13

437 40 6
                                    

Mi risvegliò un fracasso tremendo. Scesi in cucina e vidi Rakel intenta a sistemare una parete della casa.
<< Che stai facendo? >> chiesi sbadigliando.
<< Oh! Buongiorno Cloe! >> mi sorrise.
<< Com'è andata la serata? >>
Il solo pensiero mi fece venire la nausea.
<< Bene... >> mormorai, ma Rakel non parve farci caso.
<< Ho una notizia fantastica da darti! >> si sistemò sul divano e mi invitò a fare altrettanto, ma io scossi la testa.
Quello era il divano dove avevo saputo tutto, quando... Quando Jenette era morta.
No, non mi sarei seduta.
Lei sorrise, intuendo quello che stavo pensando.
<< Allora... Sicché qui non troviamo nulla che ci può aiutare con la missione, ho pensato che forse Jenette ha nascosto qualche indizio alla tua vecchia casa e quindi... >>
"Ti prego, non dirlo" pensai.
<< Torneremo là. >> sorrise nuovamente.
Io rimasi immobile.
Tornare dal mio branco... Clane, Gaster, Jake... Il bosco.
Ma senza Jenette.
<< O-okay... >> sorrisi lievemente.
<< Mi pare un buon modo per iniziare no? >> Rakel si alzò.
<< Oh si! Ottimo direi... >>
Iniziare? Iniziare cosa?! Jennette non c'era più e quindi ora avrei dovuto iniziare una nuova vita senza di lei? Ah be... Poteva scordarselo!
Tuttavia, sapevo che Rakel era li solo per aiutarmi e non volevo darle rotture, sicche la morte di Jenette aveva portato dolore anche per lei.
Abbozzai un sorrisetto, sperando che sembrasse sincero.
<< Sarà stupendo ritornare! E sono certa che a casa troveremo qualcosa che ci aiuterà a trovare gli altri Guardiani. >> Rakel s'illuminò.
<< Sono felice che la mia idea ti sia piaciuta. Temevo che non avresti voluto far ritorno alla tua vecchia casa... >>
<< Oh no! È stata solo una notizia... Inaspettata! Ma sono contenta di ritornarci. Quando hai intenzione di partire? >>
<< Se sei d'accordo, domani. Così avrai tempo per salutare il tuo... "Amico" >> e fece un sorrisetto.
<< James è solo un amico, nulla di più. >> ribadì.
Rakel fece spallucce, fingendo di credermi.
<< Okay. >>
Mi sistemai e feci colazione rapidamente.
Volevo salutare anche quella ragazza che mi aveva spiato... Non sapevo neppure il suo nome! Non sapevo dove vive e che scuola frequentasse, quindi... Come la trovavo?
Girai per la città, sperando di rintracciarla, ma non servi a nulla.
Attesi l'uscita della mia scuola per salutare Anastia. Quel giorno non ci ero andata.
La vidi intenta a chiacchierare con alcuni ragazzi. Rimasi ad aspettarla. Dopo qualche istante il mio sguardo venne distratto da un secondo gruppo di ragazzi, che ridevano e sgignazzavano.
I bulletti.
Forse loro sapevano qualcosa in più su quella ragazza.
Mi feci coraggio e con passo deciso di avvicinai. Come mi videro, smisero di ridere e mi fissarono seri.
<< Hei ragazzi... >> li salutai scherzosamente.
<< Che vuoi? >> fece uno di loro.
<< Vorrei solo sapere se conoscete qualcosa di quella ragazza che ho aiutato qualche giorno fa, ricordate? >>
<< Come dimenticarlo... >>
<< La conoscete? >> chiesi ignorandolo e alzando il tono.
<< Poca roba. >>
<< Cosa? >>
<< Perché dovremo dirtelo? >> aggiunse un'altro.
E ora che gli dicevo?
<< Ah... >> feci un lieve sorriso.
<< Facciamo così... Tu vieni con noi domani sera in un posticino e noi ti diciamo quello che sappiamo.. >> fece uno ancora, ridacchiando. Gli altri annuirono e cominciarono a spintonarmi di qua e là, come fossi una palla, ridendo.
<< Piantatela! >> ci voltammo tutti all'unisono e davanti a noi comparve Jemes.
Quello che mi teneva mi lasciò all'istante, indietreggiando.
<< Ditele quello che sapete e basta. >> disse con voce ferma James.
<< Si chiama Rihn, abita davanti al vecchio ospedale, quello abbandonato. Sappiamo solo questo. >> ammise uno del gruppo.
<< In genere vaga per la città la mattina presto o la sera tardi, ma ogni tanto la vedevamo all'uscita da scuola e allora la prendevano. >>
<< Come faccio a trovarla? >> chiesi.
<< Vai al vecchio ospedale. Sarà da quelle parti. Forse la trovi mentre sei sulla strada. >> propose un altro ancora.
<< Okay, grazie ragazzi. >> fece James.
Feci per allontanarmi, ma lui mi prese per un braccio.
<< Dove vai? >> chiese.
<< Da Rihn. >> risposi, strattonando la sua presa.
<< Vengo con te. >>
<< No. >>
<< È pericolosa Cloe, non la conosci neppure... >>
<< Tu non la conosci... L'unica cosa che avete fatto è stata prenderla di mira tutto il tempo. Non voglio neanche pensare quello che le avete fatto. >>
Lui s'immobilizzò.
<< Sai come sono andate le cose. >>
Io non lo guardai neppure negli occhi. Non avevo il coraggio.
<< Ugualmente, la voglio salutare. Torno da dove sono venuta. >>
<< Cosa?! >>
Alzai lo sguardo. Era sbiancato e i suoi occhi erano diventate due fessure.
Annuì.
<< Perché?? >>
<< Devo fare una cosa, che non ti starò a spiegare, okay? >> e senza tanti giri di parole, mi allontanai.

La sorella dei lupiWhere stories live. Discover now