Prologo

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Un forte soffio di vento spaventò i pochi animali presenti nella radura in mezzo al bosco di Cividale. Sette figure apparvero all'improvviso, fra di loro una ragazza inginocchiata e affannata. Era giovane, bassa di statura, con capelli corti e castani. Si voltò verso gli altri e sorrise compiaciuta. <<E' la prima volta che teletrasporto altre sei persone a così lunga distanza.>> << Wow, missione compiuta, ora puoi anche tornartene a casa Megan>> rispose sarcastica una donna affianco a lei. Era indiana, con ricci capelli scuri e raccolti, e un naso pronunciato. << Oh grazie Jes, ho come l'impressione che andremo molto d'accordo. Mi piacciono le stronze.>> rispose Megan. Un ragazzo si intromise nella piccola discussione, portandosi una mano sulla fronte, sorridendo. Giovane anch'egli con capelli biondi e spettinati. << Calma ragazze, la missione è appena iniziata. Ci conviene subito iniziare con la ricerca. Killian dice che siamo vicini a un bunker. Io e mio fratello siamo qui per garantirvi l'accesso. Poi dovrete aggiornarci>>. Di fianco, il gemello annuì. Uguale in tutto e per tutto, tranne che per lo sguardo più serio e i capelli rasati e neri. L'altro, Ethan, si portò quindi avanti a tutti. <<Aspettatemi qui, non ci metterò molto>>. Alzò piano il viso al cielo notturno, in modo che la luna gli illuminasse il viso, inspirò profondamente, apri gli occhi e scomparve agli occhi di tutti, diventando perfettamente invisibile. <<Woah!>> reagì il più grosso del gruppo, alto circa un metro e 90, di origini maori, coperto di tatuaggi tribali su tutto il corpo, tranne che nel viso. Il ragazzo e la ragazza rimasti dietro scoppiarono a ridere, vedendo una reazione del genere. <<Già, Hemi, penso anch'io che avrebbero dovuto aggiornarci prima sui rispettivi poteri>> disse Joshua, dando una pacca sulla spalla al maori. Victoria, dai folti capelli rossi e occhi verdi, continuò a ridere. Jes fece l'occhiolino a Hemi <<Guerriero, è la prima volta che ti vedo reagire a qualcosa, ormai non ci speravo. Temevo fossi senz'anima come il "ninj-emello">>. Ronin la ignorò continuando a guardare nel punto in cui il fratello era appena sparito, quasi come se riuscisse a seguirne i passi. Non gli piaceva stare troppo tempo lontano da lui, e sperava che rientrasse il prima possibile. Non era preoccupato, sapeva di aver affrontato missioni molto più pericolose di un semplice test di ammissione. Pareva strano pensarlo. Loro due, che da sempre avevano cercato di sopravvivere in un gruppo di mercenari, si ritrovavano ora a dover affrontare una prova per entrare a far parte dell'organizzazione più importante del mondo degli Xenous, l'Autokrator. Insieme ad altre cinque persone con cui non avevano quasi avuto nessun tipo di contatto prima delle due ore precedenti. A ognuno di loro era stato dato un obiettivo principale e a Ronin non piaceva essere tenuto all'oscuro delle cose. Ma, pensò, questo serve ad aggiungere difficoltà e a valutare i nostri comportamenti in situazioni di difficoltà. Si guardò intorno, scrutò i compagni. Il maori, alto e possente. Joshua, il ragazzo dall'aspetto selvaggio. Megan, la più giovane. "Una teleporta"pensò "mi sarebbe servita in passato". Jesminder, l'indiana bella e formosa che continuava a scrutare Hemi con sguardo ammiccante. E poi si fermò sulla donna dai capelli rossi. Qualcosa in lei lo spaventava. Era anche l'unica di cui sapesse qualcosa. Nei giorni precedenti, quando lui e suo fratello Ethan furono accolti negli alloggi dell'Autokrator, non si faceva altro che parlare dell'arrivo di una Medium. Uno dei poteri più temuti fra gli Xenous. Comunicare con i morti era, per tutti, innaturale. Per quanto fosse assurda quella parola per un popolo con individui in grado di trasformarsi in fiamme indomabili o parlare con gli animali. Victoria arrivò il giorno dopo, e Ethan se ne invaghì al primo sguardo ignorando tutti gli avvertimenti di Ronin sul stare lontano da lei. A guardarla ora però non sembrava pericolosa. Megan si mise davanti a lui << un penny per i tuoi pensieri>> <<Paga, allora>> <<ugh, non ce l'ho>> disse lei delusa, dando un calcio alle erbacce. Ronin si accorse delle due revolver legate alla cintura di Megan. <<E quelle?>> <<Beh, sono una teleporta, mi devo difendere in qualche modo>> Victoria si intromise, interessata, nel discorso dei due.<<Pensavo fossi forte nel corpo a corpo, o così mi hanno detto>> << Anche>> rispose la giovane, sorridendo. Ronin fissò Victoria intensamente che rispose curiosa allo sguardo, e lui si allontanò. <<Credo sia sempre così, non te la prendere>> disse Megan bisbigliando. <<Oh tranquilla, ci sono abituata>> ed era sincera nel dirlo. Anche gli altri si unirono di nuovo alle due. Rimasero in silenzio in attesa del ritorno di Ethan. Passarono circa venti minuti e Joshua vide qualcosa con la coda dell'occhio. Si voltò ed ecco Ethan che riapparve improvvisamente, con le braccia in alto e i pugni chiusi in segno di vittoria. <<Scusate il ritardo. Ci sono due guardie, come previsto. Ho faticato un po' a farne allontanare una. Un sasso di qua, un sasso di là, e il topo ha seguito il pifferaio magico. L'ho portato con me, è svenuto dietro quel cespuglio, se vuoi approfittarne Jesminder>>. Jes assunse un'espressione di finto shock. <<Sono una signora>>. <<Certo, certo. Comunque Ronin, ecco è per te>>. Ethan si avvicinò al fratello e gli diede una ciocca di capelli. Lui la prese, la tenne in mano per qualche secondo e poi fu un attimo. La pelle di Ronin iniziò a cambiare quasi come si sciogliesse su stessa, ed ecco che al posto del giovane era comparso un uomo più grande, con taglio militare e sguardo ancora più truce. <<Woah!