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Riaprì gli occhi.
Sentivo l'aria fresca e un odore fin troppo familiare... Un bosco?
Mi guardai attorno e per un istante non credetti ai miei occhi: mi trovavo dietro una cascata, in una sorta di grotta nascostasi dietro e la mia testa era coperta sulla ferita da una maglietta.
<< Finalmente ti sei svegliata! Cominciavo a preocuparmi. >> mi voltao di scatto e davanti a me mi ritrovai il ragazzo dagli occhi azzurri. Ipottizai che la maglietta fosse sua, siccome aveva il petto scoperto.
<< Che ci faccio qui? >> domandai.
<< Te la farò breve... Ho evitato che ti uccidesse di botte e ti ho salvato la vita, curandoti la ferita alla testa. >>
<< Perché mi hai portato qui? >> chiesi.
<< Perché... È l'unico posto dove non ci possono trovare. >>
<< Non so quanto mi possa fidare di te... >> dissi sospetta.
<< Bel modo di ringraziare. Sai sempre così? >>
<< G-grazie... >>
<< E perché non ti fidi? >>
<< Te la farò breve... Ieri eri con loro, ti hanno chiamato capo... Insomma... Tu ti fideresti? >> lui rimase zitto qualche istante.
<< Forse no, ma se mi avessero salvato sì. >>
<< Dove siamo? >>
<< In un bosco... Non lo riconosci? Dovrebbe piacerti se in classe ne hai parlato. >>
<< Ma io non ho mai visto boschi in zona... >>
<< Infatti siamo fuori città. >>
Si inginocchiò di fronte a me e mi tastò la fronte.
<< A proposito... Io sono James. >>
<< Cloe. >> riposi porgendogli la mano.
<< Comunque io non ho nulla a ha che fare con quelli... Mi hanno nominato capo, ma nessuno gliel'ha chiesto e ho accettato sperando di fargi cambiare. >>
<< Perché se la prendevano con quella ragazza? >>
<< Non saprei dirtelo... Ogni settimana ne decidono una e se tutto va bene, forse non sarai la prossima... >>
<< Strano che t'importi tanto di me... >> sussurrai. Lui mi fissò negli occhi e una strana sensazione mi pervase lo stomaco.
<< Perché non dovrei? >> mi chiese.
<< Forse... Forse perché non mi conosci? >>
<< So molte cose su di te... >> mi si gelò il cuore non appena lo disse.
<< Tipo? >>
<< Tipo che ti sei appena trasferita in città, vivi con una ragazza di nome Jenette che chiami anche cugina, che hai la passione per la natura e sei testarda, ribelle e... Bellissima... >> il mio cuore prese a batterep più forte.
<< Tu, come tante... >> si corresse immediatamente.
Ci rimasi quasi male... C'era qualcosa in lui che davvero mi piaceva, ma mi metteva anche un certo timore...
Mi alzai e uscì dalla grotta seguita da James. Alla luce di poteva vedere meglio come avesse gli addominali lungo il torace, nonostante quando fosse vestito non sembri.
<< Come ci torno a casa? >> chiesi.
<< Ti accomoagnerò più tardi... Solo io conosco la strada. >>
<< Puoi evitarti il disturbo e dimmerla. >> lui scosse la testa.
<< No.. Meglio di no. >> alzai un soparacciglio. Che stesse nascondendo qualcosa?

Più tardi, James mi mise una benda che aveva tirato fuori dalla tasca dei pantaloni e mi aveva coperto gli occhi. Mi aveva condotto lui a casa, mentre io lasciavo che maneggiasse delicatamente il mio corpo, sussurandomi all'orecchio frasi come "manca poco" o "ci siamo quasi".
Poi, quando si era ripreso la benda, mi ero ritrovata proprio davanti a casa mia,
<< Bé... Allora grazie... >> dissi.
<< Nulla. >> mi fissò nuovamente e quasi mi parve che volesse avvicinarsi di più, ma qualcosa glielo impediva.
<< Ci si vede lunedì a scuola. >> mi salutò infine, andandosene.

••

Camminai lungo il sentiero.
Quella sera era umida e un gelo mi attraversò la spina dorsale.
Se soltanto non avessi accettato...
Rimpiangevo la mia scelta, ma ormai l'avevo fatta e non potevo tornare indietro.
D'improvviso, un vento agghiacciante mi costrinse a fermarmi.
Una figura, apparsa dal nulla, mi si avvicinò.
<< Ebbene? >> era voltato, la schiena eretta e le braccia incrociate.
<< Credo di averla trovata... >> sussurrai.
La figura non si mosse, ma dal suolo emersero delle piante che mi sollevarono e mi strinsero alla gola.
<< Credo? Non puoi permetterti certe parole... O si, o no. >> disse tra i denti.
<< Mi dispiace, non so nient'altro. L'ho vista solo un paio di volte, la maggior parte di nascosto, ma non sono riuscit... >>
<< SILENZIO! >> tuonò all'improvviso. Poi, riprese la calma.
<< Seguila. Ancora e ancora. Voglio sapere di più è chiaro? >>
Io annuì. Le piante, lentamente mi appoggiarono al suolo.
<< Sì, mio signore. >>
<< Se è lei la creatura che sto aspettando da secoli e secoli, voglio scoprire ogni suo punto debole. Qui c'è in gioco la mia più grande vittoria! E quando l'avrò tra le mani, tutto il suo potete verrà a me e io distruggerlo il mondo, costruendone uno nuovo, in cui solo io sono il padrone! E tu... >> si rivolse a me.
<< Tu sarai al mio fianco. >>

Ciao ragazzi! Siamo giunti al nono capitolo di questa storia.

Mi piacerebbe che commentaste se vi piace, se volete che cambi qualcosa o comunque se pensare che sia una storia banale, non mi offenderò in tal caso, ma tenterò di migliorare! :-)

Grazie a tutti quelli che seguono, commentano e votano questa storia!

La sorella dei lupiWhere stories live. Discover now