Arresta la nostra camminata per spingere la porta davanti a noi e lasciare libero il passaggio.
Con un gesto della mano, mi invita ad entrare per prima e il mio lato orgoglioso mi sta istigando a rispondergli per le rime.
Lui schiocca la lingua contro il palato, osservandomi minuziosamente da capo a piedi e soffermandosi, infine, sui miei occhi.
I suoi si schiudono leggermente quando sorride con aria di sfida e inclina la testa.
<<Vuoi che ti mandi un invito scritto oppure hai intenzione di trascorrere l'intera giornata sulla soglia?>> domanda con quel pizzico di arroganza che lo contraddistingue e inizio a rivedere la mia posizione.
Forse, se passo del tempo insieme a lui, c'è la possibilità che svanisca ogni attrattiva nei suoi confronti anche prima del previsto!Sorrido, indispettita, e incrocio le braccia al petto, in un gesto che non transige obiezioni.
<<Vai prima tu>>
Lui sembra non comprendere il perché del mio atteggiamento, ma a quanto pare l'orgoglio lo porta a contraddirmi senza domandarmi nulla.
<<Insisto, prima tu>> controbatte.
<<Ti sto dicendo che preferisco che sia tu ad entrare per primo>> spiego lentamente, mal celando il nervosismo che mi sta scorrendo nelle vene.
Non la voglio la sua galanteria!
<<Io invece sto dicendo l'esatto contrario>> continua, esasperandomi.
Non ce la posso fare!<<Non penso ti cambi molto>>
<<Lo stesso vale anche per te...Forza, fai questo sacrificio!>> scuote la testa in direzione dell'entrata, in un tono che non accetta remore.
A quanto pare siamo entrambi abbastanza orgogliosi...
Mi fermo sul posto, senza muovere un muscolo, lui se ne accorge e solleva gli occhi al cielo.
<<Quanta pazienza>> lo sento sospirare e la mia calma si dissolve come nulla.
<<Si può sapere qual è oggi il tuo problema?>> Mi domanda e mi mordo la lingua per non parlare a sproposito.
Il mio problema? È lui il mio problema!<<Io non ho nessun problema!>> Nego, nego fino a quando non avrò convinto sufficientemente sia lui che me.
<<Raccontala a qualcun'altro, Catherine>> mi rimprovera <<Ora, per favore, mi faresti la cortesia di entrare, dal momento che non ho tutto il giorno da perdere?>>
<<Guarda che io sto facendo un favore a te!>> Gli ricordo, puntandogli contro il dito <<Ma se proprio il mio comportamento ti disturba, vorrà dire che me ne andrò>>
<<Ragazzi, scusate, possiamo passare?>> Due signori ci fissano stralunati e mi domando come abbia fatto a non accorgermi della loro presenza.
<<Certo, scusateci>>La mano di Nicholas si muove veloce, appoggiandosi sulla mia schiena e spingendomi leggermente, affinché io varchi per prima la soglia della stanza.
Ma come si permette? Questa me la paga!
<<Non fare quella faccia, Rose>> mi rimprovera facendosi avanti, seppur stia sogghignando compiaciuto. <<Siamo una coppia affiatata, in fondo>> sorride a poca distanza dalle mie labbra, mentre con il suo indice tocca la punta del naso.
Posa una mano sul mio fianco e sussulto presa alla sprovvista.
Te la taglio quella mano!
Sorrido, fintamente, linciandolo con lo sguardo allo stesso tempo.
<<Affiatata, eh?>> Ironizzo, desiderando trovarmi ovunque piuttosto che sotto le sue occhiate indagatrici e a così poca distanza dal suo corpo.
<<Molto affiatata>>Un movimento mi cattura alle spalle di Nicholas e, quando metto a fuoco ciò che vi si trova, non posso fare a meno di dipingermi sul viso un'espressione soddisfatta.
Incrocio lo sguardo di Edgar e gli dedico il sorriso più dolce che possa fare.
Lui ricambia prontamente, scuotendo persino la mano in un cenno di saluto, e Nicholas, notando la scarsa attenzione che gli sto dedicando adesso, si volta.
Quando lo inquadra, sento la sua presa stringersi attorno al mio fianco e inarco un sopracciglio.
<<Problemi?>>
<<Nessuno>>
<<Non si direbbe>> lo attacco e lui non allenta la presa, bensì si fa ancora più vicino.
<<Per quello che mi interessa puoi anche sposartelo e farci cinque figli ma non mentre sei parte della mia copertura, chiaro? Lo fai dopo>> sottolinea, colpendomi con la forza delle sue parole.
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Under the same night sky
Mystery / Thriller«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» Lo blocco. «Mi ricordo quello che ti ho detto, dimmi pure» Inizialmente non parla, sembra sul punto...
29. Malfunzionamento
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