>> disse Hemi facendo un passo indietro. Jes si voltò verso il maori <<Spero tu conosca altre parole, Guerriero>> <<Mh>> <<Ah bene, iniziavo a preoccuparmi>> <<Sbrighiamoci>> intervenne Joshua <<qual è il piano?>> <<Ho preso le sembianze della guardia, ce ne dovrebbero essere altre due all'ingresso. Vado e le distraggo mentre voi entrate.>> spiegò Ronin. Megan si voltò verso l'altro fratello <<Ma...>> <<Me ne sarei occupato tranquillamente io>> disse Ethan <<Ma l'ingresso è tenuto sotto controllo da un veggente, ammazzare tre guardie con una forza invisibile attirerebbe troppo l'attenzione. E' importante, per la missione, farci notare il meno possibile.>> <<Esatto. Io e Ethan ci assicuriamo che l'ingresso sia sotto controllo durante tutta la missione>> <<E se avete bisogno di noi, Megan potrà avvisarci>> Jes aveva però un dubbio <<Perchè non ci siamo teletrasportati direttamente all'interno allora?>> <<Non posso usare il mio potere in spazi chiusi che non conosco, potrei sbagliare e ritrovarmi bloccata dentro un muro, o chissà cos'altro>> Jes ebbe un brivido al pensiero di sè stessa tagliata a metà. <<Il piano è semplice>> spiegò Joshua <<Il capo Killian ha detto che dovrebbe esserlo almeno. All'interno c'è un piccolo gruppo di vampiri che si riunisce qua da qualche mese. Le guardie sono umane e il veggente è un mercenario che fa parte della combriccola. L'Organizzazione li tiene sotto controllo da alcuni mesi e fino a qualche giorno fa si limitavano a piccole riunioni. Ma da poco hanno rapito cinque ragazze, il motivo non è ancora chiaro.>> Victoria fece un passo in avanti <<Un rito immagino.>> <<Te ne intendi?>> <<Ho già affrontato vampiri in passato, sì.>> <<Tutti l'abbiamo fatto,no?>> disse Jes <<Credono sempre che le giovani umane aumentino il loro potere in qualche modo.>> <<E lo fanno infatti>> rispose Victoria. <<Il sangue umano ha forti poteri mistici, ma non dura molto. E non sempre ne vale la pena.>> <<Entriamo. Uccidiamo. Salviamo.>> Hemi si battè il pugno sul petto. <<Sono sempre più affascinata. Aspettate, dov'è finito Ronin?>> Jes si guardò intorno. Presa dal discorso non si era resa conto che il ragazzo si era allontanato durante la spiegazione. <<Muoviamoci>> disse Ethan <<Ronin, sta già distraendo le guardie, ne son sicuro. Venite con me. Andrà tutto bene>> Il gruppo si mosse in mezzo alla boscaglia, camminarono per circa dieci minuti, il tanto per arrivare al bunker. Videro le guardie intrattenute in una conversazione da Ronin. Pareva lo rispettassero, doveva essere il capo fra gli umani là fuori. Ethan aveva scelto con cura. Si voltò verso il gruppo e chiese a tutti di mettersi in fila indiana. Da quel punto iniziava il controllo del veggente, perciò era necessario che nessuno li vedesse entrare. <<Ognuno tocchi la spalla di chi ha davanti>> spiegò lui, il primo della fila<<Spero non soffriate il freddo>>. In un attimo Ethan ritornò invisibile, e uno dopo l'altro anche il resto della squadra. Jes trattenne il respiro vedendo la scena dietro tutti e fu l'ultima a diventarlo. Fu una strana sensazione, come se il corpo venisse sommerso dall'acqua gelata. <<Non mollate la presa, se il contatto si interrompe tornerete visibili. E ora seguitemi.>> I sei si avvicinarono all'ingresso del bunker, mentre Ronin continuava a tener occupate le due guardie. Joshua diede un'occhiata e sembrava stessero litigando. Non si preoccupò. Qualsiasi cosa andava bene purchè prendesse tempo. Arrivarono all'edificio che visto da vicino si dimostrava molto piccolo. Joshua sapeva che solo una parte del bunker risultava visibile, mentre il resto si sviluppava sottoterra. Ethan aprì la porta con un badge rubato precedentemente alla guardia, e entrarono. Una volta all'interno Ethan ruppe la fila e il gruppo ritorno visibile. Fu come un'altra doccia fredda. La temperatura là dentro era molto più bassa dell'esterno. L'ingresso si sviluppava in un lungo corridoio con quattro porte per ogni lato. I ragazzi controllarono le varie stanze che risultavano dei ripostigli senza niente di interessante. Ethan fissò Joshua <<Da qua è tutto in mano vostra. Mi piacerebbe polverizzare qualche succhiasangue, ma preferisco controllare che il cattivo temperamento di mio fratellino non crei problemi. Meg ricordati, se la missione è compromessa e vi servono quattro lame in più, vieni pure a disturbarci>>. Megan fece ironicamente il saluto militare. Ethan ritornò invisibile e uscì. <<"Solo cinque ne restar">>disse lentamente Megan. <<Un'esperta della cultura umana. Non me l'aspettavo>> disse Victoria. <<Faccio finta di non aver colto l'offesa.