ALEXANDER: questo mese quando sono dovuto rimanere laggiù per occuparmi del problema ho conosciuto una persona, si chiama Josy e faceva la prostituta lì dentro

ARABELLA: non capisco ha dato problemi? Possiamo licenziarla e se cerca di minacciarci la uccidiamo

ALEXANDER: no Ara niente del genere, può sembrare strano ma ci siamo innamorati

Sgranai di colpo gli occhi guardandolo incredula

Alexander non aveva mai mostrato nessun interesse verso le ragazze, certo si divertiva anche lui ma niente di serio

ARABELLA: be non so che dire mi hai preso alla sprovvista, quindi ora verrà a vivere qui con noi?

ALEXANDER: è proprio di questo che volevo parlarti, vedi ormai ho 33 ed è arrivato il momento che mi crei una famiglia e che vada a vivere con la mia fidanzata in una casa tutta nostra

Non feci niente, rimasi ferma per un tempo indeterminato esaminando le parole che mi aveva appena detto

Aveva conosciuto una ragazza in uno dei nostri strip club, si erano innamorati e ora lui voleva andare via con lei

Nel frattempo Alexander mi guardava con occhi imploranti, voleva che dicessi cosa pensassi, bene glielo dirò ma che non si offenda

Mi alzai bruscamente mettendomi davanti a lui, mantenendo però una distanza di sicurezza

ARABELLA: non ti sei mai interessato di nessuno fino a questo momento ma non si sa come adesso ti sei innamorato di una puttana che lavora per noi, vuoi lasciare tutto dopo solo un mese che vi siete conosciuti e poi che altro alla prima occasione si farà mettere incinta per poter prendere parte definitivamente della famiglia per poi fotterci tutti? mi dispiace ma no non ti permetterò di fare una cosa del genere

Durante tutto il discorso il suo sguardo era mutato numerevoli volte, prima era triste, poi offeso e infine era diventato arrabbiato

Lo si poteva notare dalla vena che gli pulsava sulla fronte, dai pugni chiusi e la faccia rossa

Merda forse ho esagerato, ma è questa la verità

ALEXANDER: non ti permetto di chiamarla puttana, ha un nome Josy e quello devi usare e poi non sei nessuno per dirmi quello che posso fare perciò se voglio andarmene lo farò che ti piaccia o meno

aveva detto tutto con estrema calma ma aveva utilizzato una voce glaciale, quasi affilata e con me non lo aveva mai fatto se non una volta

Lo guardai con occhi feriti, non riusciva a capire quanto tutto questo mi stesse facendo male

ARABELLA: SEI TU CHE MI HAI CHIESTO COSA NE PENSASSI E IO TI HO ACCONTENTATO, ALEXANDER CAZZO DEVI SVEGLIARTI NON SAPPIAMO NIENTE SU DI LEI, POTREBBE ESSERE TRANQUILLAMENTE UNA SPIA MANDATA PER UCCIDERCI O CHISSÀ COS'ALTRO MA FA COME TI PARE SE TI ASPETTI CHE IO L'ACCOLGA COME UNA SORELLA ALLORA FAI MORIRE SUL NASCERE QUEST'IDEA

io al contrario suo non riuscivo a utilizzare un tono calmo, ero troppo arrabbiata per farlo

Così lo cacciai malo modo dalla mia camera e cominciai a piangere dal nervoso

*fine flashback*

Non ci parlammo per circa un anno, anzi io non gli parlai lui aveva provato numerevoli volte ma lo avevo sempre respinto

Non riuscivo ad accettare quella scelta, non andai al suo compleanno, all'inaugurazione della nuova casa e non volevo andare neanche al suo matrimonio

Qual giorno però mi fece visita una persona inaspettata

Ero sola a casa, perché era il giorno delle nozze, e davanti alla porta avevo Josy

La guardai schifata ma anche interrogativa, doveva essere pronta per andare in chiesa ormai

