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Ed eccoci qui sulla linea di partenza. Mi stavo riscaldando mentre aspettavo che quella voce robotica si decidesse a dare il via. Guardavo le ultime persone passare dal metal detector e da qualche guardia per comprovare che non avessero nulla addosso, mentre c'erano altre persone come me che parlavano o si riscaldavano.

Dietro di me c'erano dei ragazzi che mi mettevano particolarmente i nervi. Non conoscevo due di loro, ma sapevo perfettamente chi fosse il terzo. Lo guardai con la coda dell'occhio. La sua solita felpa verde acceso e quei guanti a mezzo dito neri, insieme a quella maschera con lo smile. Era inconfondibile. Tutti sapevano chi era. Rideva e scherzava con altri due ragazzi di cui non mi interessava molto, ma uno dei due si mise in mezzo alla mia visuale. Aveva una felpa a maniche corte bianca con sotto una termica a maniche lunghe nere, ed i capelli corvini. Aveva le scarpe a scacchiera ed i pantaloni neri. Sembrava particolarmente impertinente, troppo esaltato ed iperattivo per i miei gusti. Era poco più basso di quello della maschera, ma mi bloccava ugualmente la visuale su di lui. Guardai l'altro, era bassino, castano e mingherlino. Non sembrava una minaccia. Aveva una maglietta blu e dei jeans neri, e degli occhiali bianchi con le lenti nere adagiati sul naso. Era tranquillo e se ne stava a braccia incrociate a guardare i due casinisti gridare, aggiungendo qualche frase e qualche risata alla conversazione dei due.

Sapevo che se erano amici di Dream voleva dire che dovevano essere quantomeno forti, ma non li avevo mai visti in questa sfida. Quel ragazzo, invece, quel maledetto biondo dalla maschera era sempre riuscito ad arrivare primo, uccidendomi sull'ultimo. Lui optava sempre per l'opzione della strage, facendo campo pulito fin da subito. Io riuscivo sempre a sopravvivere fino all'ultimo giorno, ma sembrava che quel ragazzo mi avesse presa di mira. Non mi faceva mai nulla tranne all'ultimo giorno, dove mi cercava ovunque pur di farmi fuori. Riconosceva la mia forza, ma anch'io sapevo che non avrei potuto fare nulla contro di lui.

Il ragazzo dalla felpa verde girò la testa verso di me per qualche secondo, per poi fare un cenno agli altri due. Anche loro si girarono verso di me, e mentre il castano si limitò a studiarmi, il corvino ghignò ed iniziò a camminare verso di me. Mi girai completamente verso di lui con aria interrogativa, e lui si fermò a pochi centimetri dalla mia figura.

- hey! - gridò subito, con il ghigno ancora stampato in faccia. - tu devi essere quella forte di cui parla il mio amico, no? - si indicò a se stesso con il pollice. - beh, avrai a che vedere con me! - lo guardai confusa, non capendo dove volesse andare a parare. Non mi accorsi neanche che il castano ed il biondo si stessero avvicinando finché uno dei due parlò.

- dai, Sapnap, lascia in pace la gente. - disse qualcuno alle sue spalle. Il corvino si mise di lato, lasciandomi intravedere le figure dei due ragazzi. Stava parlando il castano. - scusami per la sua sfrontatezza, non sta cercando di attaccare briga, vuole solo capire chi è il più forte. Sono George, comunque. - sorrise amichevolmente.

- piacere, mi chiamo t/n. - risposi ricambiando il sorriso. - comunque non importa, è normale cercare avversari in questa sfida. - dissi guardando i visi dei due. Il corvino aveva gli occhi rossi e due piercing ad anellino all'orecchio destro, mentre che al castano non si vedevano gli occhi. - piuttosto, non vi ho mai visti qui. È la prima volta che partecipate? - il biondo era parecchio silenzioso, ma sembrò sorpreso della mia affermazione.

- oh, l'ultima volta che abbiamo partecipato avevamo deciso di fare gruppo, ma questo qui ha deciso di tradirci e di ucciderci al ventesimo giorno. - rispose quello che capii si chiamasse Sapnap, che indicava accusatoriamente al biondo con un dito.

- non potevamo vincere in tre. - rispose semplicemente lui, facendo spallucce. Lo guardai male.

- certo che si può! - esclamò quindi il corvino, tornando ad urlare.

Da Quella Volta - Sapnap x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora