Capisce di cosa sto parlando e alza gli occhi al cielo, esasperato.
<<Perché? A cosa ti serve?>>
<<Non lo so, Io...pensavo di poterti aiutare>> Questa volta sono io a voltare la testa, a momenti una lacrima righerà il mio volto e non voglio che lui la veda.
È colpa mia, lo so, non ha senso che adesso mi metta a piangere.
Però non posso farne a meno.
<<Tu non puoi aiutarmi!>> sentenzia e forse non dovrei ma mi sento ancora più mortificata. <<Mettitelo bene in testa una volta per tutte: sono un detective, Catherine, non un babysitter, e devo stare dietro a mille cose, non posso preoccuparmi anche delle stronzate che combini tu!...Te lo ripeto, adesso puoi anche andartene>>

Annuisco mestamente, ferita dalle sue parole taglienti e in qualche modo rammaricata perché so che c'è un motivo per il quale esse sono state pronunciate.
E quel motivo siamo io e le mie azioni.
Dall'altra parte, però, penso che potrebbe anche sforzarsi di essere meno sgarbato.
Se crede di star parlando con una bambina allora si sbaglia di grosso.
<<Mi hai chiesto tu di fingermi la tua ragazza per avere una copertura, mi pare ovvio che io abbia delle domande in merito!>>
<<Hai ragione>> concorda e stento a credere che mi stia dando credito, poi però continua e ogni briciolo di speranza che stavo iniziando a nutrire si spegne annegando nel buio. <<Non avrei dovuto farlo: non mi stai aiutando molto più di quanto mi stia intralciando>>

Resto così dispiaciuta da quello che mi dice che non sono in grado di tenere a freno la lingua mentre, prima di andarmene, gli dedico un'occhiata truce.
<<Sai? Per un momento ho pensato che fossi anche simpatico>> sputo velenosa e finalmente si degna di guardarmi: non muove un muscolo del volto, è serio e nervoso.
<<Invece mi sbagliavo, sei il solito stronzo>>

Detto questo, mi volto e me ne vado.
Percorro il tragitto verso la mia camera il più velocemente possibile, sperando di non incontrare nessuno, e, una volta arrivata, mi fiondo sul letto lasciando alla tristezza la possibilità di avere libero sfogo.
Mi addormento con il viso rigato dalle lacrime, la testa nel baratro delle paranoie e la stretta allo stomaco di chi sa di aver compiuto un grave errore.

***

<<Hai sbagliato, lo sai?>> Cole giunge alla mia stessa conclusione ma il fatto che questa volta sia lui a rimproverarmi, e non la mia coscienza, rende la situazione molto più grave di quanto non lo fosse dieci minuti fa.
<<Si...>> Mormoro, stesa a pancia in giù sulla sdraio accanto alla sua, con gli occhiali da sole a coprire i miei occhi rossi e gonfi e un capello di paglia, rubato a lui, che mi permette di non lasciare intravedere a nessuno l'espressione del mio volto.
<<Il piano era spingere lui a rivelarti qualcosa>>
<<Lo so>>
<<E allora cosa ti è preso?>>
Non lo so cosa mi sia preso!
<<È che lui è sempre così...>>
<<Così?>>
<<Così riservato, non capisco cosa gli cambi dirmi qualcosa in merito al caso...E poi...>>

<<Poi?>> Insiste lui, penso che abbia capito che tutto ciò di cui ho bisogno in questo momento è di parlare con qualcuno. Sin dal primo istante in cui ci siamo incontrati stamattina ha iniziato il suo interrogatorio e ha tentato in tutti i modi di lasciarmi sfogare.
E io non mi oppongo, probabilmente è veramente la cosa migliore che possa fare per smettere di pensarci.
<<Niente>> mormoro, ripensando a quello che ha detto ieri Nicholas.
"Non avrei dovuto farlo: non mi stai aiutando più di quanto mi stia intralciando"

La freddezza del tono, il fatto che non ci abbia pensato neanche un secondo...
Che grandissima testa di-
<<No, adesso me lo dici>> Cole si intrufola nei miei pensieri e, allungandosi, si riprende il suo cappello.
Torno a vedere il sole filtrare dai lati dei miei occhiali e il suo calore scaldarmi la testa e il cuoio capelluto.
Ogni volta che vado in vacanza mi si scotta e poi si screpola. Penso di essere l'unica persona al mondo a chi succeda!
Il tutto, poi, è solitamente seguito dalla ciliegina sulla torta che fa sì che la situazione si concluda in bellezza: l'insolazione.
Spero che quel giorno non sia oggi, ci manca solo questo!

Under the same night sky Where stories live. Discover now