>> <<Oh no, no. Non intendevo quello>>. Victoria alzò le mani per scusarmi e Megan le sorrise in risposta. Hemi si diresse verso la fine del corridoio, trovando delle scale. <<Muoviamoci.>> Proseguirono l'avanzata lentamente, pronti a qualsiasi attacco da un momento all'altro. Ma per tutta la discesa non successe niente. Nessun rumore di sottofondo tranne i passi dei cinque. Tutti erano pronti alla lotta. Jesminder, le braccia lungo i fianchi e il palmo delle mani rivolti verso l'altro. Piccoli vortici iniziarono a fuoriuscire. Megan, le dita sui grilletti. Joshua e Victoria, con respiri sempre più lenti in preparazione all'uso dei loro poteri. Hemi, con il braccio destro alzato e rivolto verso la schiena, in cui teneva diverse armi maori. Scelse il Tewhatewha, un bastone a due mani con la forma finale di un'ascia, interamente fatta di legno potenziato da artigiani Xenous. Continuarono a scendere finchè iniziarono a sentire dei sussurri. Hemi si fermò di scatto e si voltò verso i compagni. <<Sono sei. Io basto.>> <<Come lo sai?>> chiese Megan curiosa. Hemi alzò le spalle. <<Lo so.>> <<Ok, ma ti do una mano.>> <<Non dovete dimostrarci niente, non fate gli sbruffoni>> intervenne stizzita Jes. Victoria le rivolse uno sguardo sereno. <<Penso siano perfettamente in grado, Jesminder. Noi affrontiamo i prossimi , se le cose si mettono male interveniamo comunque.>> <<Mh, ok>> Arrivati alla fine della discesa il piccolo corridoio si allargò in un'ampia sala circolare. I muri erano ricoperti da strane pitture dall'aria antica, la sala stessa stonava con l'ingresso del bunker. Sembrava di essere all'interno di una grotta, e Joshua pensò che il bunker fosse solo un collegamento a un edificio di pietra presente da molti più anni. Notò che disegni sul muro erano decisamente inquietanti. Ricordavano le figure egizie, erano grandi più di due metri e raffiguravano diversi riti oscuri che comprendevano scuoiamenti e svisceramenti, fra le varie cose. A effettuare queste atrocità vi erano figure incappucciate di cui era visibile solo parte della faccia, pitturata completamente di bianco, in contrasto col marrone del sangue delle vittime. Al centro Joshua vide i vampiri. Erano sei, come sostenuto da Hemi. Non lo sorprese. Davano le spalle all'ingresso, due di loro erano inginocchiati verso qualcosa che il ragazzo non riuscì inizialmente a distinguere mentre gli altri quattro confabulavano fra loro, sembravano preoccupati. Erano vestiti con abiti militari, come le guardie umane all'esterno, ma la differenza fisica era evidente. Non erano affascinanti, come rappresentati negli ultimi anni nelle pellicole degli umani. Erano di differenti stazze ma perlopiù muscolosi, completamente glabri e dagli occhi rossi come il sangue. I visi sembravano non corrispondere al resto del corpo, più lunghi degli altri esseri ed emaciati, scarniti, come colpiti da una lunga carestia. Ma Joshua sapeva che anche un vampiro sazio avrebbe avuto lo stesso aspetto. Fu in quel momento che i due inginocchiati, si alzarono e lasciarono spazio visivo. A terra comparve una giovane donna, occhi chiusi e bocca semi aperta. Chiaramente morta. Lo sguardo mostrava il forte terrore che la poverina doveva aver provato durante il suo ultimo respiro. Portava una veste chiara, come una vergine sacrificale, e aveva tagli profondi su tutto il corpo. Victoria si portò la mano alla bocca, sconvolta. Joshua no, sapeva che era una possibilità, i vampiri non erano di certo famosi per un bel trattamento verso le vittime. Victoria gli era piaciuta subito, al primo sguardo, ma non potè fare a meno di rimanere deluso a quella reazione. Pensava fosse più forte, e probabilmente dimostrava di non essere pronta a ciò che avrebbero potuto affrontare una volta entrati nell'Organizzazione. Hemi portò il Tewhatewha di fronte a se, reggendolo fortemente con le due mani, aveva l'aria di essere molto pesante. Si voltò verso Megan. <<Pronta, piccola?>> <<Quando vuoi, bestione!>> <<ORA!>> Megan mise velocemente la mano sul fianco di Hemi e in un attimo si teletrasportarono al centro della sala, fra i quattro vampiri impegnati nella conversazione, mentre i due restanti trascinavano la ragazza morta verso l'altra parte della stanza. Il primo vampiro fu colto di sorpresa, da un colpo diretto da Hemi verso il suo collo. La testa si tagliò di netto e volò a terra. Il resto del corpo iniziò a bruciare grazie a uno dei potenziamenti dell'ascia. Gli altri tre partirono all'attacco verso il maori, che continuò a sferrare colpi verso di loro indietreggiando leggermente. Ogni attacco produceva sulla pelle dei vampiri delle forti abrasioni che continuavano sempre più ad espandersi. Joshua era estasiato dalla facilità con cui Hemi muoveva l'arma. Uno dei vampiri urlò, un grido stridulo, e balzò verso Megan che cercava di avvicinarsi silenziosamente verso i due che continuavano a trascinare la vittima con più velocità. Lei si voltò, il vampiro sfoderò i canini lunghi e si diresse verso il suo viso ma Meg svanì all'istante. Il mostro si guardò intorno deluso, intontito e buffo, come un cane che cerca la palla nascosta dal padrone. Decise di concentrarsi di nuovo sul guerriero ben visibile al centro della sala ma appena fece un passo verso di lui, pronto a urlare di nuovo, una pallottola infuocata gli trapassò il cranio. Il vampiro esplose tra le fiamme e Joshua, Jes e Victoria videro Megan a pochi metri di distanza, il revolver ancora puntato. Jesminder gridò verso la ragazza <<Non potevi farlo da subito?