CAPITOLO 8

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Dopo quell'avventura Kira aveva tralasciato per davvero delle faccende urgenti da sbrigare, recuperò per tutto il pomeriggio a sfaccendare tra stendini, lavatrice e cucina domandando un aiuto a chi non fosse troppo impegnato con cose più importanti.
Ma sapeva benissimo che la Brigata Fantasma era più che disponibile ad aiutare la loro padroncina.
Così già dalle sei la cucina era piena di profumi e odori deliziosi, fornelli accesi che ospitavano pentole borbottanti di zuppa, acqua e salse.
Anche Lula, riconoscente per tutto ciò che avevano fatto, aveva interrotto i giochi con Kortopi per andarla ad aiutare, non appena vide Nobunaga uscire in cortile.
Dopotutto alla padroncina non dispiaceva trascorrere tempo con una nuova amicizia, inoltre scoprì anche essere un'ottima cuoca con cui dividere lo spazio.
Tra pasta all'uovo e coltelli si divertivano come adolescenti: la padrona di casa svelava i segreti del ramen e Lula preparava uno degli arrosti più invitanti che lei avesse mai visto.
Quando Uvogin tornò dalla passeggiata erano ormai le sette e mezza, puntuale per la cena che sarebbe stata servita alle otto come di consueto con l'aiuto di tutti; la sua andatura fiera richiamava sempre una certa attenzione anche verso coloro che erano abituati a vederlo sin dai tempi del Ryuuseigai. Con una mano in tasca aprì la porta del primo piano e venne accolto da un conversare frivolo ed allegro.
Vide uno sbuffo di farina attraversare l'arco.

"Ops!" trillò una voce.
Risate.
Uvo chiuse la porta piano come per non farsi sentire, occhieggiò verso la cucina allungando il collo.
"Ecco, te l'avevo detto che ci avresti preso contro! Ed era pieno di farina, quel cucchiaio!"
"Meglio farina che sale!"
"Dai, ora è tempo di fare cuocere i noodles. Taglieresti l'arrosto a fette?"
"Certo! Il Naruto lo taglio ora?"
"Sì, ma con un altro coltello!" ordinò Kira, seria "Carne e pesce non vanno mai mischiati!"
"Ma bene!" esclamò piacevolmente sorpreso, incrociando le braccia "Ve la state spassando, vedo."
Il volto della padrona di casa fu come irraggiato di fresca felicità.
"E' addirittura più brava di me con gli arrosti! Sentine un pezzo!"
"No, lo scoprirò dopo, a cena. Non voglio rovinarmi il palato, sai che per il ramen ho un rito particolare."
Sporse il collo curioso guardando la pentola di brodo di pollo e noodles che cuocevano borbottando mentre le ragazze proseguivano nella preparazione ormai giunta al termine.
Quindi l'uomo uscì e salutatele scese le scale.
Tante ciotole erano pronte sul tavolo più una che aveva più l'aspetto di un'insalatiera, tante bacchette, ogni coppia diversa dall'altra; ognuna venne riempita con la giusta quantità e decorata con gli ingredienti preparati: fettine di manzo, funghetti dall'aspetto delizioso, spinaci color smeraldo e una rondella di polpa di granchio rosa. Una in tutte. Tre nella zuppiera più grossa.
"Come mai tre?"
"Nella porzione di Uvo ne metto sempre tre rondelle." rispose con amore "Gli piace davvero tanto. Solo per lui la porzione è doppia perché lo sazia subito. La prima volta che cucinai il rame per loro finii col riempirgli altre quattro ciotole ed accompagnarle con del riso cotto perché avevo finito tutti gli ingredienti!"
"Oh" annuì la rossa "per questo ne hai lasciato un po' da parte e hai fatto quegli involtini".
"Sì!" ammise raggiante "Lui è il doppio di un essere umano , quindi come è logico mangia il doppio. Sapessi che passione ha per questi due piatti, lo vedrai."
Lula la scrutò a mento appena sollevato.
"E vedrai che apprezzerà tantissimo il tuo arrosto di manzo!" esclamò afferrando tre ciotole "E' l'ingrediente principale di questo piatto! Ora andiamo a mangiare!"

Il piatto venne apprezzato da tutti, così i ravioli ed i contorni.
Soltanto Uvo no pareva convinto del manzo e Lula notò la menzogna nella risposta. Le dispiacque un po' e si impegnò a rigirarsi bene ogni boccone di carne per capire che cosa ci fosse che non andasse. Erano una grande famiglia, erano vivaci e caratteristici. Aveva sbagliato ad avere paura di loro. Intrecciò persino una conversazione molto interessante sull'arte con Franklin, l'altro "dottore" che aveva assistito alla riparazione del suo braccio, e la piccola ragazza con gli occhiali, Shizuku.
"Ora dicci cosa ti ha portato qui, ragazza!" domandò Kortopi, il piccolo con i lunghi capelli davanti agli occhi.
"E' una storia un po' strana. Spero non vi spaventi..."
"Con le avventure che abbiamo vissuto ormai nulla ci mette in difficoltà!" disse fiero, Shalnark.
Lula gli sorrise e lui ricambiò con allegria.
Tutti si fermarono e si misero in ascolto.
"Vedete... Il mio nome non è Lula, il mio nome è Irma Karchenko e vengo da un paese molto molto più ad Est di questo. So che sembro una bambina d'aspetto ma ho trentasette anni. A causa del mio aspetto sono stata raggirata e rapita perché creduta una ragazza minorenne, quindi portata qui dal mio paese per... Vendere il mio corpo in cambio di denaro..."
Fece una pausa osservando le loro reazioni. Nessuno si mosse. Sospirò.
"Ai tempi del mio rapimento ero già maggiorenne. Lula è il mio nome da ragazza di piacere, anche se per alcuni clienti della casa dove ero tenuta prigioniera ero conosciuta come Irma la Dolce. Mi hanno tenuta prigioniera in quella casa per cinque anni, ho aspettato il momento più adatto e sono fuggita. Non so dove ho trovato il coraggio di correre senza fermarmi per dieci chilometri prima di arrivare qui... Saranno di certo sulle mie tracce, ma io... Io punto a ritornare a casa dalla mia famiglia, nel mio Paese."
Silenzio di nuovo.
"Conosci molto bene la nostra lingua per essere qui da solo cinque anni." Osservò Kira a braccia conserte.
"Oh no, non cinque." la corresse "Solo cinque dentro la casa. Sono dieci anni che sono lontana da casa."
"Dove si trova questa casa chiusa dove stavi?" domandò Franklin.
"E quanti uomini conta in tutto? Quante altre ragazze ci sono lì dentro?" fece eco Pakunoda.
Avevano tutti un'espressione molto seria che sorprese la loro ospite.
"La casa" spiegò allungando un braccio verso l'argine Est "Sta a dieci chilometri in quella direzione. E' l'unica casa azzurra con le finestre verdi che si trova, vicino ad un distributore di benzina e un ristorante. Mentre... Mentre le ragazze che erano con me..."

Una giornata differenteМесто, где живут истории. Откройте их для себя