capitolo dieci.

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Gordon stava seduto di fronte a me mentre si gustava la sua bevanda, mentre gli facevo le smorfie. Mi chiedo che cosa guarda a fare dopo quella sera. Abram con la sua magia mi creò un bel vestito rosso accompagnato con un cappuccio e cinturino oro era stupendo, me lo misi subito.
<< è giusto che io ti abbia dato questo vestito, perché ti potrebbero riconoscere>> disse gentilmente.
<< Abram chi la prenderebbe sarebbe in pericolo>> fece una risatina, Abram invece mi guardò sbuffare.
<< Gordon, hai qualche problema?>> dissi contro. Non mi piaceva il modo in cui si comportava, mi ha salvata io ne ero riconoscente ma quel atteggiamento era strano. Si alzò e se ne andò senza dire niente nemmeno guardandomi in faccia.
<< Abram ma che ha?>> chiesi.
<< è l'effetto della magia proibita>> rimasi un po' sorpresa dalla sua dichiarazione.
<< Di quel giorno?>> gli domandai.
<< Si, gli passerà tranquilla devi solo avere pazienza>> non dissi niente, sentì solo che dovevo andare da lui.
Dopo lunghe passeggiate non c'erano tracce, rimasi a guardare il cielo ormai buio, c'erano le stelle e l'aria era calma, sentivo la pace.
<< Sto sognando>> mi dissi tra me e me. Vorrei che ci fosse anche Irma a godersi questa pace. Mi mancava la mia migliore amica, mi mancava stare sul tetto e a guardare il nostro panorama, mi mancava parlare con lei, almeno lei mi dava una risposta su come comportami con Gordon. Chiusi gli occhi e pensai a lei, ma dopo iniziai a pensare a Gordon. Il perché avesse usato la magia proibita, non mi piaceva il modo in cui si comportava!
Mi alzai dal prato e mi incamminai verso dove lui si allenava, mi chiedevo se stava li. Cosi arrivata, bussai la porta di paglia, ma nessuno aprì. Entrai.
<< Permesso..>> Vidi Gordon a petto nudo lucidare la sua spada. Mi feci una lampo di fuoco e mi coprì gli occhi.
<< Scusami! Avevo bussato ma non avevi risposto così ho aperto..>> sentì la mia mano toccare dalla sua abbassandola.
<< Ma tu cosa vuoi da me?>> dissi mentre il mio polso era nelle sue mani, si sentiva il mio cuore pulsare anche nelle vene, come una cascata di un fiume. Mi guardò dritto negli occhi meravigliosi.
<< io ti stavo cercando>> dissi. Mi tremava la voce.
<< perché?>> disse iniziando a stringere un po' il mio polso.
<< Da quando sei uscito da quella porta, sei scomparso>> dissi ferma ma all'improvviso mi vennero in testa le parole di Abram.
<< E quindi cosa ti importa? Potevi stare al posto tuo per una volta?>> Lasciò il mio polso violentemente, sorpresa da quella reazione i miei occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.
<< Sei uno stupido! Ti odio Gordon!>> Corsi fuori dalla porta correndo non so dove, piangevo. E mi chiedevo perché mi abbia trattata così. Era stato meglio per me rimanere a casa quel giorno. Abram mi vide e mi fermò con il braccio, con il viso bagnato, lui con la sua faccia dispiaciuta mi attirò a sé e mi abbracciò. Non sapevo cosa dire in quel momento, mi sentì arrabbiata e delusa.
<< Jennifer, cosa è successo>> ero ancora nelle braccia di Abram, mi facevano sentire sicura e protetta, non volevo lasciare il suo caldo abbraccio.
<< Vuoi rimanere ancora un po' così Jen?>> Annuì con la testa. Non mi dispiaceva che mi chiamava così, anzi non ero nemmeno sorpresa e la cosa era strana, visto che permettevo solo a Irma di chiamarmi Jen. Mi distaccai da lui e lo guardai sorridendo.
<< Grazie..>> Abram mi sorride.
<< Non c'è di che, ora andiamo a dormire domani ti aspetta un bel viaggio piccola Jen>> presi la sua mano di mia iniziativa lui si limitò solo a sorridere, mi chiedo se soffre ancora per la sua Jennifer, se ora prova un dolore che non riesce a riparare. Abram è davvero un mago eccezionale. E io lo aiuterò.

