Farina pt.1

193 11 4
                                    

«Severus!»lo chiamai dal mio ufficio, seduta alla mia scrivania.

Aspettai qualche secondo e la porta si aprì, rivelando mio marito.
«Dimmi tutto»disse sorridendo leggermente l'uomo dai capelli neri, avvicinandosi.

«Tesoro..puoi per piacere andare a controllare se Minerva ha finito tutti i suoi compiti? Quella ragazzina si distrae con tutto, non vorrei che li abbia lasciati nuovamente incompleti.»chiesi dolcemente mentre mi tiravo su gli occhiali che portavo sul naso.

Lui si abbassò e mi lasciò un breve bacio a stampo.
«Certo cara. Vuoi che vada adesso?»

«Sì, se per te non è un problema. Veramente, andrei io ma ho così tanti saggi da correggere che non ho neanche il tempo di dire "Quidditch"»dissi guardandolo dispiaciuta.

«Tranquilla, sai che per me non sarà mai un problema. Vado immediatamente» mi sorrise accarezzandomi la spalla.

«Grazie mille»ricambiai il sorriso per poi riprendere la piuma e continuare a lavorare.

Severus mi diede un ultimo bacio sulla testa e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Mentre prendevo l'ennesima pergamena ripensai agli eventi che si erano susseguiti negli ultimi anni.
Dopo la fine della scuola, 11 anni prima, io e Severus avevamo finalmente il permesso di stare insieme liberamente. Io ero maggiorenne e la differenza di età non era nemmeno un problema..c'erano solo 13 anni.
Silente aveva accettato la mia domanda per il posto di Professoressa di Difesa Contro Le Arti Oscure lì ad Hogwarts, essendo che il professore precedente era andato in pensione, perciò ne approfittai e mi trasferii direttamente nelle sue stanze.
Poco meno di 6 mesi dopo l'inizio della convivenza, scoprii di aspettare una bambina, la piccola Minerva Eileen Piton. Eravamo felicissimi, anche se gli studenti erano abbastanza scioccati. Certamente, tutti pensavano "ma chi si metterebbe mai con il cinico e narcisista professore di Pozioni?" oppure "Chi ci farebbe mai una figlia con lui?"
Beh, ovviamente io. Ma io lo amavo e lui amava me, e questo era l'importante. Eravamo anche sposati da poco meno di 2 anni.

Il matrimonio era stato il giorno più bello della nostra vita, non ce lo dimenticheremo mai.
Per nostra decisione, fu proprio Minerva McGranitt a sposarci. Per me e Severus lei era come un madre. Era stata la prima a sapere di noi e non la ringrazieremo mai abbastanza.

I miei pensieri furono interrotti dalla voce alta di un Severus davvero furioso proveniente dall'altra stanza.

Alzai lo sguardo dalle pergamene. Per Salazar..stava succedendo di nuovo. Mi tolsi gli occhiali e mi alzai sbuffando. Aprii la porta dell'ufficio e mi diressi verso la libreria privata di Severus.

«Te lo devo ripetere di nuovo?! Hai idea di quanto sia pericoloso venire e leggere questi libri?!»

«Ma papà-»

«Che sta succedendo qui?»mi intromisi.

La bambina mi guardò con le lacrime agli occhi.

«"Che sta succedendo?" eh? Succede che sto cercando di disciplinare mia figlia perchè ha nuovamente infranto una delle poche regole che le ho imposto, ovvero quella di non entrare in questa stanza! Nel salone abbiamo una libreria enorme, perché devi sempre venire a curiosare qua dentro!? È pericoloso!» sbraitò verso la bambina.

«Min..Sei entrata di nuovo senza il suo permesso, non è vero?» sospirai. «Tesoro te l'ho già detto, papà non vuole che tu entri qua» mi misi a braccia conserte guardandola.

«Sì mamma però non è giusto! Io voglio leggere questi libri! Diglielo! Almeno a te ascolta! Ti prego!»mi implorò.

«Minerva Eileen Piton! Non mettere di mezzo tua madre in questo modo.»disse mio marito puntandole il dito contro con fare minaccioso.

La bambina ci guardò tutti e due e poi urlò. «Non è giusto! Ti odio! I papà delle mie amiche non sono come te, loro sono bravi!» non ci diede tempo di rispondere che poi scappò via, sbattendosi la porta della sua camera alle spalle. Potevamo sentire i suoi singhiozzi da lì e sentii Severus sospirare irritato, per poi girarsi per uscire dalla stanza.

Gli presi il braccio. «Tesoro-»

Egli si scostò violentemente e si girò verso di me. «Che cosa?! Cosa vuoi pure tu da me, cazzo! Non vi sto sopportando più! Sempre la stessa cosa! E lei che sta dove non dovrebbe stare, e tu che continui a cercare di calmarmi manco fossi un animale! Basta! Mi sono stufato!» mi urlò con gli occhi che fiammeggiavano.

Fu come uno schiaffo. Potrebbe sembrare infantile, sì, ma per me non lo era. Non usava quel tono di voce con me dal mio terzo anno ad Hogwarts, e faceva male. Davvero male. Fu come una deja vu. D'un tratto mi ritrovai di nuovo nella me tredicenne che veniva insultata e umiliata pesantemente davanti a tutta la classe dalla persona che amava. Quella ragazza che lo fronteggiava a testa alta, cercando di cacciare indietro le lacrime e mostrarsi forte, ma a cui il cuore le si crepava. Quella ragazza che una volta finita la lezione, da lei definita Inferno e Paradiso allo stesso tempo, usciva di corsa per poi rinchiudersi nella sua stanza di dormitorio, buttarsi sul letto e scoppiare in lacrime. E nonostante fossero passati 20 anni, quella ragazza si ripresentò in me facendomi fare la stessa, identica, cosa. Lo guardai con lo stesso identico sguardo e uscii dalla stanza, rinchiudendomi nel mio ufficio, per poi scoppiare in lacrime.

Rimasi in quell'ufficio per ore, fino a quando verso le 11 mi decisi ad uscire. Andai in bagno, mi sciacquai il viso, e dopodiché entrai in camera da letto. Notai Severus mettersi i pantaloni del pigiama e spazzolarsi i capelli.

Senza rivolgergli nemmeno uno sguardo, mi spogliai e mi misi la mia camicia da notte. Mi sdraiai dandogli le spalle, e mi strinsi nelle coperte.

Ci fu completo silenzio per qualche minuto, interrotto dall'uomo che, dopo essersi seduto sul letto, mi mise una mano sulla spalla e sussurrò. «Hey..Mari..»

Mi girai verso di lui con nonchalance, presi il suo cuscino e glielo porsi. «Tu dormi sul divano stanotte» esclamai con voce fredda.

Egli mi guardò per qualche secondo e poi sospirò. Senza dire una parola, lo afferrò e si alzò uscendo dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.

Riappoggiai la testa sul cuscino e chiusi gli occhi, iniziando a prendere sonno.
O almeno ci provai.

°MARI°




One shot Severus Piton🦋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora