CAPITOLO 11

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- Beh - ansimò Kira - Siamo in una situazione di stallo.-

Uvogin girò gli occhi sull'orologio appeso alla parete della cucina. Era trascorsa un'ora e mezza da quando lei si era svegliata.
- Beh... - sogghignò lui, bisbigliando. Le scoccò un'occhiata sinistramente enigmatica
- Una maniera per togliersi dallo stallo ci sarebbe...-
- E quale? -
Sorrise bestialmente.
Con un colpo di reni si alzò a sedere, la brancò in un abbraccio col destro e col sinistro prese la coperta. Si ributtò sdraiato tirando con sé il lenzuolo che coprì Kira, sopra il suo corpo che non capiva. Nell'atterraggio colpì il materasso con un palmo aperto causando un rumore molto forte.
Il tutto colse Kira di sorpresa e per un attimo si concentrò. Per una brevissima frazione di secondo la bolla di silenzio che li avvolgeva ed isolava dagli altri si ruppe facendo ascoltare ai due, in caduta, il russare degli altri ospiti della sala. Il trucco del silenzio sarebbe stato svelato, la ragazza quindi più rapida che poté batté le palpebre e ricreò la zona silenziosa. Allungando un braccio e puntando un dito, non vista nell'atterraggio, produsse un incantesimo mentale: creò un rumore leggero nelle orecchie di Shal che si svegliò in allarme.
La ragazza pregò che Uvo fosse distratto e non avesse notato nulla.
" Cosa è stato?" fece uno, di soprassalto.
" ... Ah, Shal... Dormi..." mugugnò Phinks. Stava ancora russando.
" Sembrava un rumore come di...." continuò l'altro
" ... Sai che Uvo si muove nel sonno... Torna a dormire... L'avrai sognato..."
Shalnark scrutò attentamente il materasso dove stavano il suo amico e la padrona di casa.
Uvogin e Kira erano coperti dal lenzuolo, sdraiati come se stessero dormendo profondamente. Agli occhi del loro compagno erano sdraiati dandosi la schiena l'un con l'altra, lei coperta e lui scoperto, vestito con la canotta e i pantaloni di lino indosso, il braccio ripiegato sotto il cuscino; l'incantesimo di Kira li stava coprendo alla perfezione finché restavano in silenzio nella posizione di prima, mentre lei stava sdraiata sul suo corpo taurino, nudi, coperti solo da un lenzuolo.
Kira lo fissava con gli occhi sgranati, il volto rosso ed il cuore impazzito. Lui sorrideva spavaldo, stringendola dolcemente in un abbraccio, osservando la scena, al sicuro.
Shal dopo un po' che osservava fece spallucce e tornò a sdraiarsi.
- Resterà all'erta per un po' - sospirò lui - Quindi dovremo fare un po' più attenzione.-
- Perché?! - ansimò lei stizzita dal gesto.
Con un tozzo pollice le accarezzò le labbra rosse dal caldo.
- Abbiamo alzato il grado di difficoltà del nostro gioco. - flautò nei suoi toni bassi - Sennò è una noia. Vuoi mettere l'ebbrezza di fare porcate sotto gli occhi di qualcuno che però non ci può vedere? -
Kira trattenne una risata, accarezzò il suo viso aspro.
- Buffo, non ti facevo il tipo da cose in pubblico. -
Fece spallucce, le sorrise.
- Non l'ho mai fatto, in verità, ma queste condizioni sono troppo favorevoli per non divertirsi un pò...! -
Un guizzo di eccitazione bussò vibrando dal suo membro sul piccolo ventre e lei si issò sul suo corpo, strisciando il seno prosperoso sul suo petto. Socchiuse sensualmente gli occhi.
- Ti eccita, eh, pensarci? Peccato che per oggi queste siano le regole....
- Huhm? Perché per oggi? Potrebbe essere diverso?... -
Kira lo baciò sulle labbra.
- In realtà avevo pensato di lanciare un incantesimo di camuffamento silenzioso su di noi. Saremmo stati visti sempre come addormentati e vestiti, quando invece avremmo potuto scopare selvaggiamente, dando sfogo alla nostra voce senza che loro si accorgessero assolutamente di nulla.
Le pupille del suo maestro ebbero un guizzo felino. Poi sorrise.
- Peccato - mugugnò - Sarebbe stato veramente divertente. Anche se ho in mente altri piani per te... -
- Sarebbero? -
- Innanzitutto - flautò quasi inquietante - Devo sdebitarmi. -
Uvogin si diede una spinta e si issò a sedere tenendola tra le braccia e proseguì lo sbilanciamento del suo corpo, con tutta la sorpresa della ragazza, facendola atterrare con la schiena dalla parte opposta del materasso. Una delle grandi mani le afferrò da sotto una coscia e mentre slittava in basso l'altra mano, sopra l'altra coscia, le allargò le gambe dove finì la faccia felina.
Colta di sorpresa per il movimento improvviso trattenne il fiato finché la sua schiena non cozzò sul materasso. Quando lo vide scendere, rapido, verso il suo sesso le aveva già allargato le gambe e le sue mani le raccoglievano i glutei. I suoi pollici erano appoggiati ai grandi nervi dell'interno coscia.

Una giornata differenteWhere stories live. Discover now