CAPITOLO 47

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POV'S ARABELLA:

ricordo molto bene il giorno in cui dammo la notizia a mia nonna

Eravamo appena tornati dopo due giorni di viaggio e lei si trovava nel cortile insieme alle mie zie ad accoglierci

Non avevo il coraggio di scendere dalla macchina, guardarla negli occhi e dirgli che il nonno non ci sarebbe stato più per colpa mia

Ma Aidan, non so ancora come, mi convinse a scendere

Quando mi vide il suo sorriso si allargò ancora di più e corse ad abbracciarmi

Ricambiai mentre lacrime amare solcavano le mie guance e i singhiozzi trattenuti causavano tremori

Per questo infatti sciolse l'abbraccio e mi guardò posando una mano sulla mia guancia per asciugarmi le lacrime

Mi chiese cosa non andasse e di stare tranquilla poiché adesso nessuno mi avrebbe fatto del male

E lì crollai del tutto, non resistetti più e cadendo a terra continuai a dire di perdonarmi

Mi guardava con occhi sgranati non capendo cosa stesse succedendo, così si girò verso gli altri chiedendo spiegazioni

Ma alla fine fui proprio io a darle la notizia

Rimase qualche istante in silenzio non facendo niente, gli occhi le si riempirono di lacrime e un sorriso triste le solcò le labbra

Si abbassò alla mia stessa altezza, mi prese le mani e ne baciò i dorsi

Mi baciò la fronte e mi disse che non avevo colpe, che se non mi fossi spostata adesso sarei morta io e il nonno non se lo sarebbe mai perdonato

disse anche che ormai gli sarebbe rimasto poco tempo poiché gli era stata diagnosticata una malattia

Alzai piano lo sguardo puntandolo sul suo e la guardai disperata e sconvolta

Lui non aveva mai detto niente a nessuno, nemmeno i suoi figli ne erano a conoscenza

Cinque giorni dopo ci fu il suo funerale, erano presenti più di mille persone

La sua famiglia, quella dei Volkov e ogni singolo membro delle famiglie alleate

Nonostante facessimo parte della mafia molti cominciarono a piangere non curandosi di essere visti

Io stessa lasciai che tutti vedessero il dolore che provavo senza pensare di dimostrarmi debole o patetica

Mio padre mi strinse forte a se sussurandomi di essere forte e che lui vegliava su di noi

Anche lui, nonostante cercasse di nasconderlo, stava piangendo vedendo la tomba di suo padre lì sul ripiano della chiesa

Quello che rese la cosa ancora più straziante fu il fatto che la tomba non contenesse nessun corpo

Ero tornata in quel posto senza informare nessuno, nel vano tentativo di ritrovarlo

Ma ormai era andato tutto distrutto, le bombe che erano esplose avevano causato una frana che aveva bloccato qualsiasi entrata

Quando tornai a casa trovai sullo stipite della porta il ragazzo che avevo scoperto di amare

Axel dopo l'accaduto non mi aveva mai lasciato, sapevo che mi avesse seguita anche prima e gli fui grata che non fosse intervenuto

Parlammo dell'accaduto e dopo esserci confrontati avevamo deciso di allontanarci per un po'

Io avevo bisogno di spazio e di cambiare aria, lui invece voleva solo che stessi bene perciò non si oppose

PRINCESS MAFIAWhere stories live. Discover now