Capitolo II

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LOUIS


Harry è gay.

Quante erano le possibilità?

I raggi del sole della tarda mattinata accarezzavano la pelle di Louis e solo in quel momento si rese conto che non solo sarebbe stato bloccato con quel coglione per sette lunghi giorni, ma avrebbe anche dovuto fare i conti che giocasse nella sua stessa squadra. E, come se non bastasse, si era persino portato dietro un altro giocatore. Non c'era da stupirsi che Louis avesse odiato Zayn Malik dal primo momento in cui lo aveva visto. Ovviamente aveva pensato fosse a causa del fatto che corrispondesse perfettamente al profilo del ricco stronzo bello e dannato, e lui li odiava con tutto se stesso.

Non che l'avesse sempre pensata a quel modo.

No, il suo odio era cominciato il primo giorno di liceo, appena varcata la soglia della sua scuola, quando si era ricordato che, per quanto fosse il migliore amico di Harry Styles, il ragazzo d'oro, da quindici anni, era comunque solo un perdente che veniva sempre dalla parte sbagliata della città. Anche se, nel suo caso, si era trattato della parte sbagliata del grande prato verde e curatissimo che separava la piccola dépendance del custode, in cui vivevano lui e la sua famiglia, al limitare della proprietà, dell'imponente famiglia degli Styles.

Louis ricordava ancora il primo giorno di liceo. Aveva dovuto ignorare i mormorii soffocati degli altri ragazzini, sorpresi dall'arrivo di quello "studente con la borsa di studio." Aveva cercato Harry, che era arrivato a scuola prima per gli allenamenti, ma quando lo aveva trovato aveva già i libri in mano ed era in mezzo a un gruppo di ragazzi che Louis non conosceva. Si era aspettato che rimanesse indietro ad aspettare che Louis aprisse il suo armadietto, ma gli aveva solo fatto un cenno della testa dicendo che si sarebbero beccati dopo.

Louis non lo aveva più rivisto per il resto della giornata.

Avrebbe dovuto capire allora. Quello era stato l'inizio della fine di tutto.

Aveva perso Harry per dei ragazzi come Zayn quel giorno stesso, benché se ne fosse reso conto solo molto tempo dopo. E Louis non lo aveva accettato per davvero fino a quella terribile notte di fine settembre in cui la sua vita era cambiata per sempre.

Harry è gay... e si scopa Zayn.

Louis scosse la testa e accelerò il passo sul pendio roccioso. Il povero Clifford doveva correre per tenere il ritmo. Aveva passato la maggior parte della mattina a evitare Harry e quel coglione del suo ragazzo. Si era comportato come un sergente istruttore quando aveva detto ai ragazzi che avevano mezz'ora per fare colazione e smontare le tende, ma nemmeno i loro borbottii su quanto fosse stronzo lo avevano fermato.

Il fatto che Harry fosse gay o che avesse un ragazzo non avrebbe dovuto cambiare la siituazione, ma in qualche modo peggiorava ancora di più le cose; e non aveva mai reduto che ciò fosse possibile. Louis si rifiutava di analizzare il motivo per cui fosse così importante. Non aveva passato tutti quegli anni a desiderare qualcosa che non poteva avere.

Si era lasciato Harry alle spalle nell'istante stesso in cui lo aveva abbandonato.

Come amico.

Come futuro compagno.

Non aveva importanza. Per quello che gliene fregava, poteva essere morto e sepolto.

Cazzate.

Merda!

"Louis!" Nel sentire la voce di Harry subito dietro di lui, Louis allungò il passo. Aveva solo bisogno di qualche altro minuto per conto suo, per impedirgli di afferrare quell'uomo e scuoterlo, chiedendogli perché cazzo gli avesse voltato le spalle quindici anni prima.

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