>> <<E dove lo metti l'effetto sorpresa?>> Joshua rise mostrando il pollice in su verso Megan. <<Per me ha funzionato perfettamente!>> Jesminder sospirò. Victoria invece continuava a guardare con orrore la giovane martoriata che ora era stata poggiata sul muro. Megan scomparve di nuovo e riapparve a mezz'aria sopra i due vampiri distanti. Sparò un proiettile verso uno dei due e poi si teletrasportò velocemente dietro l'altro colpendolo con un calcio al ginocchio, che lo costrinse a terra. Il primo esplose, il secondo urlò di dolore mentre Megan lo prese alla nuca e lo spinse del tutto a terra. Hemi continuava a combattere al centro della sala, staccò un braccio a una creatura e con la punta del bastone trafisse l'altro al petto. Il potere corrosivo del Tewhatewha fece il resto. Megan si teletrasportò al centro della sala insieme all'ultimo vampiro rimasto. Lo teneva ancora immobilizzato a terra, la canna del revolver puntata verso la nuca. Gli altri si avvicinarono a lei. <<Cosa state combinando? Che intenzioni avete?>> il vampiro emise un verso stridulo in risposta, ma non parlò. <<PARLA O MUORI!>> e spinse l'indice verso il grilletto. In un attimo il mostro scaraventò Megan a terra e saltò verso la parte opposta della sala. Una frusta di pura energia scarlatta si legò al suo collo e lo trascinò con un colpo secco all'indietro. <<VICTORIA!>> Joshua la guardò sconvolto. Victoria stava li di fronte, la mano protesa verso il vampiro, mentre stringeva il manico della frusta. Lo sguardo era diverso, non aveva più l'espressione innocente di pochi minuti prima e guardava la creatura soffocare sotto la stretta dell'arma astrale. <<Victoria fermati!>> disse Jes <<ci serve vivo!>> <<NO!>> e continuò a tirare guardando il mostro esalare l'ultimo respiro con aria soddisfatta. <<Conosco la sua gente. Non avrebbe mai parlato>> disse facendo svanire la frusta e ritrovando l'espressione calma e tranquilla. <<Scusate, mi succede spesso quando Mikhail fuoriesce.>> <<Mikhail?>> chiese Joshua <<Si, uno dei miei spiriti. Abbiamo affrontato molto spesso i vampiri, mentre mi davano la caccia. E lui l'ha fatto per chissà quante vite prima di me. Sono esseri spregevoli, ma sono leali al proprio popolo. Nessuno di loro si sognerebbe mai di rivelare i propri piani. Mai. E ragazzi, c'è una cosa che mi preoccupa>> spiegò massaggiandosi la mano. <<Solo una? Io potrei farti una lista>> disse Jes. <<Si, la giovane vittima. Non è un'umana come c'è stato detto. E' una medium. Come me.>> <<Sei sicura? >> chiese Megan. <<Sicurissima. Noi medium riusciamo a percepirci. Non siamo molte al mondo. Penso che il nostro potere ci aiuti a proteggerci a vicenda. Anche se oggi ho chiaramente fallito.>> <<Non capisco>> disse Joshua dubbioso << perchè il capo Killian non l'ha detto? Insomma, immagino sia un'informazione importante. Così cambia tutto.>> <<Cambia interamente il resto della missione.>> fece Jesminder pensierosa <<a questo punto non si tratta solo di una missione di salvataggio. Dobbiamo raccogliere informazioni e capire cosa intendono farne. La cosa mi preoccupa. Andiamo avanti?>> chiese e gli altri annuirono. Hemi si avvicinò a Megan e le diede una piccola pacca sulla spalla che la fece sobbalzare. <<Bel lavoro>> <<Si, beh...tranne l'ultima parte immagino. Anche tu comunque. Ah e non chiamarmi più piccola!>> disse agitando il revolver verso il viso di Hemi e lui rise. Victoria si allontanò dal gruppo, avvicinandosi verso il cadavere della ragazza. Si inginocchiò versò di lei e allungò la mano verso la guancia della giovane, come per 
accarezzarle il viso, ma poi si fermò. Joshua notò il gesto e decise di avvicinarsi. La medium lo vide e accennò un sorriso. <<Che stupida eh? Per un attimo ho creduto di poterle dare un po' di sollievo con un gesto inutile>> <<Non penso sia inutile>> <<E' morta.>> <<Ti farebbe star meglio farlo?>> <<Io...credo di sì>> <<Allora non è inutile>> Victoria accarezzò la giovane e chiuse gli occhi, con sguardo addolorato. Joshua le diede il tempo necessario e poi decise di affrontare la cosa che lo tormentava. <<Mi dispiace chiedertelo ora, ma sento che è il momento giusto. Credi di farcela?>> <<Come?>> Victoria aprì gli occhi di scatto alla domanda. <<Il fatto è che ho visto il tuo sguardo quando abbiamo trovato la ragazza. Questo potrebbe capitare più spesso di quanto pensiamo. Pensi di riuscire ad affrontarlo?>> <<Oh Josh>> rispose lei, scuotendo la testa <<Ho già visto questa scena molte volte. Ti sembrerò cinica ora, ma non ho reagito così per via della morte o per la tortura. Quando l'ho vista, ho capito che era una medium come me. L'ho detto prima, siamo ormai poche al mondo. Il nostro sangue è antico e potente e, se una creatura decide di usarlo, non oso immaginare quale sia l'obiettivo. Ma non è niente di buono. E sì, mi dispiace per quello che ha dovuto passare, mi dispiace non aver percepito prima la sua presenza, non aver fermato tutto questo. Dovrebbe essere il mio ruolo. Difendere le mie simili, prima di tutto.