28. Pensare è estenuante

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<<Ha detto di sì?>>
<<Non lo so, mi fa paura...Fissa il vuoto e sussurra parole non comprensibili tra i denti>>
<<Va bene, allora>> si schiarisce la voce, lasciando perdere i suoi perfetti capelli neri <<Io e Nicholas->>
Non se ne parla neanche!

Faccio leva sulle mie braccia, mi do lo slancio così velocemente che Taissa si ammutolisce e Cole scatta spaventato. Dopo che ho aperto loro la porta, non ho dato troppi segni di vita, né mi sono mostrata entusiasta per la loro presenza; questa è la prima mossa scattante che faccio. Capisco la sorpresa.
<<Non. Continuare. Quella. Frase>> le intimo con il dito rivolto verso l'alto.
Lei non sembra scomporsi a causa della mia riluttanza, ormai inizio a conoscerla sempre più e sono abbastanza certa che sia addirittura divertita.
Ovviamente, perché sono ridicola!
E patetica.
E faccio pena.

Mi sfugge una smorfia mortificata a fronte di tutte le belle parole che mi sto dedicando e mi lascio ricadere all'indietro.
Il tonfo con i cuscini e morbido.
E lo dico perché l'impatto con la realtà invece è duro.
Terribilmente.
<<Come vuoi>> alza le spalle lei, probabilmente sentendosi del tutto indifferente.
<<Wow!>> Sento, invece, Cole balbettare stupefatto.

Piagnucolo leggermente e immediatamente dopo, sbuffo.
<<Uffa!>>
Detesto provare dei sentimenti e avere una coscienza!
<<C'è qualcosa che vorresti dirci, Catherine?>> Domanda Taissa e per sottrarmi alle sue occhiate indagatrici chiudo gli occhi. Ci mancava soltanto l'interrogatorio adesso.
<<Già>> la supporta Cole <<Sicura che non ci sia nulla di nuovo?>>
<<Nulla>> prontamente ribatto io. Ormai sono praticamente sempre sulla difensiva, ho paura a dire quello che penso ad alta voce perché penso che così facendo diventerebbe ufficialmente reale.
Non posso permettere che ciò accada.

<<Si direbbe che tu sia un tantino...Non lo so, Taissa, dillo tu>>
<<Gelosa?>>
<<Sì, però in generale...>>
<<Mortificata?>>
<<Esatto! Bravissima>> si congratula Cole, battendo anche le mani.
<<Catherine, puoi parlare con noi se hai bisogno, tu lo sai che...>> Cole continua a parlare ma io smetto di ascoltarlo. Qualche raggio di sole si infiltra tra gli spazi lasciati liberi dalla tenda e si precipita direttamente sui miei occhi, accecandomi e costringendomi a schiuderli.
Perfetto, ci mancava solo questo!

Spazientita e innervosita da qualsiasi cosa mi circondi, mi alzo in piedi con uno scatto simile a quello di prima.
Guardo i due ragazzi che probabilmente si aspettano una mia reazione e questa volta, incapace di portare questo fardello da sola, li accontento.
<<Ascoltate bene, perché non lo ripeterò una seconda volta>> li avverto <<Mi piace, va bene? Avete ragione: mi piace tantissimo, mi sono presa una cotta, una sbandata, un'infatuazione, scegliete quello che più vi aggrada! Non riesco a smettere di pensare a lui, forse sto per battere qualche record di pensiero più lungo e continuo del mondo, e non riesco a smettere di sentirmi una persona schifosa perché io non dovrei farlo, perché ho un'etica, una morale...E in questo momento le sto infrangendo!>> Sbotto, rimproverando me stessa per quello che sto facendo.
Mi sento così stanca, spossata da tutte queste emozioni.

<<Quindi scusatemi, apprezzo molto che entrambi siate venuti ad invitarmi per un aperitivo con voi, ma io non sono dell'umore!>> Sul finale il mio tono di voce si abbassa e la voce si inclina, suscitando la pena di Taissa che si alza per avvicinarsi a me.
Appoggia una mano sulla mia spalla e la muove su e giù per infondermi un po' di conforto.
<<Cat, non è colpa tua, non devi sentirti colpevole!>> Mi rincuora <<Gli uomini, loro...Sono dei tali stronzi!>>
Ha ragione, non posso che appoggiare questa sua affermazione.
<<Già>> asserisco, tirando su con il naso, e ripenso ancora a quel suo sorriso strafottente.
<<Lo sono davvero>>
<<Io sono qui, se ve ne foste dimenticate>> Cole rimarca la sua presenza ed entrambe ci voltiamo verso di lui.
<<Tu non conti!>> Afferma subito Taissa <<Sei l'eccezione che conferma la regola>> direi che è stata brava a girare la situazione a suo favore, mi scappa un esile sorriso.

Under the same night sky Where stories live. Discover now