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"L'importante è che tu non finisca per essere chi non vuoi"

Una luce ostruisce la mia visuale.
Quasi non rimango cecata. Vedo solo bianco e quando distolgo lo sguardo, dei pallini neri mi infastidiscono e sbatto gli occhi più volte per riprendere la vista.
Sento qualcuno ridacchiare dietro di me.
Mi giro vedendo Kiri raggiungermi sorridente.
"Sei stata troppo sotto gli alberi?"
"Più o meno..."
Dopo essermi svegliata ho accettato di andare in - perlustrazione - con Kiri. Sua madre, Neytiri, ha bisogno di qualche frutto per preparare qualcosa di buono da mangiare, così Kiri ha deciso di chiedermi di accompagnarla. Sperava potessi raccontarle di più sulle mie avventure.
Kiri posa il cesto, in cui dovremmo metterci i frutti, per terra, e comincia a raccoglierne alcuni già cresciuti.
"Cosa facevi tutto il giorno da sola?"
Stacco un frutto dalla pianta prima di rispondere.
"Per lo più mi spostavo, cacciavo, cercavo di difendermi dai predatori durante la notte..."
Kiri strabuzza gli occhi e subito metto le mani avanti.
"Sono qui! Viva e vegeta! Non ho nemmeno un graffio!" Faccio una giravolta per dimostrarle che sono ancora tutta intera. Ridiamo entrambe prima che mi chieda altro.
"Però immagino sia stato bello a volte..."
Annuisco in risposta, e noto come l'umore di Kiri sia diventato in qualche modo nostalgico per una realtà che sta vivendo attraverso i miei racconti.
"C'erano serate in cui mi soffermavo a guardare le stelle" Dico alzando il viso verso il cielo.
"E altre in cui mancava poco che perdessi la testa!"
Imito con il dito un coltello che mi taglia la gola e Kiri ride dandomi uno schiaffo leggero sul braccio.
Continuiamo a raccogliere frutti e a riempire ceste finché non mi viene in mente un'idea straordinaria.
"Potremmo farlo!"
Kiri mi guarda confusa e subito spiego meglio cosa voglio dire.
"Potremmo guardare le stelle! Conosco un posto dove si vedono davvero bene!"
La mia euforia contagia Kiri e posso notarlo dalle sue orecchie, le quali hanno cominciato a raddrizzarsi come due antenne.

Dopo aver raccolto la quantità necessaria di frutta, e supportato l'adulazione di Kiri per aver deciso la nostra prima avventura insieme, torniamo al villaggio trovando Neytiri ad accoglierci a braccia aperte.
Passiamo il tempo rimanente a tagliare, spellare e suddividere il cibo.
Il tutto senza parlare troppo: Kiri mi ha fatto promettere di non dire niente sulla nostra uscita.
Quindi è così che funziona? Si nascondono informazioni ai propri genitori?
Stando con una vera famiglia sono curiosa di sapere come ci si comporta al suo interno, e anche come ci si comporta in un clan dato che non ho mai avuto n'è l'una e n'è l'altro.
Appena finiamo di sistemare, veniamo raggiunte da Jake e Neteyam e quest'ultimo non si aspettava minimamente la mia presenza dato che posso sentire un'atmosfera d'imbarazzo che si può tagliare con un pugnale.
Gli sorrido un poco obbligata dal fatto che dovrò stare in contatto con questa famiglia, quindi tanto vale farmi amici un po' tutti.
"Lo'ak e Tuk dove sono?" Chiede Jake con il suo solito tono autoritario.
Neytiri risponde che li ha mandati a recuperare elementi per la tessitura e sinceramente non capisco come faccia ad essere così calma.
Se il mio compagno avesse costantemente un atteggiamento superiore non sarei tanto paziente con lui.
Jake è colui che riesce a distrarmi dai miei stessi pensieri, sebbene non riesca a non guardare suo figlio.
E lui fa lo stesso.
Mi chiedo se questo gioco di sguardi porterà a qualcosa.
"Stxeli, per caso ti è stato insegnato qualcosa o magari hai imparato da sola per la sopravvivenza?"
"In realtà me la sono sempre cavata signore. Ho
imparato da sola quel poco indispensabile e ho costruito personalmente il mio arco,
frecce e pugnale"
La mia educazione mi prende alla sprovvista. Non pensavo di essere capace a non usare un po' di ironia nelle mie frasi.
Jake sembra soddisfatto della mia risposta.
"Bene! Domani mattina si inizia con la pratica! Ci sarà anche Neteyam!" Dice avvicinandosi al figlio e mettendo una mano sulla sua testa come segno di affetto.
"Anche lui ha bisogno di allenarsi un po'"
Il sorriso sul volto di Jake mi fa capire quanto tenga a Neteyam e trovo questa cosa molto adorabile, ma anche sconosciuta al mio senso affettivo.
Neteyam invece è un poco imbarazzato dalla situazione ma non si scosta dal padre. Si vede che nutre rispetto nei suoi confronti.

𝐀𝐘𝐎𝐄𝐍𝐆 Where stories live. Discover now