JOSY: so che non mi vorresti vedere in questo momento e neanche dopo però lasciami parlare per favore

La fissai sbattendo le palpebre per un paio di secondi, e dopo essermi assicurata di avere delle armi con me, per prevenzione, gli diedi il permesso

JOSY: mi hanno accettato tutti, anche se alcuni fanno ancora fatica e tu sei l'unica che non ci ha nemmeno provato. Non sono venuta qui perché voglio obbligarti ad accettarmi ma per dirti di venire al matrimonio per tuo fratello

ARABELLA: non so se ti ha mandato lui oppure no, ma è meglio se vai altrimenti non vi sposerete

Cercai di chiudergli la porta in faccia ma lei riuscì a mettere un piede in mezzo e impedirmelo

JOSY: dio santo tuo fratello mi aveva detto che eri testarda come un mulo ma che dico come un rinoceronte, ma devi ascoltarmi tuo fratello è stato male in questo periodo, per quanto si sforzi gli manchi e anche tanto, ogni sera mi parla di te e di quanto sei importante per lui, mi ha confidato che se non fossi venuta al matrimonio avrebbe deciso di lasciare tutto

Rimasi interdetta per le cose che mi disse, la fissai negli occhi e dopo un po' chiusi la porta appoggiandomi con le spalle

Alla fine però ci andai, mio padre mi guardava orgoglioso e Alexander ne rimase sorpreso

Alla fine chiarimmo e facemmo pace anche se ancora oggi non sopporto la presenza di sua "moglie"

Venni riportata alla realtà da James

JAMES: hai capito?

ARABELLA: no in realtà no non ti stavo ascoltando

JAMES: lo immaginavo, comunque ha accettato anche se non vuole farlo subito dice che ci conosciamo ancora da poco tempo

Annuì tirando un sospiro di sollievo, meno male che quella ragazza aveva era più intelligente di lui

Per adesso non sarebbe andato via e questo mi bastava

JAMES: allora cosa mi volevi chiedere?

ARABELLA: in questi giorni non mi sono sentita bene e volevo chiederti se potessi vedere da cosa è causato

JAMES: tu che vieni di tua spontanea volontà a farti visitare?

Sbuffai irritata e gli scoccai un'occhiataccia

ARABELLA: e va bene sono venuta solo perché mi ha costretto Axel, altrimenti sarei stata tranquilla in camera mia

JAMES: come immaginavo, forza sdraiati su quel lettino

Feci come aveva detto, mi levai le scarpe e con qualche difficoltà salii dove mi aveva detto

Porca puttana perché facevo fatica a fare tutto

JAMES: allora cos'hai avuto?

ARABELLA: da alcuni giorni sto accusando giramenti di testa fame continua, nausee e mal di schiena incredibili

Il block Notes che teneva in mano cadde per terra, gli occhi si sbarrarono e la bocca di spalancò

Mi tirai su di scatto e lo guardai preoccupata

ARABELLA: che hai?

JAMES: cazzo Arabella, non so se sia una cosa positiva o negativa

ARABELLA: E io come faccio a saperlo se tu non me lo dici razza di idiota

Vedendo che mi stavo agitando fece dei respiri profondi, mi fece sdraiare e prima di dire qualcosa prese un marchingegno a me sconosciuto

Alzò lentamente la maglietta e dopo aver spruzzato del gel cominciò a passare un'aggeggio sulla mia pancia

ARABELLA NON: si può sapere cosa stai facendo?

JAMES: veramente non sai cos'è questo?

ARABELLA: dovrei?

Sbuffò, mi pulí e mise tutto in ordine per poi tornare a sedersi

Mi alzai incazzata, non capivo cosa stava succedendo e questo mi faceva innervosire

ARABELLA: allora mi dici cosa sta succedendo

JAMES: non so come tu non possa ancora averlo capito, ma Arabella sei incinta

PRINCESS MAFIAحيث تعيش القصص. اكتشف الآن