<<Ha detto di sì?>>
<<Non lo so, mi fa paura...Fissa il vuoto e sussurra parole non comprensibili tra i denti>>
<<Va bene, allora>> si schiarisce la voce, lasciando perdere i suoi perfetti capelli neri <<Io e Nicholas->>
Non se ne parla neanche!Faccio leva sulle mie braccia, mi do lo slancio così velocemente che Taissa si ammutolisce e Cole scatta spaventato. Dopo che ho aperto loro la porta, non ho dato troppi segni di vita, né mi sono mostrata entusiasta per la loro presenza; questa è la prima mossa scattante che faccio. Capisco la sorpresa.
<<Non. Continuare. Quella. Frase>> le intimo con il dito rivolto verso l'alto.
Lei non sembra scomporsi a causa della mia riluttanza, ormai inizio a conoscerla sempre più e sono abbastanza certa che sia addirittura divertita.
Ovviamente, perché sono ridicola!
E patetica.
E faccio pena.Mi sfugge una smorfia mortificata a fronte di tutte le belle parole che mi sto dedicando e mi lascio ricadere all'indietro.
Il tonfo con i cuscini e morbido.
E lo dico perché l'impatto con la realtà invece è duro.
Terribilmente.
<<Come vuoi>> alza le spalle lei, probabilmente sentendosi del tutto indifferente.
<<Wow!>> Sento, invece, Cole balbettare stupefatto.Piagnucolo leggermente e immediatamente dopo, sbuffo.
<<Uffa!>>
Detesto provare dei sentimenti e avere una coscienza!
<<C'è qualcosa che vorresti dirci, Catherine?>> Domanda Taissa e per sottrarmi alle sue occhiate indagatrici chiudo gli occhi. Ci mancava soltanto l'interrogatorio adesso.
<<Già>> la supporta Cole <<Sicura che non ci sia nulla di nuovo?>>
<<Nulla>> prontamente ribatto io. Ormai sono praticamente sempre sulla difensiva, ho paura a dire quello che penso ad alta voce perché penso che così facendo diventerebbe ufficialmente reale.
Non posso permettere che ciò accada.<<Si direbbe che tu sia un tantino...Non lo so, Taissa, dillo tu>>
<<Gelosa?>>
<<Sì, però in generale...>>
<<Mortificata?>>
<<Esatto! Bravissima>> si congratula Cole, battendo anche le mani.
<<Catherine, puoi parlare con noi se hai bisogno, tu lo sai che...>> Cole continua a parlare ma io smetto di ascoltarlo. Qualche raggio di sole si infiltra tra gli spazi lasciati liberi dalla tenda e si precipita direttamente sui miei occhi, accecandomi e costringendomi a schiuderli.
Perfetto, ci mancava solo questo!Spazientita e innervosita da qualsiasi cosa mi circondi, mi alzo in piedi con uno scatto simile a quello di prima.
Guardo i due ragazzi che probabilmente si aspettano una mia reazione e questa volta, incapace di portare questo fardello da sola, li accontento.
<<Ascoltate bene, perché non lo ripeterò una seconda volta>> li avverto <<Mi piace, va bene? Avete ragione: mi piace tantissimo, mi sono presa una cotta, una sbandata, un'infatuazione, scegliete quello che più vi aggrada! Non riesco a smettere di pensare a lui, forse sto per battere qualche record di pensiero più lungo e continuo del mondo, e non riesco a smettere di sentirmi una persona schifosa perché io non dovrei farlo, perché ho un'etica, una morale...E in questo momento le sto infrangendo!>> Sbotto, rimproverando me stessa per quello che sto facendo.
Mi sento così stanca, spossata da tutte queste emozioni.<<Quindi scusatemi, apprezzo molto che entrambi siate venuti ad invitarmi per un aperitivo con voi, ma io non sono dell'umore!>> Sul finale il mio tono di voce si abbassa e la voce si inclina, suscitando la pena di Taissa che si alza per avvicinarsi a me.
Appoggia una mano sulla mia spalla e la muove su e giù per infondermi un po' di conforto.
<<Cat, non è colpa tua, non devi sentirti colpevole!>> Mi rincuora <<Gli uomini, loro...Sono dei tali stronzi!>>
Ha ragione, non posso che appoggiare questa sua affermazione.
<<Già>> asserisco, tirando su con il naso, e ripenso ancora a quel suo sorriso strafottente.
<<Lo sono davvero>>
<<Io sono qui, se ve ne foste dimenticate>> Cole rimarca la sua presenza ed entrambe ci voltiamo verso di lui.
<<Tu non conti!>> Afferma subito Taissa <<Sei l'eccezione che conferma la regola>> direi che è stata brava a girare la situazione a suo favore, mi scappa un esile sorriso.
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Under the same night sky
Mystery / Thriller«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» Lo blocco. «Mi ricordo quello che ti ho detto, dimmi pure» Inizialmente non parla, sembra sul punto...
28. Pensare è estenuante
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