialmente ragione: da quando avevamo dormito insieme, non l'avevo più fatto con nessun'altro, non volevo che qualcun'altro posasse le mani su di me, togliendomi così l'odore delicato che quel ragazzino mi aveva lasciato, e che sembrava non volersene più andare via.
Avrei voluto risentire quel suo odore, ricordo che la prima volta che lo sentii mi inebriò la mente, scacciandomi i pensieri negativi.
La situazione era uguale per le sue dolci labbra, sento ancora i brividi quando mi ricordo come si chinò per baciarmi il petto e gli addominali, e come poi avevo tolto la sua dignità scopando la sua bocca come se non ci fosse un domani, e lo stesso con i suoi glutei perfetti, in mezzo al quale avrei voluto stare altre infinite volte, e lo desideravo dannatamente tanto.

Mi lasciai decisamente soffocare da i pensieri, ma tornai in me poco dopo.
Odiavo quando mi ritrovavo a pensare a qualcuno in quel modo.
Non era da me.
Non ero il tipo di persona che pensava a qualcuno in maniera tanto insistente, e non capivo perché con il ragazzino la situazione era diversa, d'altronde ho sempre scopato con svariate persone, perché ciò mi accadeva soltanto con lui?
Dio, che mal di testa.

Tentai di scacciare i suoi occhioni dai miei pensieri e andai a recuperare la mia borsa che nel mentre era rimasta poggiata sul banco in cui ero seduto poco prima, in preda ad osservare il piccoletto al mio fianco, che come avevo ben potuto notare, non faceva altro che scrutarmi, e a me non dispiaceva: amavo essere al centro dell'attenzione di qualcuno.

Stavo per uscire dalla classe quando vidi nel banco in cui Felix era seduto un agenda, probabilmente era sua, perciò mi avvicinai e la presi con me, intento a restituirgliela di persona.
Avrei voluto farmi perdonare, quindi avrei fatto di tutto pur di torturarlo e imporlo a cedermi, se voglio qualcosa la ottengo, a qualsiasi costo.

Durante il pomeriggio sentii il telefono al mio fianco vibrare, lo afferrai e guardai lo schermo, stavo ricevendo una chiamata da un mio vecchio ma importante amico, Lee know.
Risposi e portai il telefono vicino al mio orecchio.

"Pronto?"

"Ciao Hyun! Come stai?"

"Tutto bene.., tu?"
..se non fosse che non riesco a togliermi un ragazzino dalla testa.

"Bene bene..."

Parlammo per circa mezz'ora, mi raccontò di aver conosciuto un ragazzo, se non mi sbaglio si chiamava Jisung.
Mi raccontò che la prima volta che è andato in casa sua il suo coinquilino li beccò in una situazione scomoda, e non potetti fare a meno di mettermi a ridere.
Avrei voluto raccontargli di Felix, ma decisi di non farlo.
Aveva condiviso qualcosa di 'importante' e non mi andava di raccontarlo in giro, non era da me raccontare ciò che combinavo con le mie prede, lo facevo soltanto per soddisfazione personale, niente di più.

"Comunque, sabato io, Jisung e il suo coinquilino usciamo, gli ho detto che avrei portato anche te così non si sarebbe annoiato e avreste fatto conoscenza"

Disse Minho dall'altra parte dello schermo, e intuii subito cosa intendesse dire con quella frase dal tono di voce che aveva utilizzato.
Roteai gli occhi, infondo non mi andava di conoscere nessuno, ma non potevo dire di no al mio amico, e infine accettai.
Ci salutammo e riattaccai la telefonata, per poi stendermi sul letto, tenendo stretta fra le braccia l'agenda del ragazzino.
Mi domandavo chi fosse questo nuovo ragazzo che avrei conosciuto a quell'uscita, ma d'altronde conoscere qualcuno per dimenticarmi di quel piccoletto non mi dispiaceva.
Avevo bisogno di togliermi il suo odore di dosso, che sentivo ogni volta che espiravo, mi inondava le narici e mentalmente tornavo al momento in cui le sue labbra si scontrarono con le mie, in maniera impacciata e inesperta, ma non mi importava.
Mentalmente ero ancora fermo lì.

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐁𝐎𝐘 -hyunlixWhere stories live. Discover now