You're Still The One.

Capitolo VII

HARRY

Era un orso.

Harry lo sapeva. Un orso aveva invaso il campo mentre Louis lo scopava contro un albero. Tutta la felicità del dopo orgasmo, insieme all'ondata di emozioni che l'avevano seguita, scomparve mentre correva più veloce che poteva verso il campo.

I ragazzi. Doveva andare dai ragazzi.

La vista che gli si parò davanti agli occhi fu allo stesso tempo un sollievo e una delusione. Alcuni ragazzi erano coinvolti in una rissa e, bloccato in mezzo al gruppetto, c'era Zayn, che sembrava essere stato malmenato un po'. Louis li raggiunse per primo e si frappose fra Calvin e Toby. Gli cadde lo sguardo su una figura appallottolata a terra proprio dietro Toby e capì subito di chi si trattava. Clifford era davanti a Lucky e lo stava proteggendo, ma per fortuna non lo vide come una minaccia quando passò accanto al suo padrone, che stava ancora dividendo gli altri due. Zayn era già riuscito a separare gli altri due ragazzi più grandi coinvolti nella rissa.

"Seduti!" urlò, indicando due tronchi ai lati opposti del falò. "Tu!" scattò contro Calvin. "Vai a farti un giro per calmarti!"

"Vaffanculo!" replicò il ragazzino. Gli colava del sangue da una piccola ferita a lato della bocca.

"Ti va di ripeterlo?" chiese Zayn, in tono basso e gelido mentre gli si avvicinava. Harry lo conosceva abbastanza per sapere che non era un tipo con cui scherzare quando era incazzato. Calvin arretrò di un passo e poi girò sui tacchi, allontanandosi verso il lago. Harry spostò la sua attenzione su Lucky, che era ancora chiuso a riccio. Lo sentì piangere.

"Lucky," disse a bassa voce, e gli mise delicatamente una mano sulla spalla. Sapeva di non doverlo stringere, anche se avrebbe voluto offrirgli un po' di conforto. Gli massaggiò la schiena con movimenti circolari e Clifford gli si avvicinò per odorargli la faccia. Il cane fece ciò che lui non poteva fare e il corpo del ragazzino cominciò a rilassarsi, tanto da poter affondare la mano nel pelo di Clifford. Harry cercò di essere paziente, benché volesse vederlo in viso, sentirlo parlare. Era vagamente cosciente di Zayn e Louis che ordinavano agli altri ragazzi di andare a dormire, ma non prestò loro alcuna attenzione. "Lucky, ce la fai a parlare?" gli domandò, mentre si piegava piano su di lui per passargli le dita fra i capelli. Finalmente si voltò a guardarlo e si mise a sedere.

"Ecco," sentì dire da Louis dietro di lui, e si voltò quel tanto che bastava per vederlo passare un pezzo di stoffa bagnato. Lo prese ma, invece di passarlo a Lucky, Harry si mise a pulirgli la faccia dalla polvere e dal sangue. Clifford gli aveva posato in grembo la sua grossa testa. "Cos'è successo?" gli domandò. Lui scosse la testa. "Sai che puoi dirmi tutto." Il giovane spostò gli occhi su un punto alle sue spalle; Harry seguì la direzione del suo sguardo e vide Zayn che parlava con Calvin e Frankie.

"Ha iniziato a dire delle cose mentre stavamo lavando i piatti della cena," mormorò Lucky.

"Che tipo di cose?" gli chiese. Voleva farlo alzare da terra, ma sembrava più felice di avere Clifford sulle gambe. Harry lo lasciò stare e si sedette in una posizione più comoda. "Niente," rispose lui, scuotendo il capo. Harry sospirò. Aveva fatto molti progressi con Lucky dal giorno in cui lo aveva trovato, un anno prima. Harry lo avevo notato fuori da un locale in cui era andato a incontrare il suo ragazzo di allora. Lo aveva visto ciondolare vicino al vicolo lì accanto, ma era stato solo quando avevo visto un uomo anziano avvicinarglisi e cercare di attirarlo dentro il vicolo che aveva capito cosa stesse davvero succedendo. Appena si era mosso per raggiungerli, l'uomo era scappato e i soldi che aveva sventolato in faccia a Lucky erano scomparsi di nuovo nelle sue tasche. Gli ci erano voluti diversi minuti per convincerlo ad accompagnarli in un ristorante lì in zona per mangiare qualcosa e chiacchierare. Il ragazzo che avrebbe dovuto incontrare lo aveva mollato il giorno successivo, nonostante gli avesse spiegato che aveva dovuto dargli buca per un'emergenza in famiglia. Ma ci aveva guadagnato molto di più.