Capitolo 26

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Il momento di prendere una decisione sul tipo di bevanda che Iris avrebbe sorseggiato nel fatidico lasso di tempo in cui tematiche relative al suo futuro e alla sopravvivenza di Acqueouswater sarebbero state portate alla luce bussò troppo presto e troppo timidamente alla porta di Iris, la quale reagì inaspettatamente con la destrezza di un fuscello lasciato fluttuare nella brezza e indicò la sesta voce sul menù con insolita intraprendenza. Una decisione ponderata per un'esperienza che avrebbe ricordato eternamente.

Il numero sei non l'aveva mai delusa, tranne quando, un paio di decine di anni prima, Iris Rose si stava dilettando a camminare avanti e indietro di sei spazi alla volta ma, avendo disattivato la sua modalità matematica, si era quasi lanciata in modo pimpante giù da una scarpata. Oltretutto senza calzature approvate tra i dispositivi di protezione individuale. Ma, come soleva raccontarsi, probabilmente in quella circostanza era dispettosamente entrato in gioco il numero sette, dunque Iris scacciò con la mano il dubbio svolazzante che le era zampillato ai lati del cruscotto direzionale della sua visuale, relegandolo tra i file fastidiosamente poco verificabili.

Non che avesse letto le opzioni disponibili, quello era fuori questione. Il momento che stava vivendo richiedeva tutta la sua presenza mentale e forse anche quella del giorno dopo, non aveva spazio per un elemento triviale come la lettura del menù.

Proprio per questo Iris si scollegò completamente dalla realtà e indisse un meeting con le sue facoltà di pensiero immediato e riflessione posata. Il colloquio si svolse in prato verdeggiante al calar della sera, nell'ora in cui tutti sono baciati da una luce celestiale e, apparendo esteriormente più avvenenti, si lasciano persuadere dall'illusione di potersi immortalare in troppe pose fisicamente ed egocentricamente contestabili.

Il sistema di illuminazione dorato che permeava lo sfondo di questo importantissimo incontro stava iniziando a dare alcuni problemi di distrazione alle parti coinvolte. Nonostante ciò, molti passi in avanti furono compiuti e molte conclusioni furono raggiunte al fine di mantenere e apportare miglioramenti alle condizioni psico-sociali di Iris. Pressappoco la situazione si potrebbe descrivere come di seguito.

La Sicurezza di Base di Iris si pose come presentatore della situazione e mediatore di eventuali diverbi che sarebbero scoppiati con l'Intuizione e la Razionalità. Sicurezza non sapeva con certezza quali fossero i punti di forza di Iris, ma era sicura del fatto che qualcosa sapesse combinare. Innanzitutto li aveva portati fin lì, all'incredibile incontro con Mister Moon che tendenzialmente, seguendo il filo del ragionamento mentale di Iris, si stavano perdendo quasi completamente, trascurando le domande effettive che avrebbero dovuto fare e le conclusioni che avrebbero dovuto trarre in una simile circostanza. Dunque erano arrivati lì, quindi Iris li aveva portati un passo più vicini a qualcosa che assomigliasse a delle risposte. Ora toccava ad intuizione.

- Non mi fido. - annunciò, scuotendo la testa e spazzando un ciuffo di terriccio decorato con erba verso un infido solco.

- Smettila di guardare per terra e spiegami per quali motivi sensati non dovresti fidarti di Mister Moon.- Razionalità alzò gli occhi al cielo spazientita, stufa dell'ennesima espressione gettata nell'arena da Intuizione senza alcuno chaperon. Allargò le braccia nei raggi dorati della sera, sapendo perfettamente che non sarebbe più stata così avvenente per altre 24 ore, temporali esclusi.

- Beh... è un soggetto del tutto sospetto. - Aggiunse magnanimamente Intuizione. Poi si girò e colse una margherita dai petali più voluminosi della media e iniziò a spogliarla della sua corona di vanto.

Razionalità la fulminò con lo sguardo vitreo. - Su questo siamo d'accordo, ma perchè?-

- Non dovresti essere tu a dare spiegazioni simili scusa?- Ribattè Intuizione, gettando la margherita ormai priva di metà del suo essere per terra, come un giocattolo rotto.

Razionalità sembrò vagamente in difficoltà, ma sfruttò la sicurezza che le dava la sua avvenenza per seminare di nuovo il dubbio e uscirne con la dignità indenne. L'aveva appena ristrutturata e non voleva doverci passare di nuovo. - Beh sì, ma sei tu che hai iniziato il discorso lanciando questo punto di discussione. Inoltre, io mi fido.- Incrociò le braccia e guardò Intuizione con malcelato disprezzo. Sapeva benissimo che tra loro c'era una differenza di intelletto non indifferente, e il favore pendeva dalla sua parte.

- Okay allora mi fido anche io. Ora possiamo andare a bere qualcosa?- Intuizione non aspettò le risposte delle sue colleghe e si avviò verso l'imbocco del sentiero che curvava dolcemente verso la campagna civilizzata.

- E' stato più facile dell'altro giorno, anche se effettivamente non so quanto dovremmo fidarci di un soggetto che passa la maggior parte del suo tempo in un locale con le pareti rosse, istigano alla rabbia. - Razionalità alzò le spalle, poi abbandonò la sua postazione e ondeggiò verso il tramonto.

Rimasta sola, Sicurezza di base si sentì scoraggiata. A chi avrebbe dovuto dare ascolto? Finiva sempre senza un nulla di fatto e un sacco di domande. Di chi poteva fidarsi? Da quando Iris aveva perso il suo ago, la vita di Sicurezza era diventata un vero inferno. Doveva indire un sacco di meeting irregolari a distanza di pochi minuti ogni giorno, le sue ore di straordinari erano aumentate del 67% e le sembrava sempre di non avere mai il controllo su nulla, né la competenza di gestire le azioni operative più semplici. Finiva sempre per sembrare incoerente nei suoi verdetti, il che si ripercuoteva poi sull'estrema sregolatezza mentale di Iris. Quella ragazza sembrava costantemente trascinata dal vento e cambiava direzione molto più frequentemente della maggior parte degli esseri esistenti. Sicurezza, inoltre, sentiva che Iris stava iniziando a rinunciare ad alcune sue facoltà perchè troppo dispendiose da mantenere in un regime di vita così imprevedibile. Anche Intuizione si stava indebolendo in modo drastico ogni giorno e questo portava Razionalità a predominare senza alcun principio di fondo sensato. La boschività di Iris si stava diradando, soprattutto visto il disboscamento della sua anima in atto per stampare tutti quei contratti burocratici incentrati sulle varie decisioni operative che cambiavano nel giro di pochi istanti ogni giorno e andavano rielaborati ogni volta.

Sicurezza sospirò. Non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto tenere insieme i resti sfilacciati di quella combriccola in disaccordo. Di una cosa, però, era sicura: ad Iris non piaceva per nulla l'infuso di mele affumicate e frullate con foglie di acero e mandarino ammuffito. Per evitare ulteriori straordinari, si fece da parte e abbassò il suo grado di intensità, così che Iris, quando si trovò di fronte a questo esemplare di bibita poco appetitosa e si chiese se fosse di suo gusto, mise in dubbio il fatto di essere sicura che non le piacesse e gli diede una possibilità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 24, 2023 ⏰

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