>> <<Capisco.>> <<Deluso?>> <<Sollevato, direi.>> e Joshua le rivolse un sorriso di incoraggiamento. Le tese la mano e Victoria lo strinse e si alzò. Rivolse un ultimo sguardo alla ragazza poggiata a terra. Poi si unirono nuovamente al resto del gruppo. Joshua si mise di fronte a tutti, pronto per proseguire <<Purtroppo non abbiamo tempo per riportarla indietro, ce ne occuperemo al termine della missione. Siete d'accordo?>> Tutti annuirono, compresa Victoria che però continuò a guardare la ragazza. Jes si volto verso i compagni. <<Bene, da questo momento niente più prove di coraggio.>> disse guardando sopratutto Hemi e Megan. La teleporta fece l'indifferente, guardando verso il soffitto. Jes la ignorò <<Dobbiamo capire cosa succede, quindi ognuno deve combattere al meglio delle sue capacità. Ve lo potete scordare che la prossima volta stia ferma lì a guardarvi>> e si voltò, riprendendo a camminare. Megan si avvicinò all'orecchio di Joshua e bisbigliò <<Il vero problema è che è delusa per non aver contribuito alla battaglia>>. Joshua annuì <<Non posso dargliene una colpa, mi sento esattamente come lei.>> Joshua si portò avanti agli altri, Jes subito dopo di lui. Normalmente sarebbe passato come un gesto protettivo, ma nascondeva un po' di egoismo da parte di tutti e due, per essere sicuri di poter partecipare attivamente al resto della missione. Proseguirono con cautela lungo un altro corridoio. Immaginarono che le urla del vampiro con cui avevano appena combattuto avesse in qualche modo preparato i nemici al prossimo attacco. Seguirono la strada che sembrava intagliata nella roccia, un'unica via disponibile. Non c'erano altre porte o stanze, solo quel percorso. Non molto tempo dopo videro che la strada iniziava ad allargarsi e Hemi avvisò il resto del gruppo che qualcosa non andava. <<Molte più creature davanti a noi. Non capisco quante. E io lo capisco sempre>> disse allarmato. Joshua ci pensò su e si rivolse a Megan. <<Penso sia meglio avvisare Ronin e Ethan. Megan, potresti andare a prenderli? C'è il rischio che diventi troppo pericoloso, più siamo e meglio è>> <<Non ti preoccupa il veggente?>> chiese Jes valutando le varie possibilità. <<Mi preoccupa di più che Hemi non riesca a sentire quanti nemici dobbiamo affrontare.>> <<Vado!>> Megan annuì e si teletrasportò. Il resto successe in pochi secondi. Dall'ingresso della seconda sala uscì un vampiro. Appena vide il gruppo aprì la bocca e emise il verso stridulo per avvisare i suoi simili. Joshua decise di partire all'attacco. Ormai erano stati scoperti, e ritenne inutile aspettare che Megan, Ethan e Ronin si riunissero a loro. Si concentrò e chiamò a sé il suo potere. Visualizzo nella sua mente il lupo artico, il suo spirito guida. Nello stesso momento iniziò a trasformarsi. La sua pelle si ricoprì interamente di peli bianchi cortissimi, dalla bocca fuoriuscirono le zanne e dalle mani degli artigli affilati. Il viso si sporse leggermente in avanti, gli occhi assunsero un colore giallo ocra. Le braccia si allungarono e le gambe si piegarono leggermente all'indietro. Per il resto era comunque più simile a un umano che a un lupo. Joshua era un metaforma, capace di diventare un ibrido umano-animale, potere legato al popolo Xenous degli sciamani. Emise un ululato e partì all'attacco, il vampiro non ebbe il tempo di reagire mentre gli artigli di Joshua gli lacerarono il collo. L'ibrido si diresse subito nella sala successiva e Jes, Hemi e Victoria, stupiti, lo seguirono velocemente. Quel che si trovarono di fronte li colse alla sprovvista. L'ultima stanza era grande il triplo della sala precedente. Era rettangolare, ma anche qua i muri erano ricoperti interamente da pitture raffiguranti antichi riti e torture. Sembrava di essere passati da una grotta a una chiesa di stile romanico. Joshua notò subito un altare dorato al termine della stanza, dove poggiava un enorme calice dello stesso colore. Dietro vide tre medium. I vampiri le avevano legate alle braccia con delle catene che andavano verso il soffitto, in modo che le ragazze rimanessero in piedi anche se prive di forze. Ognuna di loro aveva dei grossi tubi trasparenti, sui polsi e sulle gambe scoperte, che portavano il loro sangue all'interno del calice. Erano ancora vive, Joshua ne era certo. Anche a quella distanza grazie al suo potere era in grado di sentire i deboli respiri. "Ne manca una" si rese conto. Ricordava bene le parole del capo Killian, che più volte aveva insistito sul salvataggio di cinque ragazze. Anche se molte cose di quella missione non corrispondevano più a quello per cui il gruppo era stato preparato. A cominciare dai nemici. La sala era infatti piena per più della metà da vampiri, distesi a terra come se se fossero addormentati. Di fronte all'altare vi era una figura di spalle, bassa e incappucciata, con una veste nera e sbiadita. La sua attenzione era rivolta interamente alle medium. <<Il veggente!