Capitolo 38: Secondo Anno: Il Lungo Ultimo Giorno (prima parte)

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Venerdì 29 Giugno 1973

"Pensi che riusciremo a farcela?" chiese James, soffocando uno sbadiglio. Erano sdraiati fianco a fianco sulla schiena, fissando le pesanti tende rosse che circondavano il letto. Sirius lo derise.

"Certo che c'è la faremo! Siamo Malandrini, o no?

L'incantesimo di silenziamento attorno al letto attutiva leggermente i suoni esterni, ma aveva comunque sentito l'orologio battere la mezzanotte. Era ufficialmente il loro ultimo giorno a Hogwarts.

"Certo che lo siamo," sorrise James, chiudendo gli occhi. La sua voce stava cominciando ad assumere quella nota pigra e sognante che di solito aveva poco prima che si addormentasse. Sirius si spostò un po', spingendolo, e i suoi occhi si riaprirono.

"Mmm?" Borbottò, assonnato. Sirius esitò.

C'era qualcosa che aveva bisogno di dire, qualcosa di cui aveva intenzione di parlare con James. Un seme di paura che era cresciuto, lentamente, negli ultimi mesi, insinuando radici malaticce nella sua mente. Ma non era mai sembrato il momento giusto; e, onestamente, il pensiero di pronunciare quelle parole ad alta voce lo faceva sentire come se potessero avverarsi.

James borbottò: "Credo che dovremmo..." si fermò per sbadigliare, "andare a letto, sì? Dobbiamo svegliarci presto domani mattina .

"Sì," Sirius annuì, "Sì, giusto." Ma non si mosse.

"Ehm... tutto bene?"

James lo stava fissando, lottando chiaramente per impedire alle sue palpebre di chiudersi. Stava ovviamente per addormentarsi.

Sirius fece un respiro veloce e aprì la bocca,

"Non so se tornerò."

Le parole uscirono di corsa, confondendosi l'una con l'altra. James si alzò a sedere, sbattendo le palpebre.

"Che cosa?"

"Io... ti ricordi come mia madre ha minacciato di mandarmi a Durmstrang?"

"Sì, ma... non pensi che lei..."

"Potrebbe."

James aprì e chiuse la bocca come un pesce, incerto su cosa dire. Sirius poteva vedere che era stata l'ultima cosa che il suo amico si aspettava di sentire. Parlò velocemente, cercando di spiegare,

"È solo... beh, con il fidanzamento e tutto il resto, sai... è un grosso problema. Una grande cerimonia. E una volta che l'avranno annunciato a tutti, dovranno assicurarsi che io—che io non lo rovini, non so. In qualche modo."

"Come faresti a rovinare tutto tornando a Hogwarts?" domandò James, indignato. "Saresti già... beh, lo sai!"

Sirius si guardò le mani, giocherellando con le dita. "Non sai come sono i miei genitori. Tutto riguarda le apparenze con loro. Se annunciano all'intero mondo dei maghi che l'erede Black è fidanzato, sarà come se improvvisamente tutti stessero guardando.

"Ma è ridicolo!"

"Lo so."

"Voglio dire, a chi pensano importi così tanto di quello che fai!"

"Non so."

"Da dove viene tutto questo? Pensavo avessi detto che Durmstrang era una minaccia vuota?

Sirius sospirò, impotente. "Lo so. Pensavo che lo era! Dal momento che mi stava solo mandando strilettere ... ma, beh, ho avuto una specie di conversazione con Reg."

"Che cosa! Quando?"

"Ehm... qualche mese fa."

James sembrava ferito. "Perché non me l'hai detto?"

All the young dudes - Sirius's PerspectiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora