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Ero in una caverna in qualche angolo del territorio, ovviamente rispettando le barriere. Ormai poco meno di metà dei giocatori erano stati uccisi due volte, o meglio detto eliminati, ed eravamo ancora solo al venticinquesimo giorno. Ero seduta su una roccia mentre aspettavo che il ferro finisse di cuocersi, e ripensavo agli ultimi giorni. George si era fatto vivo, una decina di giorni fa, per avvisarmi del fatto che non avessero piani contro di me, ma che avrebbero comunque tenuto un'occhio ai miei movimenti. Nessuno dei tre ragazzi mi dava troppo fastidio, a parte ovviamente l'odio inimmaginabile che provavo verso Dream, ma era da qualche giorno che ormai non lo vedevo neanche. Dovevo ammettere che una piccola parte di me speravo fosse stato eliminato, ma l'altra parte sperava fosse ancora vivo, per poterlo uccidere con le mie mani. Sta di fatto che non lo vedevo, e questo fatto non mi dava troppo fastidio. In confronto vedevo molto spesso gli altri due, Sapnap e George, camminare nella pianura iniziale mentre parlavano o giocavano.

Parlando d'altro, dovevo essere sincera con me stessa: alla fin fine, neanche il corvino era così male. Insomma, fin dall'inizio l'ho reputato come il ragazzo fastidioso ed iperattivo del gruppo, e cercavo di stargli alla larga il più possibile, ma non era così fastidioso come l'avevo visto io. Lo conobbi meglio, negli ultimi giorni, dato che ogni volta che mettevo piede fuori di casa lo trovavo da qualche parte e si metteva a parlarmi.

Ripensai anche al biondo ovviamente, a come dovessi comportarmi per riuscire ad ucciderlo almeno una volta.

Un rumore metallico mi riportò in vita, facendomi girare d'istinto. C'era un ragazzo incappucciato, vestito completamente di blu e nero. Non capivo se avesse guanti ed un passamontagna o avesse un color di pelle nero pece, ma era certo che avesse una spada sguainata e che volesse farmi fuori. Mi alzai pigramente dalla pietra estraendo la spada, e lui indietreggiò di qualche passo, alzando lo scudo.

- sei sicuro di voler combattere? - chiesi ghignando, mentre lo guardavo nella penombra della caverna, illuminato solo dal fuoco della fornace.

Si avvicinò di scatto, ma non era così veloce da potermi prendere alla sprovvista, e con solo fare un passo a sinistra e con girare il corpo riuscii a schivare il colpo. Usai lo scudo per allontanare la spada dal mio corpo e tirai un fendente con la spada, ma anche lui fu capace di schivarlo. Fece un salto all'indietro per allontanarsi, ma mi aspettavo una mossa del genere, avvicinandomi quindi prima che compiesse l'azione completa e colpendolo al fianco con la spada. Riuscì anche lui a tirare un fendente che però fu parato dal mio scudo, e sempre con esso lo spintonai, facendolo quindi cadere all'indietro. Gli uscii un gemito di dolore e si mise lo scudo davanti al corpo, prima che riuscissi a colpirlo con un'altro fendente. Lo guardai bene, notando come avesse parecchie ferite sanguinanti decisamente non fatte da me.

- non eri qui per combattere, eh? - chiesi abbassando la spada. - alzati, credo di avere un po' di cibo da parte. - continuai sospirando. Sembrò stupito da quello che gli stavo dicendo, ma si mise a sedere. Ovviamente non si era tolto lo scudo da davanti, e poco a poco iniziò ad alzarsi. Lo guardai nuovamente. - sei in quelle condizioni perché non hai cibo, suppongo, no?

Mi scrutò dalla penombra, una volta completamente in piedi. - perché dovrei... perché dovrei dirtelo? - chiese tastandosi con una mano la ferita sul fianco. Rimase in silenzio per qualche secondo, mentre mi guardava attentamente. - no. Non ho cibo. - rispose infine, lasciandosi scappare un lungo sospiro. Gli passai qualche pezzo di carne cotta quella stessa mattina, e lui, esitante, accettò la mia offerta. Iniziò a mangiarne un pezzo, mentre io mi sedevo sulla fornace e ripulivo la spada dal sangue. - perché mi stai aiutando? Il gioco consiste nell'uccidere, no?

Feci spallucce. - può essere. - risposi. - ma sarebbe ingiusto ucciderti in quelle condizioni. Se dopo esserti recuperato sarai ancora determinato ad uccidermi, non mi farò scrupoli, ma considerando che sei mezzo morto e non è colpa mia se lo sei, allora non mi va bene.

Da Quella Volta - Sapnap x ReaderWhere stories live. Discover now