>> realizzò Victoria. Lo sguardo stava già iniziando a cambiare e dalla sua mano si formò in un attimo la frusta astrale usata prima. Ora Mikhail era pronto a combattere al loro fianco. L'uomo incappucciato si voltò, sentendo quelle parole. Era vecchio, con delle grandi occhiaie viola e una barba grigia incolta. Lo sguardo stanco non mutò alla vista del gruppo, quasi come se sapesse già tutto. Lentamente alzò un braccio e a quel gesto i vampiri si risvegliarono. Si alzarono e stettero fermi, con lo sguardo vuoto, in attesa di un ordine come se fossero solo delle marionette sotto il potere del veggente. Joshua e gli altri si prepararono all'attacco ma il veggente tossì e prese la parola. <<Siete ancora in tempo per andare via>> disse, con voce stanca<<Non ho nessun motivo per uccidervi, sarebbe solo una perdita di tempo.>> <<Lasciale andare!>> urlò Victoria. <<Temo di non potere. Ho degli ordini precisi, e immagino che i miei capi non sarebbero molto contenti se lo facessi.>> Victoria fece schioccare la frusta, piena di rabbia e disprezzo, e in quel momento il veggente spalancò gli occhi. Lo sguardo cambiò, non più stanco ma avido. <<Tuuu. Sei una di loro.>> disse agitando nuovamente la mano. I vampiri iniziarono a fremere, alcuni fecero uscire i canini. <<Queste tre dovrebbero bastare, ma non si mai. Una in più potrebbe essere utile per altri motivi>>, parlò senza prestare attenzione al resto, quasi meditasse fra sé e sé. <<Stai lontano da lei>> disse Joshua con voce roca, quasi un ringhio dovuto alla trasformazione. Victoria lo guardò <<Grazie, ma non preoccuparti per me. Loro sono la priorità adesso.>> <<Sono d'accordo>> intervenne Jes <<Terminiamo la missione, questa chiacchierata non porterà a niente.>> L'indiana alzò le braccia verso il soffitto e un forte vento si alzò nella stanza <<E' ora di aprire le danze!>> Diresse velocemente le mani verso la prima fila di vampiri e un'onda d'urto, creato dal potere elementale di Jesminder, li scaraventò a terra. Il veggente urlò di risposta e i vampiri furono rilasciati dal controllo mentale e partirono all'attacco. Quelli della seconda fila saltarono i primi ancora a terra e si diressero in cinque verso Jes. Lei si circondò di un turbine, i vampiri cercavano di attraversarlo ma venivano tenuti a distanza dal forte vento. Hemi ne approfittò e partì alla carica verso di loro colpendoli col Tewhatewha. Joshua e Victoria decisero invece di concentrarsi su quelli della prima fila che ora si erano rimessi in piedi. Victoria schioccava la frusta a terra e la faceva vorticare, colpendo al petto i vampiri, mentre Joshua si lanciava a finirli, colpendo alla testa con zanne e artigli. Sentiva il sangue dei vampiri, e percepiva che lo spirito del lupo ne assaporava la potenza. Per uno sciamano la trasformazione comportava una grande forza ma anche molti problemi. Lo spirito della bestia doveva esser sempre tenuto sotto controllo. Il rischio era che l'animale prendesse il sopravvento e in quel caso pochi riuscivano a ritornare normali. Ci volevano anni per padroneggiare la tecnica ed è per questo che gli sciamani preferivano la forma ibrida nei combattimenti. Ma c'era sempre una parte del lupo affianco a Joshua e ci teneva a farsi sentire mentre la pelle dei vampiri si lacerava fra le sue fauci. Joshua lo ricacciò mentalmente indietro e ringhiò di nuovo verso i vampiri rimasti. Uno di loro saltò verso Victoria che lanciò la frusta attorno al suo collo e la tirò a se facendolo volare in aria. Joshua gli andò incontro trafiggendolo al petto con la mano destra mentre con la sinistra ne teneva bloccato uno per la testa. Dall'altra parte in sei attaccavano Hemi che cercava di tenerli a distanza con l'arma maori. I vampiri, pieni di ferite a causa delle abrasioni, sembravano non perdere l'energia o sentire la fatica. Dall'alto arrivò in picchiata Jesminder, che grazie ai poteri elementali dell'aria riusciva a volare con l'aiuto dei venti. Fece in modo che l'aria compressa desse più forza alla sua gamba che diresse al collo di uno dei mostri, spezzandogli le ossa. Assunse una posa da combattimento invitando gli altri ad avvicinarsi. Due di loro la affrontarono e lei prese a combattere colpendo esclusivamente con i palmi delle mani, ogni colpo potenziato valeva quanto una pallottola. Hemi continuò a colpire alternando ascia e forza bruta, fracassando il cranio con pugno a una delle creature e infilzandone un'altra con la punta del Tewhatewha. L'ultimo vampiro rimasto cadde a terra terrorizzato e cercò di scappare. <<JES!>> chiamò Hemi, prese la mira e lanciò l'arma verso il mostro che si allontanava. Jesminder la guidò con più potenza concentrando una forte corrente dietro l'arma che colpì il mostro tranciandolo a metà. Jes mutò il vento e il Tewhatewha ritornò vorticando verso Hemi. <<Bella idea>>, si congratulò Jes dando il cinque al maori. Anche Joshua e Victoria finirono l'ultimo vampiro rimasto. I quattro si posizionarono di fronte al veggente. Joshua fece un passo in avanti. <<Arrenditi, non hai più niente ormai. Liberiamo le medium e ti lasciamo intatto. Da questo momento sei un nostro prigioniero. Verrai trasferito all'Autokrator dove un tribunale deciderà cosa farne di te.