Era già mattina e io ero emozionata di partire. Avevo solo il mio amato anello con me, una borsetta piccola e un cristallo per mettere le pietre appena le trovavo. Era magnifico un cristallo dove nessuno poteva sentire la sua aura tranne io. Avevo questo potere di sentire ogni cosa mi sentivo Superman!
<< Allora Jennifer, Gordon, miei amici, fate un lungo viaggio e state attenti.>> disse Abram. Io andai verso di lui e l'abbracciai salutandolo.
<< Grazie Abram, torneremo presto>> mi strinse a sé. E il mio cuore non faceva altro che battere. Lasciai il suo abbraccio e si girò verso Gordon allungando la sua mano. Ma orgoglioso, lui si limitò solo a ringraziarlo.
<< Torneremo Abram, riguardati.>> disse.
<< Ma dai Gordon! E un modo di salutare così Abram?>> dissi arrabbiandomi. Lui non volle sapere niente e iniziò a camminare verso il bosco.
<< Ehi! Aspettami idiota!>> mi girai verso Abram dispiaciuta.
<< Vai Jennifer, non preoccuparti lui è fatto così>> disse ridendo.
<< Sei troppo gentile Abram.>> sorrisi e lo salutai con la mano mentre seguivo Gordon. Una volta raggiunto iniziammo il nostro viaggio, la nostra avventura.
Incamminammo verso una strada solo alberi di pino e il sole stava tramontando. Gordon rimase pe tutto il tempo in silenzio durante il viaggio e io non senti nessuna pietra chiamarmi.
<< Gordon che ne dici se ci accapponiamo qui? >> Gordon si girò attorno e con la sua magia creò due paglie singole e al centro il fuoco con la legna.
<< Gordon, hai fame?>> chiesi
<< Un po'>> Gordon non mi guardò in faccia, non capivo il perché. Ma mi bastava sapere che voleva mangiare. Così iniziai a pronunciare dal mio anello quello che volevo e in batter d'occhio era tutto pronto. Assaggiamo ed era buono.
Finito di mangiare iniziai a guardare Gordon come lucidava la sua spada.
<< Ti piace proprio lucidare la tua spada>> dissi tenendomi le ginocchia al petto con la testa appoggiata.
<< Questa spada è tutto per me>> rispose gentile, mi chiesi se forse era tornato normale.
<< da chi?>> gli domandai.
<< Abram>> sorrisi.
<< Posso chiederti un cosa?>> mi domandò all'improvviso. Annuì con la testa mentre bevevo la mia acqua.
<< Sei innamorata di Abram?>> Sputai tutta l acqua tossendo. Guardai Gordon imbarazzata dalla sua domanda.
<< Ma che dici no! Lui per me è un fratello, mi fa stare bene>> dissi imbarazzata ma Gordon tolse lo sguardo e continuò a lucidare la sua spada.
<< Sei strano tu>> dissi.
<< tu dici?>> Gordon mi guardò facendo un mezzo sorrisetto.
<< Si>>
<< Allora non sei innamorata?>> mi chiese di nuovo.
<< No>> ci guardammo .
<< Gordon, non capire male io non voglio nessuno di questo mondo>> dissi seria. So che mentivo a me stessa ma dovevo.
<< Certo, stessa cosa io>> rimasi un po' delusa dalla sua risposta ma me lo sono cercata.
<< Gordon. Mi disp..>> la sua mano arrivo a bloccarmi la bocca, mi feci subito rossa.
<< Shh>> annuì con la testa e lui lasciò la sua mano. Era diventato serio e ascoltava qualcosa.

"soffia, soffia mio angelo giallo"

Sentì questa voce. Mi girai attorno ma non vidi niente, chiusi di nuovo gli occhi e mi concentrai.

"soffia, soffia mio angelo giallo"

Guardai la direzione destra, il mio corpo iniziò a muoversi da solo correndo, Gordon mi urlava dietro di aspettare ma il mio corpo non voleva fermarsi. A destra, poi sinistra, di nuovo a destra, dovevo cercarla. Vidi una luce gialla dentro a un tunnel di pietra, andai verso la fine e quando la vidi rimasi incantata. Era una creatura piccola, aveva gli occhi color giallo, il suo viso piccolino, i capelli lunghi mossi color biondo e il suo piccolo corpicino vestito di color giallo. Ero sicura, la pietra zaffiro giallo. Gordon non credeva a i suoi occhi voleva avvicinarsi ma io lo impedì.
<< Aspettami qui>> dissi gentilmente.
Andai verso di lei mi vide e si avvicinò. Era tanto piccola che misi le mie mano sotto di lei.

" non sei una maga, chi sei?"

<< io mi chiamo Jennifer, piacere di conoscerti>>

"mi capisci?"

<< Certo!>> la piccola creatura mi sorrise e io ricambiai.

" Io sono Zaffiro Giallo! Sai assomigli a una certa persona!"

<< Davvero? E chi?>> All'improvviso guardai dietro di lei arrivare una freccia.
<< JENNIFER ATTENTA!>> mi girai di scatto per proteggere la piccola creaturina. Scansandomi dalla freccia caddi nel vuoto e la piccola creatura dalla paura scomparì. Con la mia magia creai un nuvola e atterrai a terra sana e salva, Gordon fece un incantesimo e si piombò dove stavo io.
<< Stai bene?>> mi disse.
<< si sto bene, ma chi è stato a tirare quella freccia?>>
<< Non lo so ma stiamo attenti Jennifer.>> Si mise davanti, c'eraqualcuno.
<< Avanti fatti vedere!>> disse Gordon. Si girava tra i cespugli. Mi domandavo come ha fatto ad arrivare fino dove stavamo noi. Ero caduta dalla punta della pietra, sarà un altro mago? Arrivò un'altra freccia e colpì il braccio di Gordon facendo cadere a terra.
<< Gordon! Stai bene?>> dissi preoccupata, dovevo fare qualcosa!
<< sto bene, tu resta dietro di me!>> si alzò piano, ma questa volta mi misi davanti a lui.
<< Avanti! Fatti vedere mago! So che sei qui!>> dissi ad alta voce.
<< Jennifer che dici?>> Appena nominò il mio nome, qualcuno si fece avanti.

<< Jennifer? La Dea Jennifer è viva? >> Uno dai capelli neri mossi uscì dal cespuglio, era alto e magro i suoi occhi erano viola. Aveva un arco e un'ascia con sé.
<< Tu chi sei?>> dissi proteggendo Gordon.
<< Io sono Nathan. Il re della foresta!>> disse con orgoglio.
CHE?!



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BUONASERA AMICI MIEI!
 Si lo so che faccia tosta presentarmi qui dopo due giorni di assenza! vi chiedo scusa ma in questi giorni sarà così :( 
MA!!! VOI NON SARETE DA SOLI!  Continuerò a scrivere per voi! Non smettete di seguirmi!
vi amo <3 
Mena<3

JenniferWhere stories live. Discover now