>> Il veggente guardo Joshua, si voltò verso il calice pieno fino all'orlo del sangue delle donne e prese a ridere. Sempre più forte. Alzò le braccia e col suo movimento i vampiri ripresero vita. Tutti, compresi quelli senza testa o col corpo a metà. <<E' un necromante! Chi diavolo ha fatto i controlli?>> chiese Jes allarmata. <<Non corrisponde niente, i dati della missione sono tutti sbagliati.>> disse Victoria. Il veggente continuò a ridere e si voltò ma fu interrotto da dei passi che vennero dall'entrata della sala. Tutti si voltarono verso il rumore. Dall'ingresso sbucò la giovane medium che avevano trovato morta nella sala precedente. Camminava lentamente, i tagli profondi ancora ben visibili, ma dal quale non fuoriusciva nemmeno una goccia di sangue. Passò accanto a Joshua e gli altri e superò anche i vampiri, tenuti immobili dal veggente. Il viso dell'uomo si illuminò a quella vista. <<Piccola mia! Piccola mia, ce l'hai fatta. Ti ho lasciato in pasto a quei mostri pensando fossi inutile e invece...invece sei tu la prescelta che tanto aspettavamo.>> <<FERMA!>> urlò Joshua ma Hemi lo fermò poggiando una mano sul suo petto. <<Aspetta.>> La medium si fermò di fronte al veggente e lui la abbracciò. Joshua vide che la ragazza infilò la mano in una tasca della veste e qualcosa luccicò. E poi fu un attimo. Mosse il braccio velocemente e con un pugnale tagliò la gola al veggente. Il sangue prese a schizzare addosso alla ragazza mentre l'uomo cercava inutilmente di tamponare la ferita, lo sguardo orribilmente spaventato e confuso. <<Cosa!?>> disse Jes, senza capire cosa stesse succedendo. Victoria prese allora la parola per chiarire. <<Non avete capito? E' Ronin.>> disse sorridendo. I vampiri iniziarono a contorcersi e urlare mentre il loro padrone esalava gli ultimi respiri e caddero nuovamente a terra, privi di vita. <<Sorpresa>> disse una voce e Jesminder trasalì. Megan e Ethan ritornarono visibili affianco a lei, tutt'e due con un gran sorriso. Anche la medium ne accennò uno e la sua pelle iniziò a squagliarsi facendo riapparire Ronin al suo posto, il viso completamente ricoperto di sangue. Victoria corse ad abbracciarlo, lui rimase con le braccia distese sui fianchi. Ethan li raggiunse. <<Scusate il ritardo ragazzi. Ci siamo persi la festa, vedo.>> disse guardandosi intorno, notando i resti delle creature. <<Si, decisamente>> rispose Jes. <<Ma siete comunque arrivati al momento giusto.>> intervenne Victoria <<Adesso cerchiamo di liberare le ragazze, hanno bisogno di assistenza medica il prima possibile.>> <<Victoria, aspetta.>> disse Joshua abbandonando le sembianze da ibrido <<Ne manca una. Dovevano essere cinque, giusto?>> <<Si, ma molte cose non corrispondono.>> ragionò Jesminder <<Hemi, riesci a sentire qualcosa? Altre forme di vita nelle vicinanze?>> <<No. Qualcosa interferisce.>> <<Proviamo a cercare. Non possiamo andarcene senza esserne sicuri.>> disse Joshua. <<Va bene, ti aiuto io.>> Victoria si avvicino a Joshua. Megan toccò la spalla a Jes e si teletrasportarono sull'altare, Ethan e Ronin le raggiunsero per cercare un modo per liberare le ragazze senza causare altri danni. Nel mentre Victoria, Hemi e Joshua si divisero nella sala, cercando un qualche tipo di nascondiglio. Jesminder concentrò l'aria sotto i piedi di Ethan e Ronin che si alzarono in volo, in modo da avvicinarsi alle catene che tenevano legate le ragazze. <<Woah! Voglio farlo più spesso Jes!>> <<Attento, devi ancora scontare la battuta sulla guardia di prima. Preoccupati dell'atterraggio.>> <<Ok, Ok>> Ronin sguainò la katana dal fodero legato alla vita, e tirò un fendente su una delle catene che venne tranciata di netto. Jes si assicurò che la medium scendesse lentamente a terra. Ethan fece la stessa cosa con una wazikashi, leggermente più piccola della spada del fratello, ma l'effetto fu lo stesso. Poi si dedicò all'ultima ragazza rimasta imprigionata. Una volta a terra le liberarono definitivamente dalle catene legate ai polsi e dalle flebo. Erano tutt'e tre prive di sensi ed emaciate. Il loro sangue veniva sicuramente preso da giorni. Megan si avvicinò per controllarle meglio e in quel momento inciampò in una parte dell'altare rialzato. Si rese subito conto della scoperta. <<Ragazzi c'è qualcosa qui!>> Era una botola, Megan la aprì e vide in fondo la medium mancante. Non era una ragazza come le altre ma una bambina, sembrava avesse circa sei anni, era sporca e in posizione fetale. Un forte canto maschile interruppe ogni pensiero. I ragazzi si portarono le mani alle orecchie, cercando di escludere il rumore. Sembrava un incantesimo adatto a confondere il nemico. Joshua si guardò intorno cercando di capire da dove provenisse il rumore. Notò solo a quel punto che le pitture sulle mura sembravano muoversi e prendere vita. Vide una mano uscire da uno dei dipinti e piano piano un uomo intero, poi un'altra figura affianco e così via finchè la sala non fu piena su ogni lato di persone vestite come il veggente. Joshua sentì un grido straziante, si voltò verso l'altare e vide le tre medium nuovamente in piedi, le braccia dirette verso Ethan che a mezz'aria si contorceva. Vide Ronin trafiggere la ragazza a sinistra, e Jes colpire quella al centro. L'ultima in piedi si voltò verso i due, alzò la mano libera e li scaraventò con un onda d'urto contro il muro all'inizio della sala, vicino a Hemi, Joshua e Victoria. Jes perse i sensi mentre Ronin cercò subito di rialzarsi ma si rese conto di essersi rotto una gamba. Ethan continuava ad urlare mentre Megan entrò velocemente nella botola, prese la bambina e si teletrasportò di fianco a Victoria. Le figure incappucciate stavano ferme ai lati della sala, a guardare la scena, mentre proseguivano il canto. Joshua prese Megan per le spalle <<Portami da Ethan, svelta!>> Lei annuì e provò a teletrasportarsi sull'altare. Le figure più vicine alzarono le mani e crearono una barriera all'altezza del calice. Megan e Joshua si scontrarono contro lo scudo che con una forte scarica li buttò a terra, lasciando sulla loro scia delle scintille bluastre. Victoria vide la scena ma non poteva intervenire, era inginocchiata verso la bambina per assicurarsi che stesse bene. Hemi poggiò la mano sulla fronte della piccola e chiuse gli occhi. <<Non è corrotta.>> <<Oh grazie al cielo!>> <<Uccidila ora prima che sia troppo tardi.>> disse Ronin, avvicinatosi a loro strisciando, con l'osso ben visibile all'altezza del ginocchio sinistro. <<No! Ronin, è una bambina. Non è corrotta, io e Hemi siamo sicuri.>> Ronin batté il pugno a terra e si volto verso il fratello, stringendo gli occhi a una fessura. Si sentiva inutile. Joshua aveva ripreso la forma ibrida e cercava di lanciarsi verso la barriera ma veniva rimandato all'indietro, ogni prova una nuova bruciatura sulla pelle. Megan provò con i proiettili infuocati ma anche questo senza nessun risultato. La medium sull'altare portò una mano al calice e un rivolo di sangue prese a uscire. Lo fece vorticare intorno a Ethan che nel mentre aveva smesso di contorcersi, privo di forze ma con un dolore continuo. Il sangue si indirizzò lungo le fessure del viso e entrò dentro Ethan dalla bocca, gli occhi, il naso e le orecchie. Il giovane scattò all'indietro inarcando la schiena, con il viso rivolto al soffitto. Ronin si alzò in piedi guardando con disperazione il fratello. La pelle di Ethan iniziò a pietrificarsi dai punti in cui era entrato il sangue, e velocemente divenne una figura di pietra rossa. La medium fece schioccare le dita e la pietra esplose, lasciando una sfera di sangue pulsante al posto del ragazzo. Ronin emise un debole lamento sussurrando il nome del gemello. <<Il sacrificio è compiuto.>> disse la ragazza con voce serena e la barriera creata dagli incappucciati andò in frantumi. Megan non ci pensò due volte. Comparve velocemente dietro la medium e sparò alla testa. Il sangue si unì a quello della sfera. Il canto si fece più insistente e ancora più forte e le figure si avvicinarono all'altare. Megan urlò e cercò di sparare verso di loro che bloccarono i colpi senza fatica. Joshua si lanciò all'attacco, uno di loro si voltò e lo intrappolò con delle catene bluastre, create con la stessa energia della barriera. Il contatto produceva scintille e causava delle forti scosse, Joshua ululò e cadde a terra. La sfera di sangue iniziò a muoversi sotto gli occhi terrorizzati di Megan. La sentiva pulsare a ritmo, come il battito di un cuore. Un uomo si tolse il cappuccio e vi si avvicinò. Aveva lunghi capelli neri e ordinati, fisicamente era completamente diverso dal veggente. Era giovane, lo sguardo sveglio e affascinante. Si voltò verso i suoi seguaci e parlò con una voce profonda. <<I figli di Caino sono tornati!>> Le figure incappucciate smisero di cantare e esultarono, e la sfera prese velocità diretta verso Victoria. <<PROTEGGI LA BIMBA!>> urlo Hemi che cercava di tener lontani gli uomini agitando il tewhatewha verso di loro. Di tutta risposta, sembrava ridessero di lui, per nulla preoccupati. Victoria abbracciò la piccola e sussurrò <<Raphael aiutami.>> e dal suo corpo si espanse una forte aura bianca. Il secondo spirito si era unito alla battaglia. L'aura sembrò trasformarsi velocemente in una bolla attorno a Victoria e la bambina. La sfera si infranse contro lo scudo dello spirito e vi si rimodellò attorno. Dall'interno si sentì la bambina urlare mentre il sangue cercava di superare la barriera. <<E' come se fosse vivo>> disse Ronin, sempre in piedi ma con un forte tremolio, mentre cercava di avvicinarsi a Victoria. <<RONIN NON TOCCARLO>> urlò lei. Una voce forte e sicura. Dall'interno Victoria continuò a stringere la bambina cercando però di avere la visuale di ciò che accadeva al di fuori. Vide Megan assalita da più uomini, immobilizzata anche lei con le catene energetiche. Joshua svenuto e inerme mentre le figure lo colpivano con calci e ridevano di lui. Jes che veniva trascinata via. Hemi e Ronin, spalla a spalla, le armi pronte, ma in inferiorità numerica e senza speranza nei loro volti. Lo scudo si infranse e il sangue le si riversò addosso. Poi Victoria sentì qualcosa di diverso. Passi e urla, che provenivano dal corridoio d'accesso. Fu tutto confuso. Spari, raggi di luce, urla di battaglia e di disperazione. E poi il buio.

XenousWhere stories live. Discover now